Fra le erbe ed i capelli

Di Mario Rigli

Ti ho visto strisciare subdola serpe
fra le erbe ed i capelli e sulle fronde.
Ti ho visto adagiarsi miasmatica nebbia
sulle nostre tegole antiche
e spiare i vagiti nuovi dei bimbi.
E noi abituati a tempeste improvvise,
alle trincee e ai sibili di pallottole,
ci sentiamo spiazzati dal tuo fruscio leggero
di brezza fetida che ghermisce.
Ti ho visto risucchiare aria dagli alveoli
e rinsecchire polmoni, ti ho visto scalare
pareti di roccia dei cuori che hai ridotto poltiglia.
Ti ho visto estorcere lacrime da occhi
che donavano saggezza e carezze,
ti ho visto nel fumo lento
che al cielo saliva dai forni crematori,
ti ho visto in sguardi increduli e sgomenti,
incapaci di comprendere il nuovo fato.
Ma noi querce, ci trasformeremo in giunchi,
scarteremo il tuo agguato fino a che
non precipiterai nel baratro del tempo.
Le tegole antiche risplenderanno ad un nuovo sole,
i vagiti dei bimbi risuoneranno ancora
fra le erbe ed i capelli e nel vento.