Desiderio d’amore svanito nel tempo

Di Sergio Garbellini

C’è la mano del destino in questo incontro … (di Sergio Garbellini)
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“Mi scusi, lei è Barbara per caso?
Non voglio importunarla, dall’aspetto
mi sembra una persona conosciuta
parecchi anni fa che per dispetto
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mi rifiutava e ci restavo male !”
Così le chiese Marco a una signora
anziana indaffarata a far la spesa,
la quale gli rispose: “Pur tuttora
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rifiuto le profferte del tuo amore !
Sei Marco vero? Solito testone !
T’amavo tanto e mi scappavi sempre,
ti rifiutavo per la tentazione
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di farti gettar via la timidezza,
ma tu mostravi la costernazione
e poi sparivi per giornate intere,
sognavo di goderti con passione !
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Lo vedi che ricordo tutto quanto?
Desideravo tanto farmi amare
da te che ritenevo buono e onesto,
invece sei sparito e al cellulare
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non rispondevi più e poi il tempo
di fatto ci ha tenuti separati,
ognuno ha sviluppato la sua vita
e non ci siamo più giammai cercati !
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Ti lascio l’indirizzo, questa sera
se vieni a casa mia ne riparliamo …”
Così gli disse Barbara aggiungendo:
“Stavolta, finalmente, ci chiariamo !”
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La sera stessa, l’uno accanto all’altra,
seduti su di un comodo divano
restavano a guardarsi inebetiti,
tenendosi la mano nella mano.
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Fu Barbara che ruppe quel silenzio
dicendo: “Che peccato ! Siamo stati
due stupidi ragazzi dispettosi,
eppur ci sentivamo innamorati !
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Il tempo della vita poi dispone
le strade in separate direzioni,
così ci siamo persi ed ora anziani
ci raccontiamo solo delusioni !
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Son vedova, ho cinque nipotini,
i figli ormai han la loro vita
e vivo sola, dimmi tu qualcosa,
la tua esistenza è stata più gradita?”
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Rispose Marco: “Sai, mi son sposato
con una ragazzetta del quartiere,
lavoro, casa, con impegni vari
per obbedire al senso del dovere.
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La mia consorte è morta poco dopo
la nascita del mio secondo figlio,
in seguito non mi son più sposato,
vivevo sempre in mezzo allo scompiglio.
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Adesso, come vedi, sono anziano,
i figli se ne stanno a casa loro,
anch’io son solo, ma non mi lamento
e vivo onestamente con decoro !”
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E Barbara riprese: “Mi sarebbe
piaciuto tanto amarti all’infinito,
desideravo avere un buon futuro
con te se fossi stato mio marito !
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Se vuoi possiamo far l’amore adesso,
sfidando i crismi del destino avverso,
così consumeremo il nostro amore
recuperando tutto il tempo perso !”
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Rispose Marco: “Mi dispiace tanto,
non mi funziona più dall’anno scorso,
neppure con le pillole speciali …,
ci resta solamente un gran rimorso !”
… … … … … … … … … … … … …
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Si distesero lunghi sul divano,
si baciarono stando petto a petto,
adesso sono anziani, non gli resta
che amarsi con il più sincero affetto !
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SERGIO GARBELLINI
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Autore di varie raccolte di poesie (tra cui : LA VITA E’ DONNA, L’ALDILÀ’, LE MIE POESIE ecc. caratterizzate da uno stile popolare, del tutto personale, con tendenza alla razionalità, per meglio illustrarne gli aspetti interiori ed esteriori dell’animo umano, ma, soprattutto, prive di ermetismo) annovera, sempre in ognuna di esse, un qualcosa di particolare che è parte integrante dei suoi concetti poetici, analizzando in modo profondo le sensazioni, le speranze, i problemi, le esperienze, le delusioni ed i desideri di ognuno di noi.
I brani non vertono sulla classica sublimazione di cui, molto spesso, si servono i poeti nel decantare le loro ispirazioni, ma hanno una propria fisionomia che rispecchia fedelmente il linguaggio unico dell’Autore nell’esporre fedelmente l’interiorità dell’animo in rapporto alla vita sociale e sentimentale delle persone.