GAETANO PEDULLA’: L’ILLUSIONE DI UNA DESTRA RESPONSABILE

Di Giorgio Consolandi –

Il direttore de La Notizia, Gaetano Pedullà, giornalista sobrio e dotato di pensiero autonomo e logica, dà sfogo al suo pensiero ed alla sua indignazione, nell’editoriale di sabato 10 ottobre (giorno della manifestazione dei No mask a Roma).

Ad essere indignati per taluni atteggiamenti e comportamenti da irresponsabili, siamo in molti. Ad avere la fortuna di essere una “voce” autorevole, sono invece pochi. La cosa drammatica è che di quei pochi, alcuni tacciono e caldeggiano certe filosofie che giudicare criminali sembra poco!

Gaetano Pedullà fa il punto su una questione seria. Si espone in prima persona, e non risparmia critiche all’indirizzo di chi, con azioni strumentali e con irragionevole incitazione alla disobbedienza, danneggia quanto fatto fin’ora.

L’editoriale

Ad azzeccare le previsioni col senno di poi sono bravi tutti, ma sull’impennata dei casi di Covid non c’erano mai stati dubbi, tanto che sentivamo parlare da mesi di seconda ondata della pandemia. Lo stato d’emergenza prorogato dal Governo e gli inviti a comportamenti prudenti, a partire dall’uso delle mascherine, dunque erano ovvi, così come il livello dei contagi che ieri ha superato quota cinquemila.

Eppure un cospicuo gruppo di opinionisti e apprendisti virologi, con ambulatorio fisso negli studi delle tv, minimizza il problema, negando i rischi del Coronavirus (è poco più di un raffreddore) e la diffusione del problema (poca roba rispetto alla popolazione), mentre si avallano tesi fantasiose, tipo l’invenzione del virus per dare ai governi poteri speciali, col sostegno dell’informazione mainstream, corrotta e complice. Roba che al confronto i terrapiattisti sono dilettanti. E oggi qualche decina di questi sedicenti furbi, che non si fanno ingannare dalle notizie dei tg, marceranno con in testa l’attore Enrico Montesano, quello del film “febbre da cavallo” autopromosso a medico del C… ovid.

L’obiettivo di questi negazionisti è aprirci gli occhi sull’incombente dittatura sanitaria, che oggi ci costringe a mascherarci e domani chissà, magari ci renderà schiavi di un Governo che non sta bene all’opposizione di Centrodestra e ai suoi cantori – ma guarda la coincidenza! – incredibilmente tutti di quella stessa area politica, con Porro, Sgarbi, Briatore, Capezzone, Cruciani e non mi dilungo perché sono una quaresima.

Ovviamente a conferma delle loro tesi non c’è uno straccio di prova, men che meno scientifica, ma tutto va bene pur di buttarla in caciara contro chi si è preso l’onere di provvedimenti gravosi. Invece di collaborare, almeno di fronte alla salute dei cittadini, questi signori non fanno altro che criticare e non dire mai che farebbero se fossero loro al Governo, premesso che quando lo dicono, la mattina parlano di chiudere tutto, il pomeriggio di aprire e la sera di richiudere. Zero idee e confuse, insomma, che però spingono i loro ascoltatori ad allentare le difese e contagiarsi. Mentre chi ragiona guarisce dall’illusione di una destra responsabile e capace di guidare il Paese.

Leggendo la denuncia nell’editoriale, che il direttore consegna alle pagine de La Notizia, non possiamo che ravvisarne contenuti condivisibili da chiunque sia cerebralmente normodotato.
Non abbiamo altre armi se non la diffusione della verità per combattere la stupidità deleteria per la società. E’ d’uopo quindi, non abbassare la guardia e rispondere a colpi di logica e di onestà intellettuale, al fuoco di coloro che remano contro. Sia d’esempio quindi, il “metterci la faccia” di Pedullà, con l’esortazione ad imitarne il medesimo esercizio.

Da Liberenotizie

#GiorgioConsolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico.
Ateo perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte.
Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore e lotto perché i sogni si concretizzino.
La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare i miei pensieri e le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso.
Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo.
Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi.
Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso emozioni e pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci ha succeduto. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese.
I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!