NEL DECRETO ‘CURA ITALIA’ STANZIATI BONUS PER LAVORATORI DIPENDENTI E AUTONOMI

DI MARINA POMANTE

Nel decreto legge ‘Cura italia’ sono stati stanziati dei bonus per i lavoratori dipendenti presenti sul posto di lavoro in azienda, e quindi a maggior rischio di contagio, non potendo lavorare da casa in smart working, tanto per gli autonomi che perdono il reddito, tipo chi ha dovuto chiudere il suo bar o negozio, o ancora fermare la sua attività ed eventi già programmati.  Nel decreto “Cura Italia” sono prevesti anche questi due tipi di aiuto.
Il primo è per i lavoratori dipendenti sia pubblici che privati che non possono svolgere da casa la stessa attività lavorativa sia in ufficio che in azienda: ecco arrivare un bonus da 100 euro, per il mese di marzo, ai titolari di lavoro dipendente che possiedono un reddito complessivo di importo non superiore a 40.000. Il premio, che non concorre alla formazione di reddito (quindi non è conteggiato per poi pagarci tasse e contributi), è da modulare a seconda del numero dei giorni di lavoro svolti in sede nel mese di marzo.

Il Requisito fondamentale per beneficiare del bonus vale per chi ha lavorato nella sede di lavoro per tutto il mese di marzo. Il bonus spetta anche a coloro che hanno lavorato in sede per qualche giorno di marzo, non per l’intero il mese, ma in questo caso l’importo va rapportato al numero di giorni effettivamente lavorati in sede, quindi sarà solo una parte dei 100 euro. La cifra è pagata automaticamente dal datore di lavoro che verrà poi rimborsato dallo Stato, già nella busta paga di aprile, o comunque non più tardi del conguaglio di fine anno.

Per i lavoratori autonomi, comprese le partite Iva e i co.co.co., il decreto prevede 600 euro di bonus “una tantum”. Chi può richiederlo all’INPS? Chi è titolare di una partita IVA attiva alla data del 23 febbraio 2020, ma anche lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.) attivi alla data del 23 febbraio 2020, iscritti alla Gestione separata dell’INPS, che non percepiscano già una pensione e non siano iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria.

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha dichiarato che il bonus verrà versato Solo a chi ne ha davvero bisogno. L’INPS, dopo aver verificato che chi ha presentato la domanda è idoneo, verserà l’indennità come una tantum: quindi il bonus non contribuisce alla formazione del reddito, ossia la cifra è netta, non bisogna parare tassi e contributi. Il limite di spesa stabilito dal Governo, per il 2020, è di 1,8 miliardi per l’erogazione dei bonus.