LE NOTIZIE DEL GIORNO 28 aprile 2020

Le notizie del giorno 28 aprile 2020

Le notizie del giorno 28 aprile 2020

Coronavirus, Conte: “Non ci sono le condizioni per il ritorno alla normalità”In Lombardia la situazione è molto critica, ma siamo tutti lombardi”, “Senza la prudenza e la responsabilità, la curva dei contagi ci sfuggirebbe di mano”, ammonisce il premier Tweet 27 APRILE 2020 “Tutti speravano di tornare presto alla normalità, ma non ci sono le condizioni per farlo, ce lo dobbiamo dire in modo chiaro e forte”. Lo dice il premier Giuseppe Conte, rispondendo alle domande dei cronisti al suo arrivo in Prefettura a Milano. “Stiamo facendo tanti sacrifici, non è questo il momento di mollare, di un liberi tutti – aggiunge – Questo governo non cerca consenso, vuole fare le cose giuste anche se ciò potrebbe scontentare i cittadini”. Conte sottolinea come senza “prudenza e responsabilità la curva dei contagi ci sfuggirebbe di mano”. “La ‘fase 2’ è quella della convivenza con il virus, non la liberazione”. “Sono misure studiate per alleviare le sofferenze anche psicologiche che tutti stiamo affrontando ma questo non significa che noi buttiamo a mare tutti i sacrifici fin qui fatti. Dobbiamo continuare ad agire in modo responsabile”. “Siamo predisposti per misure territorialmente circoscritte. La ratio del nostro piano è quello che sia nazionale, poi se dovessimo verificare che c’è una curva di contagio che sfugge al controllo, allora interverremo a chiudere il singolo rubinetto. Il nostro piano ci consentirà quindi di tener conto anche delle realtà territoriali”.



 

Iss: se si riapre tutto terapie intensive in crisi l’8 giugno  Il documento, nelle mani del governo, svelato dal Fatto quotidiano Se si riaprisse tutto, le terapie intensive sarebbero di nuovo sature entro l’8 giugno. E’ l’avvertimento contenuto in un documento dell’Istituto superiore di sanità – il cui contenuto è stato divulgato oggi dal “Fatto quotidiano” -, da una settimana nelle mani del governo e del Comitato tecnico scientifico (che lo ha adottato). Come viene riportato da il Fatto, questo documento spiega la cautela mostrata dall’esecutivo nel procedere con la Fase 2, al via comunque dal 4 maggio, scadenzando le riaperture fino a settembre (le scuole) e oltre (il comparto degli spettacoli dal vivo). Lo studio propone, 92 possibili scenari e il più drammatico è alla lettera A. Se si riaprisse quasi tutto, “il tasso di riproduzione del virus Rt (cioè la previsione del numero medio di contagi a partire da una persona che ha contratto il virus, ndr ) tornerebbe sopra 2, tra il 2,06 e il 2,44 per una media di 2,25 e le terapie intensive, che pure sono state potenziate, sarebbero di nuovo sature in meno di 40 giorni, l’8 giugno”. “Questo accadrebbe facendo ripartire industria, edilizia e commercio collegato ma anche hotel e ristoranti senza limiti d’età per i lavoratori, senza telelavoro, con le scuole aperte e il ritorno alla normalità nel tempo libero e nell’uso dei mezzi pubblici. Riaprire le scuole – si legge nel report – innescherebbe una nuova e rapida crescita dell’epidemia. La sola riapertura delle scuole potrebbe portare allo sforamento del numero di posti letto in terapia intensiva”.



 

Ponte Morandi, oggi a Genova si posiziona l’ultima campata Con il montaggio dell’ultima campata oggi Genova riacquista il suo ponte sul Polcevera. Il traffico potrebbe ripartire già a Luglio. L’intervista a Renzo Piano.

L’ultima campata del nuovo ponte sul Polcevera a Genova verrà posizionato oggi. Adornata con la bandiera di San Giorgio, vessillo di Genova, la campata, 50 metri di lunghezza, è stata trasferita ieri nella rampa dove è stata ancorata agli strand jack che l’hanno portata in quota a circa 45 metri. Oggi per la fine del varo, con l’ancoraggio dell’impalcato tra le pile 11 e 12, ci sarà anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Quando la diciannovesima e ultima campata del nuovo ponte di Genova verrà incastrata tra le pile completando di fatto l’intero tracciato in acciaio, lungo 1.067 metri, previsto dal progetto di Renzo Piano la sirena del cantiere suonerà ‘avvisando’ le navi in porto e in rada che la parte a est e la parte a ovest della città di Genova sono finalmente riunite. A quel punto anche le sirene delle navi saluteranno il nuovo Ponte.

 

Coronavirus, la protesta dei parrucchieri: in catene contro lo stop fino al primo giugno Siamo pronti per aprire, rispetteremo le norme, ma non possiamo rimanere fermi” I titolari di un negozio di parrucchiere a Padova si sono incatenati in segno di protesta contro le misure anti-contagio che – anche nell’ultimo Dpcm – impediscono la riapertura di queste attività commerciali. I titolari del salone Dolce Vita, in corso Milano, si sono legati ai polsi e al corpo una catenella di quelle usate per le delimitazioni nelle file, e hanno spiegato in una conferenza stampa improvvisata i motivi della protesta. “Non possiamo rimanere chiusi ancora – hanno detto Agostino Da Villi e Stefano Torresin – siamo pronti per aprire, rispetteremo le norme, ma non possiamo rimanere fermi”.  Secondo quanto comunicato dal premier Giuseppe Conte, le attività di settore apriranno il primo giugno. Quanto comunicato dal Governo è “incomprensibile e inaccettabile”, secondo il presidente di Confartigianato Imprese Padova, Roberto Boschetto. “Si può far stare fermi, con costi continui e ricavi azzerati per gli interi mesi di marzo, aprile, maggio? No, non ci stiamo. Finora siamo stati alle regole, ma la prospettiva di un altro mese e più di fermo obbligato non l’accettiamo”.  A questo proposito, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, auspica che “il Governo riveda i provvedimenti che ha adottato”, magari anche confrontandosi con le Regioni, dato che “stiamo lavorando con i governatori alle riaperture”. Parrucchieri ed estetisti “sono diventati un po’ le categorie simbolo” e “hanno ragione da vendere”, continua Zaia. “Non è pensabile pensare all’apertura e dire a loro che forse riapriranno il 1 giugno”. La protesta sul web Intanto la protesta monta anche sul web tra battute e considerazioni amare. “Solo un maschio poteva annunciare la  riapertura dei parrucchieri il primo giugno. Cioè un lunedì”, scrive qualcuno mentre altri fanno notare che dopo il 1 giugno c’è il 2 che è un festivo. Di fronte al proliferare di battute, foto di capelloni alla Cugini di Campagna e vignette, ieri l’hashtag #parrucchieri è finito ai primi posti nelle tendenze Twitter in Italia. C’è poi chi riporta la questione su un terreno dolorosamente concreto: “Voi scherzate ma i parrucchieri rischiano davvero di chiudere e molti di perdere il  lavoro. Non si può tenerli chiusi ancora per un mese”.

 

Nuova Zelanda, l’annuncio della premier: “Vinta la battaglia contro il coronavirus” Con meno di 10 casi al giorno e con tutte le premesse del caso, la premier Jacinta Arden ha dichiarato che il Paese ha per il momento “vinto la battaglia”. Nelle ultime 24 ore, in Nuova Zelanda non è stato registrato nessun nuovo caso di contagio

 

Coronavirus. Oltre 3milioni i casi nel mondo. 210mila i decessi In Cina sono stati registrati 6 nuovi casi e nessun decesso. In Brasile, i morti salgono a 4.543. Dublino frena su riapertura prossima settimana. Il numero di casi di coronavirus nel mondo ha oltrepassato quota tre milioni, questo è quanto emerge dal conteggio aggiornato della Johns Hopkins University. Il quadro globale della progressione del virus fornito dall’università americana indica 3.003.303 contagi, mentre il numero dei decessi è 210.000. Cina. 6 nuovi casi coronavirus In Cina sono stati registrati 6 nuovi casi di coronavirus e nessun decesso. Tre sono contagi importati e tre sono domestici. Il totale dei casi in Cina è dunque salito a 82.836 mentre il bilancio dei morti resta di 4.633. Brasile. Salgono a 4.543 i morti. 66.501 i contagi totali Sono 338 i casi mortali di covid-19 registrati oggi in brasile, secondo il Ministero della Salute. Il totale delle vittime è di 4.543. I contagi sono 66.501, con un aumento nelle ultime 24 ore di 4.205. Il tasso di mortalità è del 6,8%, secondo il governo brasiliano. Messico. Altri 852 contagi  e 83 decessi In Messico si sono registrati altri 852 casi di coronavirus. Il totale sale a 15.529. Mentre i decessi – nelle ultime 24 ore – sono stati 83, portando il bilancio a 1.434. Lo ha riferito il Ministero della Sanità.  Tunisia. Contagi salgono a 967, 39 decessi La Tunisia registra altri 18 nuovi contagi da coronavirus, che portano a 967 il totale dei casi confermati nel paese nordafricano. Lo rende noto in un comunicato il Ministero della Sanità di Tunisi precisando che i decessi aumentano di un’unità, diventando 39, mentre i guariti passano da 216 a 279. I pazienti in rianimazione sono 18.  Irlanda. Sanità Dublino frena su riapertura prossima settimana I responsabili della sanità irlandese hanno oggi rivisto il programma di riapertura che avevano ipotizzato per la prossima settimana. Il capo della squadra incaricata dal governo di gestire l’emergenza sanitaria dell’epidemia da coronavirus, Tony Holohan, aveva considerato una decina di giorni fa che la prima ondata dell’epidemia fosse sotto controllo, e che si poteva immaginare di uscire dal “lockdown” all’inizio di maggio.



 

Usa. Oltre 56mila morti. Trump: “Indagine seria su ruolo Cina. Potremmo chiedere i danni” In 24 ore 1.303 i morti, i contagi superano il milione. Trump si autoassolve per le gaffe e torna ad attaccare la Cina: “potremmo chiederle i danni”. Con un piano in 8 punti promette una ripartenza fulminante all’economia americana

Il governo Usa farà di tutto per far tornare “presto” la gente al lavoro, ovviamente “In sicurezza”. Lo ha detto il presidente Donald Trump durante una conferenza stampa. “Faremo tutto ciò che è in nostro potere per curare i malati e per riaprire gradualmente la nostra nazione e per riportare la gente al lavoro in sicurezza. Le persone vogliono tornare al lavoro, vogliono farlo presto. C’è ‘fame’ di ripresa, di riapertura”. E aggiunge: “Grazie alla nostra strategia e alla dedizione dei cittadini vediamo segnali incoraggianti e progressi”.



Coronavirus, Borrelli: scende ancora il numero dei positivi in Italia La conferenza stampa del capo della Protezione civile Angelo Borrelli:

2020Scendono sotto le duemila unità, a quota 1.739, i nuovi contagi (-655 rispetto a ieri a quota 199.414), il dato più basso dal 10 marzo, mentre si registrano 333 decessi, in aumento di 73 unità (26.977 il totale). Lo ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, nella conferenza stampa odierna sottolineando che diminuiscono gli attualmente contagiati (-290 a quota 105.813), frutto anche di 1.019 dimissioni dagli ospedali con sintomi lievi (20.353 gli attuali ricoverati) e 117 dalle terapie intensive (-87 a quota 2.267) con un totale di 66.624 pazienti guariti (1.696 più di ieri).



 

Mirafiori, si riapre Rientro in fabbrica per i primi 250 lavoratori. Al via solo il turno 8-16. Misure di sicurezza all’ingresso. Tutto ciò ha anche una valenza simbolica la riapertura ieri mattina dello stabilimento di Mirafiori dove circa 250 addetti alla produzione della fabbrica torinese hanno varcato per la prima volta i tornelli d’ingresso dopo la chiusura per l’emergenza Coronavirus. Un rientro graduale che vede ripartire al momento solo il turno 8-16. Riattivato un unico ingresso con il controllo della temperatura, la fornitura di un kit per ridurre il rischio di contagio e una brochure per informare sui protocolli da seguire all’interno della fabbrica tra cui le distanze di sicurezza sia sul posto di lavoro sia a mensa e la possibilità di usufruire solo singolarmente delle aree di relax. Gli addetti rientrati oggi sono quelli impegnati nei reparti di lastratura, verniciatura e montaggio della preserie della 500 elettrica la cui produzione entrerà a pieno regime nelle prossime settimane.

 



Cina su Marte con la missione Tianwen-1: in costruzione radiotelescopio La Cina punta a lanciare una sonda già nel 2020, con l’obiettivo ambizioso di centrare in un’unica spedizione il raggiungimento dell’orbita, l’atterraggio e l’esplorazione del Pianeta Rosso 



 

Ragazzo ribelle, leggenda del tennis: i 50 anni di Andre Agassi “Gioco a tennis per mestiere, anche se odio il tennis, lo odio con una passione sinistra e segreta, l’ho sempre odiato“. Disse così Andre Agassi alla vigilia del suo ultimo Us Open, nel 2006. Fu quello che sancì l’addio al tennis del “Kid” di Las Vegas” che compie 50 anni il 29 aprile



 

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