SOSPESO IL TRATTATO DI SCHENGEN. LA UE SERRA LE FRONTIERE

DI MARINA POMANTE

L’Europa serra le frontiere e blocca l’accesso dall’esterno all’interno del continente, cercando di evitare una sospensione dello scambio delle merci tra gli stati membri. L’emergenza sanitaria in corso di Coronavirus, ha portato i leader europei a optare per la sospensione del Trattato di Schengen, come annunciato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, al termine della videoconferenza con i leader del G7: “Con i governi europei abbiamo deciso una restrizione temporanea dei viaggi non essenziali nell’Unione. Lo facciamo per non far ulteriormente diffondere il virus dentro e fuori il continente e per non avere potenziali ulteriori pazienti che pesano sul sistema sanitario Ue”. Anche il presidente francese, Emmanuel Macron conderma e spiega che la sospensione di Schengen è partita oggi alle ore 12 : “Tutti i viaggi tra i Paesi non europei ed europei saranno sospesi per 30 giorni”.
Quindi sospeso il trattato di Schengen che prevede la libera circolazione di merci e persone. La possibilità di sospensione è già attuabile attraverso delle deroghe da attuare in casi di emergenze o minacce. Queste sospensione può durare fino a due mesi e le deroghe sono già state usate per l’emergenza terrorismo.

Sembra di essere in guerra, e con questa decisione, si avrà ancora di più questa sensazione. Il problema principale che potrebbe derivare dalla chiusura delle frontiere, in questo periodo di emergenza dettata dal Coronavirus, è che non arrivino più nei Paesi i prodotti alimentari, i medicinali e il materiale medico, ma anche prodotti per le fabbriche. A rischio c’è anche la fornitura di mascherine, come ha già sottolineato il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, alcuni giorni fa, denunciando il blocco dell’esportazione da alcuni stati produttori. Nei supermercati c’è il rischio che non arrivino più prodotti dall’estero.
La Commissione europea ha proposto ai paesi membri di mettere in campo delle corsie preferenziali per la circolazione delle merci. Anche per frenare le decisioni dei singoli Stati. Sono otto i Paesi che hanno introdotto i controlli alle frontiere: Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Danimarca, Polonia, Lituania, Estonia e Germania. A questi si aggiungono Svizzera e Norvegia, che non fanno parte dell’Ue ma aderiscono a Schengen. Alcuni introducendo semplici controlli sanitari su chi entra, altri invece prevedono il divieto totale d’ingresso per chi non è residente. Ecco perchè in questi giorni abbiamo assistito a lunghe code anche di 8 km ai valichi, con i camion pieni di merci fermi per i controlli.
La Von der Leyen ha oggi proposto “corsie rapide, preferenziali, per il trasporto di medicinali ed equipaggiamenti medici, cibo e servizi essenziali”.