Mi manchi stasera. Mi manchi forte. “Mi manchi in carne ed ossa” come dice quella canzone.
Sembra mi manchi il respiro. O forse il respiro mi manca davvero per quel principio di enfisema dovuto alle sigarette. No mi manca di più e quel principio l’avevo anche ieri sera. Stasera sembra proprio mi manchi il respiro.
Eppure tu abiti meno di 50 chilometri di distanza, ma mai come stasera ti ho sentito lontano. E non so neppure il perché.
Forse ho sentito la mancanza improvvisa di quel piccolo idraulico che facevi saltare con le tue piccole mani paffutelle. Adoperavi le manopole del Nintendo come un pianista.
“Babbo, si chiama come te, e qualche volta anche tu sei super” mi dicevi
“Tu non lo sai, ma devi essere per forza più bravo a saltare sulla schiena delle tartarughe”.
Io facevo il possibile nell’appollaiarmi al carapace, ma le mie dita sembravano anchilosate in confronto alle tue.
Ma non manca Super Mario Bros, mi manchi tu stasera.
Forse ho sentito la mancanza di Castelvania.
“Babbo l’abbiamo finita”
“Meno male ora possiamo andare letto”
“Babbo questo è solo il primo livello, e la mamma e i nonni dormono”
“Si, ma domattina devi andare scuola”
“Tu sai che la maestra se mi vede distratto, mi manda fuori, nel corridoio, a leggere Repubblica!”
“Ma abbiamo messo dieci giorni a superare il primo livello!”
“Si, ma ora tu sei diventato bravo, meglio con i fantasmi che con le tartarughe! Prima di andare a letto ne avremo superati altri tre o quattro”
Mi mancano le nostre serate con l’Uomo Tigre, o Jeeg Robot o Goldrake. Mi mancano i nostri pomeriggi a fare i compiti.
Mi mancano i nostri momenti, quando volevi salirmi sulle spalle. “Mettimi un po’ sulle nuvole, babbo, giù ci sono zolle e fango”.
Mi manchi forte stasera e non so neppure il perché.
Tu sai che mi rompe l’autostrada e mi da noia questo tempo, ma domani vengo da te.
Buonanotte figlio mio