MORTO MUBARAK. L’EX PRESIDENTE EGIZIANO AVEVA 91 ANNI

DI MARINA POMANTE

È morto l’ex leader militare Hosni Mubarak.  L’ex presidente egiziano è morto oggi, martedì 25 febbraio all’eta di 91 anni. Nato nel 1928, Hosni Mubarak era stato deposto in seguito alle proteste di Piazza Tahrir del 2011. Era poi finito in carcere con l’accusa di corruzione prima di essere rimesso in libertà nel marzo 2017. L’ex leader egiziano venne prima condannato all’ergastolo il 2 giugno 2012, poi la Corte di Cassazione decise che il processo era da rifare, e il 29 novembre 2014 Mubarak viene prosciolto dalle accuse di omicidio e dalle accuse più gravi, di corruzione. Rimarrà la condanna con detenzione a tre anni di carcere per sottrazione di fondi pubblici destinati ai restauri del palazzo presidenziale. Il 3 marzo 2017 Mubarak viene assolto in via definitiva dalla Corte di Cassazione egiziana nell’ambito del processo a suo carico per l’uccisione dei manifestanti durante la rivoluzione del gennaio 2011, e torna in libertà il 24 marzo 2017
Da allora le sue condizioni di salute peggiorarono e si ritirò a vita privata. Come ricostruito dai media locali, negli ultimi mesi le sue condizioni cliniche si erano aggravate ulteriormente fino a portarlo al ricovero in terapia intensiva.
Sono stati i figli Alaa e Gamal a rivelare la gravità delle situazioni di salute del padre. Mubarak era stato trasferito all’interno del reparto di terapia intensiva in un ospedale a causa di un grave problema di salute. Pochi giorni fa, lo scorso 22 febbraio, il tribunale penale del Cairo aveva assolto proprio i figli Alaa e Gamal Mubarak dalle accuse di corruzione nel processo per la presunta manipolazione del mercato azionario. Poi, sono stati rilasciati su cauzione con l’obbligo di non lasciare il paese, nel 2018. Al momento ancora nessun commento è stato rilasciato dalla famiglia dell’ex presidente sul decesso.

L’ex Rais egiziano è stato al potere nel Paese nordafricano per 30 anni, dal 1981 al 2011, fino alla stagione delle Primavere arabe quando fu destituito dalle proteste di piazza che portarono al governo la Fratellanza musulmana. Nominato vicepresidente della Repubblica d’Egitto dopo una brillante carriera militare svolta nei ranghi dell’aeronautica egiziana, assunse la presidenza, succedendo al presidente Anwar al-Sādāt, a seguito dell’assassinio di questi il 6 ottobre 1981. Dopo le dimissioni spinte dalla folla di Piazza Tahrir, è stato accusato di corruzione e portato a processo dove, dopo una prima condanna, è stato assolto dalle accuse più gravi e infine scarcerato. Nel frattempo nel Paese è tornata al potere l’ala militare con la destituzione dei movimenti di matrice islamica.