CORONAVIRUS, PARTE FASE2 TRA MENO VITTIME, PAURE E POLEMICHE

DI MARINA POMANTE

Oggi e l’ultimo giorno della fase1. C’è una luce in fondo al tunnel e la voglia di mettersi tutto alle spalle, diventa un’esigenza. Una fase1 caratterizzata dall’imposizione di rigidissime misure restrittive e dallo slogan #iorestoacasa. Un lungo applauso è partito dalle case di molti italiani, che si sono reinventati nelle loro attività. Da mezzanotte, alcuni divieti cadono e si potrà ricominciare a spostarsi, anche per tornare al proprio domicilio o residenza. Eppure c’è dentro una forma di timidezza e paura. La nostra casa è stata per questi mesi un ventre materno e domani avremo la sensazione di essere nati di nuovo. Molti di noi sentiranno la loro voce spezzata dall’emozione, la stessa, che ci ha accompagnato in tutti questi giorni, nel bollettino quotidiano della Protezione civile. Abbiamo assistito alla nostra guerra, sotterrato i nostri morti, che tutto avrebbero voluto, tranne lasciare i propri cari senza un ultimo saluto. Abbiamo assistito a dispute politiche (e ancora non sono finite), ascoltato onorevoli, che non hanno avuto niente di onorevole nelle parole espresse. In rete ci siamo sentiti virologi, medici, fancazzisti, complottisti, liberisti… Ascoltato quindicina, per quindicina  il nuovo decreto. Per spegnere la tensione, abbiamo giocato sulla tangibile differenza tra affetti stabili, e affetti instabili. Stiamo ancora accettando l’idea, di non considerare gli amici, affetti stabili, che poi mi sono domandata, i miei cugini di secondo grado o terzo, li conosco…? Insomma, i dati oggi segnano il numero dei decessi in decrescita, 174, mai stato così basso dal 10 marzo, i guariti sono più di 81mila.
C’è la voglia di sentirsi leggeri, ma c’e anche la paura dei nuovi focolai. In questa domenica di primavera molti italiani si sono riversati in strada per piccoli spostamenti. Nell’aggiornamento consueto della Protezione civile i dati sulla diffusione dell’epidemia da coronavirus in Italia sono, 100.179 le persone sottoposte al test e attualmente positive al virus, con un calo di 525 assistiti rispetto a ieri. Di queste, 1.501 sono in terapia intensiva (38 in meno rispetto a ieri) e altre 17.242 sono ricoverate in altri reparti (un calo di 115 unità rispetto a ieri). I morti sono 28.884 (174 in più nelle ultime ore). Sono invece 81.654 le persone guarite o dimesse dagli ospedali (1.740 in più rispetto a ieri). Le persone che hanno contratto il virus dall’inizio dell’epidemia sono 210.717.
C’è sicuramente la voglia di ricominciare, ma non perdiamo di vista la sicurezza. Anche per il rispetto di tutti quei medici e infermieri che hanno perso la vita sul campo di battaglia. E continuiamo a preoccuparci dei nostri familiari più anziani, loro sono il nostro faro, per affrontare il futuro più forti di prima.