SULLA “SECOND WAVE” (seconda parte)

Di Enrico Bernini Carri

Riprendendo il mio discorso di ieri ( https://www.facebook.com/enrico.berninicarri/posts/3288470121230480?comment_id=3288575481219944&reply_comment_id=3289945317749627&notif_id=1602441278678949&notif_t=feed_comment&ref=notif ) voglio precisare con molta umiltà ,che le mie sono solo estrapolazioni sui dati in nostro possesso e su possibili logiche conclusioni associate,pertanto potrei assolutamente sbagliarmi nella mia analisi(sarei in buona compagnia di questi tempi😄😄).
Ringrazio Umberto Buelli per avermi fornito analisi aggiornate dopo uno scambio epistolare serale che è finito all’una di notte(io stremato e lui gasato da grafici e numeri).
Come si vede la situazione,nonostante i numeri dei contagi in crescita,PER IL MOMENTO,non presenta criticità nè a Nord nè al Sud anche se è evidente che il Sud sia più interessato dalla seconda ondata.
Partendo dall’assunto che non è possibile fare un paragone tra i numeri dei contagi della prima ondata(quando venivano testate solo le persone che necessitavano di ricovero urgente e quindi i numeri sono molto molto maggiori),non ci resta che assumere come riferimento i pazienti ricoverati in Terapia Intensiva(ICU) i cui numeri sono sicuramente più attendibili.Come si vede anche dai grafici,i numeri parlano chiaro e siamo ancora in una fase di relativa tranquillità(vedi confronto Media Intensità e confronto ICU Nord vs Centro Sud),non paragonabile al periodo febbraio marzo 2020.Così come anche i trattamenti dei pazienti sintomatici mostrano complessivamente un trend al rialzo più spiccato nel CentroSud Italia( vedi grafici confronto ICU Nord vs CentroSud).
Certo è presto per dire se tali incremento si trasformerà nelle prossime settimane in una impennata di casi positivi(probabile) con conseguente aumento esponenziale dei casi ricoverati in ICU(???),ma quello che dovremo considerare è che,oggi,tutti i sintomatici(e spesso asintomatici) vengono testati(il che aumenta notevolmente la platea dei contagi rilevati) e quindi è ovvio aspettarsi un aumento dei casi rilevati positivi al Sars-Cov2 anche in virtù sia della riapertura delle scuole sia della ripresa appieno della attività lavorativa in presenza.
In conclusione,pur ritenendo assolutamente fondamentale il rispetto delle regole di distanziamento,di igiene e l’uso della mascherina, ritengo che l’elevato numero di casi del Nord Italia del periodo febbraio-maggio abbia favorito una più elevata circolazione del virus(evidente dai casi registrati) e quindi oggi ridotto almeno parzialmente il numero di soggetti che potrebbero infettarsi più gravemente(non una “herd immunity”,l’immunità di gregge ma una immunità più diffusa tra la popolazione),cosa che invece nel CentroSud non è avvenuta e che quindi oggi potrebbe essere più esposto alla seconda ondata.
Certo su questo ragionamento pesano variabili che possono alterare la curva e come affermato dall’amico fisico Marcello Colozzo,”si tratta di un processo aleatorio quindi imprevedibile” e tali variabili possono essere rappresentate da comorbidità,clima,situazione di “inflammaging” e anzianità della popolazione,immunità innata etc,ma ritengo comunque che vista la situazione di maggior tempestività nella diagnosi,migliori protocolli terapeutici,maggior sensibilità della popolazione alle misure di prevenzione,potremo affrontare questa seconda ondata con maggiore serenità senza abbassare la guardia,anzi con la consapevolezza che la partecipazione attiva della popolazione al contenimento della Pandemia rappresenti una delle variabili fondamentali che potranno contribuire alla differenza tra Prima e Seconda Ondata.

#EnricoBerniniCarri

Enrico Bernini Carri, Nato a Campobasso il 10/06/1958, residente a  Modena.
Presidente del Centro Europeo per la Medicina delle Emergenze e Catastrofi (CEMEC) – Consiglio d’Europa.
e-mail : enricoberninicarri@infinito.it