Televisioni Usa spengono Trump

Di Rino Girimonte

Davanti alle bugie dell’homo ridiculus, le televisioni americane hanno interrotto la diretta del suo discorso, lo hanno spento. Questi demagoghi populisti ascoltano il popolo solo quando gli da ragione. Perfino i suoi avvocati e il suo partito, non riescono a seguirlo nel suo delirio. Poi, siccome è una lince, voleva far smettere il conteggio nel momento in cui Biden era in vantaggio. Non mi stupirei se arrivasse a proporre elezioni a oltranza finché non le vince lui, per il momento confidiamo che, almeno per Natale, si conosca il vincitore di queste. Che figura di merda, mai prima di lui era successa una cosa simile, inchiodato nella stanza ovale, non accetta le regole della democrazia e, qua da noi, c’è chi gli suona ancora la trombetta, gli fa il controcanto e, magari, gli porta pure jella.
Ecco, se l’informazione italiana facesse il suo dovere, se la smettesse di dare spazio alla follia, a chi la usa per fare danni alla convivenza, alla tolleranza, ai principi di umanità, se spegnesse o, almeno, dosificasse questi trumpini nostrani, questi pelapannocchie, con tutto il rispetto per questo rispettabile mestiere, stridenti come un gessetto sulla lavagna, se smontasse, seduta stante, le bugie, forse qualche speranza per la democrazia si potrebbe ancora albergare. Perché c’è un’Italia bella, di sentimenti nobili, di grandi uomini, di grandi donne, purtroppo molti ci stanno lasciando in questi tempi infami, Camilleri, Gigi Proietti, Rossanda, che ci fanno orfani di cultura e di sorrisi, e di gente anonima che fa il suo dovere, medici, infermieri senza applausi e con umiltà. È questa l’Italia che ci rende orgogliosi di farne parte, e finiamola con Voltaire, non tutte le opinioni sono da difendere, non tutte hanno diritto di cittadinanza, ci sono quelle che fomentano l’odio e i peggiori istinti dell’essere umano, perfino dentro una pandemia mai vissuta prima, nemiche della civiltà, che calano in una pubblica opinione senza strumenti culturali per discernere, queste diarree verbali non hanno nessun diritto di ascolto e, nel mio piccolo, mi batterò per renderle innocue. Non è questione di libertà d’espressione, le idee di razzismo, fascismo, xenofobia, omofobia, la sottomissione dell’uomo allo sfruttamento, le disuguaglianze, la fame, le guerre, che fanno tremare l’anima del mondo, sono reati contro l’umanità e come tali vanno combattuti.

#RinoGirimonte

Nato calabrese nella penuria degli anni ’50, a Roma sono cresciuto, ho frequentato la scuola della strada, l’università di filosofia e delle lotte, piccole e grandi patrie mi abitano ” amo la libertà delle righe sussurrate, insurrette, in eterna guerra contro le frasi armate”.