CORONAVIRUS, LENTO MIGLIORAMENTO. CONTE: “LE REGIONI SIANO UNITE”

DI MARINA POMANTE

Contagi e decessi in diminuizione. Nelle ultime ventiquattr’ore sono morte 433 persone (ieri le vittime erano state 482), arrivando a un totale di 23.660. I guariti raggiungono quota 47.055, per un aumento in 24 ore di 2.128 unità (ieri erano state dichiarate guarite 2.200 persone). Dal bollettino della Protezione Civile, in terapia intensiva ci sono 2.635 persone, 98 meno di ieri. Sono ancora ricoverate con sintomi 25.033 persone, un leggero aumento rispetto a ieri, 26 in più.

Diminuiscono anche i malati, cioè le persone attualmente positive, oggi è stato pari a 486 persone (ieri erano stati 809) mentre i nuovi contagi rilevati nelle ultime 24 ore sono stati 3.047 (ieri 3.491). Questi ultimi due dati vanno analizzati considerando il fatto che sono strettamente collegati al numero di tamponi fatti. Oggi sono stati fatti 50.708 tamponi (ieri 61.725).

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un post su Facebook ha annunciato: “I rappresentanti dei governi locali hanno espresso adesione al disegno dell’esecutivo di adottare un piano nazionale contenente linee guida omogenee per tutte le Regioni, in modo da procedere, ragionevolmente il 4 maggio, a una ripresa delle attività produttive attualmente sospese, secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione”.

“Un piano così strutturato dovrebbe garantirci condizioni di massima sicurezza nei luoghi di lavoro e sui mezzi di trasporto, ha aggiunto Conte. “Dovremo proseguire nel confronto con tutte le parti sociali e le associazioni di categoria per ribadire la comune volontà di rafforzare il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro, già approvato lo scorso mese di marzo, e di continuare sulla strada del potenziamento dello smart working”. “Sul fronte delle misure di tutela della salute, il Governo continua a lavorare per implementare i Covid hospital, l’assistenza territoriale e usare al meglio le applicazioni tecnologiche e i test per riuscire a rendere sempre più efficiente la strategia di prevenzione e di controllo del contagio”.

Il rappresentante italiano al comitato esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi, parlando su Sky-Tg24 è certo che è assolutamente troppo presto per iniziare la fase 2. Mercoledì prossimo ci sarà una nuova riunione operativa della cabina di regia.

“Stiamo facendo dei modelli che studiano quando presumibilmente ci sarà, l’azzeramento dei contagi nelle prossime settimane o in certi casi nei prossimi mesi – ha aggiunto Ricciardi – e soltanto sulla base di quei numeri si potrà dare il via libera”. Sembra che il piano che il ministro Speranza stia preparando per la fase due, contempli il fatto che potranno ripartire solo alcune Regioni, quando i nuovi casi si potranno contare sulle dita di una mano e non certamente con numeri a quattro cifre.

Altrimenti, ha aggiunto Walter Ricciardi, può succedere, che nel momento in cui si allentano le misure di sicurezza la pandemia potrebbe riesplodere con una seconda ondata. “Non ce lo possiamo permettere perché significherebbe richiudere prontamente tutte le attività, risigillare tutti a casa in maniera forte e soprattutto esercitare quella pressione sul Servizio sanitario nazionale che poi si traduce in malati, intubati e morti. È una cosa che non vogliamo si ripeta”, ha concluso.

Intanto il Presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, ha firmato l’ordinanza che contiene ulteriori misure per la prevenzione e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid 19, e stabilisce che la zona rossa con i relativi divieti, nel Comune di Paolisi, in provincia di Benevento, sia prorogata fino al 21 aprile 2020.

Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia ha risposto a chi ha contestato la sua proposta: “Se alcuni presidenti chiudono i confini regionali allora fanno loro l’autonomia, non è Nord contro Sud, è Sud contro Nord”. Zaia ha incalzato: “E’ una prima forma di autonomia, il Sud ha deciso di sposare il nostro progetto autonomista, lo dico come battuta. Voglio fare una appello: finitela di dire Nord contro sud, se il sud dice di chiudere le frontiere è Sud contro Nord. Mettevi nei panni di un cittadino che sale in treno, vuol dire che tutti i treni saranno soppressi, che tutti i treni che escono dai confini regionali non hanno più senso. Ma che proposta è, come fanno a mettere in piedi queste misure? Noi abbiamo sempre ospitato e accettato tutti, non ho mai fatto un’ordinanza per mandare via la gente dalle seconde case” ha concluso così il suo sfogo il governatore.