LE NOTIZIE DEL GIORNO 26 maggio 2020

DI MARINA POMANTE

Le notizie del giorno 26 maggio 2020

Decreto Rilancio: Gualtieri, base per grande piano ripresa

Il ministro dell’Economia in audizione

 

“Pensiamo che il metodo del dialogo sia essenziale e contiamo sull’apporto del parlamento anche per poter ulteriormente migliorare questo decreto”. Così il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in audizione sul decreto Rilancio.

Il nuovo decreto anti-Covid contiene “l’impostazione per il rilancio dell’economia che il governo svilupperà con grande piano ripresa fatto di riforme e investimenti. Ci sono alcuni primi elementi importanti che vanno oltre i mesi dell’emergenza, penso alla eliminazione delle clausole di salvaguardia” e si interviene “su alcuni fattori” per “una ripartenza che sia al passo con le sfide e favorisca la transizione a modelli di sviluppo sostenibile, resilienti e innovativi”.

Il decreto Rilancio “stanzia ulteriori risorse e contiene misure importanti per affrontare la cosiddetta fase 2 con l’obiettivo duplice di affrontare la crisi senza precedenti innescata dalla pandemia, con la prosecuzione e il rafforzamento degli interventi già predisposti e fornire stimoli e mettere in campo interventi necessari alla ripresa del Paese”. Si tratta, ha ribadito si un provvedimento “che per ampiezza e risorse mobilitate è senza precedenti e d’altronde non poteva che essere così vista la portata della crisi che ha investito il paese e vista la scelta molto chiara del governo di rispondere e reagire a questa crisi con interventi di bilancio e di stimolo economico consistenti e adeguati”.

Per la cassa integrazione in deroga “siamo intervenuti per snellire le procedure”, ora “invito le regioni a semplificare il meccanismo” dell’anticipo da parte degli istituti di credito, “rendendo disponibili alle banche gli elenchi della cassa autorizzata”.

Per le imprese “l’intervento più rilevante è la cancellazione del saldo 2019 e della prima rata Irap 2020, una misura importante di sostegno, risultato di un dialogo con il mondo produttivo che ha avanzato una richiesta che abbiamo ritenuto giusto sia pure in parte accogliere: riguarderà tutte le imprese fino a 250 milioni e rappresenta un taglio alle tasse da 4 miliardi per cira 2 milioni di imprese”.

“Avvieremo da subito un tavolo di monitoraggio delle entrate degli enti locali: siamo pronti se necessario a integrare ulteriormente le risorse stanziate”, ha detto ancora il ministro dell’Economia. Fonte Ansa



Coronavirus: è il d-day per palestre e piscine

Ma in Lombardia si aspetta giugno. Più regole per chi fa nuoto

Basta addominali, affondi o plank in salotto. Da oggi l’allenamento si fa di nuovo in palestra e i più fortunati potranno tornare a nuotare in piscina, dopo quasi tre mesi. E’ il d-day per palestre, piscine, circoli sportivi che riaprono in Italia, dopo l’interruzione imposta dal coronavirus in ambienti a forte rischio contagio.

Da qui la pioggia di restrizioni e norme introdotte per la fase 2, che in parte cambieranno il modo di allenarsi. Succederà ad esempio negli sport che prevedono attività a stretto contatto con un’altra persona, pur non essendo sport di gruppo, come la ginnastica ritmica che quindi eliminerà per ora quegli esercizi. Molti limiti anche per il nuoto, non a caso parecchie piscine si prenderanno altri giorni prima di ricominciare al 100% e in sicurezza. Di certo le attività sportive resteranno chiuse in Lombardia fino al 31 maggio. Lo prevede l’ordinanza firmata dal presidente Attilio Fontana che sceglie la prudenza, convinto della priorità sicurezza nella terra più colpita dal virus. Altra eccezione è la Basilicata: il governatore Vito Bardi ha rinviato l’apertura al 3 giugno. Tante le critiche ricevute, compresa quella del sindaco di Potenza Mario Guarente che ha definito l’ordinanza regionale “ingiustificata e immotivata”, per cui si valuteranno i dati per provare ad anticipare la ripresa al 26 maggio.

Prendono tempo anche le piscine e palestre comunali di Bologna, chiuse fino a fine mese per definire i protocolli di sicurezza con i gestori. Per tutti infatti sarà una nuova vita, fatta di obblighi di legge, cautele, tempi che si allungano e clienti che si riducono o si diradano. Il nuovo ‘codice’ sono le linee guida aggiornate e approvate dalla Conferenza delle Regioni e poi attuate nel dettaglio attraverso protocolli ad hoc per garantire l’allenamento in sicurezza per clienti e istruttori. D’ora in poi, parola d’ordine diventerà ‘prenotare’ corsi e lezioni, in modo da evitare il più possibile gli assembramenti e migliorare la gestione degli spazi. Le novità cominceranno dalla porta: sia in palestra che in piscina si entrerà con la mascherina. Altro obbligo, disinfettarsi le mani all’ingresso e uscendo, grazie ai dispenser, spesso preferiti ai guanti.

E’ prevista, ma non obbligatoria, la misurazione della temperatura con termoscanner per non far entrare chi ha più di 37 gradi e mezzo. In ogni caso, all’ingresso i clienti dovranno firmare un’autocertificazione sulle proprie condizioni di salute (se hanno contratto il Covid, se hanno fatto la quarantena ecc) e i gestori delle attività conserveranno i dati per 14 giorni. In palestra saranno richieste scarpe ginniche ‘dedicate’. Step successivo sono gli spogliatoi: si entrerà pochi per volta (ma alcuni potrebbero restare chiusi), si starà a un metro di distanza e i vestiti andranno messi nelle proprie borse, lasciate negli armadietti. Durante gli esercizi i clienti staranno lontani almeno 2 metri fra loro e non avranno l’obbligo della mascherina.

In piscina la superficie a disposizione di ognuno arriverà a 7 metri quadrati, mentre dovrà esserci almeno 1 metro e mezzo fra sdraio e lettini delle persone, se non sono conviventi. In più una differenza: gli istruttori di nuoto dovranno avere la mascherina anche se non a stretto contatto con gli utenti. Su questo molti gestori di piscine non nascondono le riserve, considerando il caldo che c’è normalmente a bordo vasca e il rischio che non si senta bene la voce dell’allenatore. Alle piscine sono richieste analisi chimiche, oltre alle batteriologiche e, per tutti vale l’obbligo di disinfezione degli attrezzi (da quelli in sala pesi ai galleggianti in acqua) a ogni uso o a fine giornata se presi solo da un cliente.

Cambierà pure l’accesso alle docce: consentito a ‘numero chiuso’, oppure nelle palestre ridotto al minimo ad esempio per chi fa sport in pausa pranzo e dovrà tornare in ufficio, non certo sudato o in tuta.



Agguato al cognato di Roberto Spada a Ostia, 3 arresti

Era stato ferito a colpi pistola, in manette esecutore e mandante

 

I carabinieri hanno identificato i presunti esecutori e mandante del ferimento a colpi d’arma da fuoco del cognato di Roberto Spada, avvenuto lo scorso 20 aprile a Ostia. I militari del nucleo investigativo di Ostia stanno notificando un’ordinanza che dispone nei confronti di tre persone la custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Roma su richiesta della DDA, con l’accusa di tentato omicidio. Il fatto di sangue – rendono noto i carabinieri – si colloca nelle dinamiche di “riposizionamento” dei gruppi malavitosi sullo “scacchiere criminale” di Ostia. 

La vittima dell’agguato, romano, 51 anni, aveva raccontato di essere stato colpito da un proiettile mentre camminava in via Forni. Dopo aver sentito all’improvviso un dolore alla gamba, aveva abbassato lo sguardo e visto il sangue, decidendo di salire in macchina e recarsi verso l’ospedale. Non aveva aggiunto dettagli su chi l’aveva ferito ne’ quanti fossero e, soprattutto, su un possibile movente che potesse aver spinto qualcuno a premere il grilletto di giorno in un periodo in cui le strade della Capitale erano particolarmente sorvegliate, per verificare il rispetto delle disposizioni per il contenimento del coronavirus. fonte Ansa



Open Arms: no della Giunta per le immunità del Senato al processo a Salvini 

Tre senatori di Italia viva non partecipano al voto. In dissenso con il M5s la pentastellata Riccardi. La relazione del presidente Gasparri è stata accolta da 13 componenti della Giunta su 23. Salvini: “Una bella notizia, grazie ai senatori liberi” fonte Agi

Napoli , 16 arresti per camorra: decapitato il clan Polverino, stipendio mensile alle famiglie dei killer di Siani

Nelle prime ore della mattinata, all’esito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura antimafia della Repubblica di Napoli, i carabinieri del nucleo investigativo di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, nei confronti di 16 uomini del clan Polverino accusati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanza stupefacenti e intestazione fittizia di beni.