IN LODE DEL PREMIER, IL CORAGGIO DELLE DECISIONI, LA CONSAPEVOLEZZA DELLE DIFFICOLTÀ

DI MARINA POMANTE

Sono momenti concitati per il nostro Paese, viviamo ogni giorno contando i minuti perchè questa situazione di emergenza possa finire il più presto possibile. Abbiamo ormai la consapevolezza che è un percorso lungo, che va affrontato giorno per giorno, fase per fase. Con i numeri dei contagiati e dei morti sempre lì davanti a ricordarci la pericolosità della situazione. In queste 48 ore, abbiamo assistito ad una sequenza di falsità sciorinate da una destra sempre più incosciente, che già più volte è stata ripresa per l’atteggiamento a dir poco scorretto nei riguardi del governo, che ogni giorno cerca di trovare misure idonee all’emergenza della pandemia. Questa volta è il Mes, la parolina magica che ha fatto andare in tilt l’opposizione.

Strategie di persuasione politica
Lo scontro politico verte sempre su posizioni antitetiche ma che di fondo hanno a cuore il bene del Paese, poi da una parte o dall’altra si possono avere idee diverse sulla risoluzione dei problemi e sulla “conduzione” dello Stato.
Diversa cosa è invece la “tifoseria” partitica e la ricerca spasmodica di sovvertire la stabilità dell’esecutivo di governo per sostituirsi ad esso. Quando si ricorre ad insinuazioni, ad illazioni e poi si sfocia nella spudorata menzogna, allora si è passato il limite del politicamente corretto, si introduce scientemente nelle menti degli ascoltatori passivi il seme del dubbio e la convinzione che l’uomo che parla, magari ha ragione! Perchè non direbbe mai una cosa simile a rischio di essere sbugiardato…
La campagna elettorale, che ultimamente pare essere continua e costante, ha assunto ormai una connotazione di aspro scontro e a tratti appare convulsa, disperata. A volte sembra di assistere ad un muro contro muro al solo scopo di dimostrare al mondo che si è dalla parte della ragione. La sindrome di protagonismo, il desiderio di ottenere il potere, fa cadere ogni remora dettata dal buon senso e dallo spirito di far bene. L’affermazione personale vince sul vero scopo della propria presenza in politica e finisce con l’implodere facendo commettere passi falsi.

I fatti
Il Mes, parola che sta producendo più danni di: spread, altra parola entrata prepotentemente nel vocabolario degli italiani, come qualcosa di demoniaco, sta facendo letteralmente balzare sulle sedie molti nostri connazionali, che a dirla tutta poco sanno dei dettagli e di cosa sia effettivamente.
Ma siccome tutti ne parlano con paura e alcuni minacciano sciagure da trasmettere almeno alle prossime sette generazioni, ci siamo convinti che sia qualcosa di pericolosamente deleteria per il Paese.
Ed proprio così, è un diabolico meccanismo che non si confà ai Paesi non propriamente ricchi, come lo è l’Italia.
Allora i detrattori del governo, quelli stessi che instillano nelle menti di quanti più cittadini riescano a sensibilizzare, che Conte non stia facendo bene, cominciano a minacciare che proprio lui, l’avvocato degli italiani, l’uomo a cui tutti guardano con ammirazione, ha tradito!
Il premier s’è venduto il Paese alla Germania, ai poteri forti (per qualcuno i poteri forti sono qualcosa di non meglio definito…). Giuseppi Conte, che tanto è bravo quanto è elegante, è in fondo un figlio di puttana travestito da buono che fa gli interessi della Bce, dell’Europa, che rema contro il suo stesso Paese, che farà ricadere un debito della madonna sui nostri figli e nipoti.
Lui, ha firmato il Mes… Così, gridando allo scandalo, hanno sbraitato i due esponenti dei maggiori partiti d’opposizione, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, arrivando a minacciare addirittura la sfiducia del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. La sorella d’Italia e il capo del Carroccio sono andati giù a testa bassa contro Conte, colpevole di aver firmato questo stramaledetto Mes.
Le reazioni di molti si sono scatenate sui social (e per fortuna che siamo chiusi in casa) così abbiamo evitato scene e discorsi da stupidi in luoghi pubblici.
A nulla è valsa la precisazione che nessuno abbia firmato niente… E poi se Conte non c’era alla riunione dei ministri dell’Economia, ma era ovviamente presente Gualtieri con i suoi omologhi, come avrebbe potuto apporre la sua firma in qualsivolgia documento? E perchè mai allora la minaccia di sfiducia sarebbe ricaduta sul ministro piuttosto che sul presidente del Consiglio?

Qualche precisazione
Il Mes, (cioè il Meccanismo europeo di stabilità) altrimenti chiamato Fondo salva-Stati, non deve essere firmato. Intanto perchè già esiste ed è stato ratificato nel lontano 2012 dal governo Monti, e stipulato un anno prima, nel 2011, quando c’era il governo Berlusconi IV, e tra i ministri c’era Giorgia Meloni, anche se oggi accusa Conte di aver detto una cazzata asserendo che lei fosse ministro all’epoca.
La precisazione che è d’uopo fare è che il governo Berlusconi del 2011 era sostenuto anche dalla Lega, che poi effettivamente non votò nel 2012 la ratifica del Mes.
Insomma alla luce di quanto detto il “povero” Giuseppi, non doveva firmare un cazzo, perchè tutto già è in essere.
Semmai la battaglia del presidente del consiglio, del ministro dell’Economia e delle forze di governo, con buona pace dell’opposizione, verte sulla questione degli Eurobond che tanto danno l’orticaria a Germania, Olanda e compagnia bella.

La reazione
Giobbe, personaggio biblico dalla pazienza infinita, avrebbe avuto qualche difficoltà a conservare la sua caratteristica, se fosse vissuto oggi e si fosse trovato a governare l’Italia. Conte che sarà certo un uomo paziente e pragmatico, non sarà tuttavia dotato della stessa sopportazione. Nella sua conferenza stampa di ieri, dopo aver consumato la parte relativa alla comunicazione ufficiale del dpcm che estende il periodo di sicurezza contro il contagio e sulle misure economiche, ha dedicato qualche secondo per lamentare questa orrenda campagna di fake news che infanga non lui stesso o il governo, ma ha precisato, infanga tutto il Paese. Svilisce l’azione in seno all’Europa, indebolisce la credibilità, fa del male a tutti.
Conte ha fatto nomi e cognomi, senza reticenze, impavidamente e con lo sdegno di chi si è rotto i coglioni di questo schifo.

Una reazione esagerata?
Il premier, a detta di moltissimi, ha finalmente messo in chiaro che l’azione di governo non si vilipende a colpi di bugiarde affermazioni, ha ribadito per l’ennesima volta che non ha firmato nulla, perchè non c’era e perchè non c’è nulla da firmare. Ha ribadito che il governo, tutto il governo, ha atteggiamento definitivo per il no al Mes, spiegando che noi puntiamo agli Eurobond e aggiungendo che un Mes svincolato da certe obbligazioni, può essere buono per i Paesi che vorranno ricorrervi, a noi non interessa.
La sua reazione, fin troppo contenuta dai vincoli istituzionali è stata ben accolta da chi invece era piombato nell’incertezza ed ha finalmente compreso la verità.
Conte si è fatto carico di tutto, non risparmiandosi, è sempre attivo e presente, chiede con la giusta umiltà il parere di esperti in ogni campo e non decida da solo, come invece accusa l’opposizione. Non regala soldi (come i mille euro della Meloni) ma attua provvedimenti rapidi per non lasciare indietro nessuno. E’ visibilmente stanco, segnato, ma non molla, vuole vincere con gli italiani la battaglia contro il mostro e poi quella del rilancio dell’Economia, all’insegna del “nessuno deve restare indietro”.

Conclusioni
Non c’è niente di più rivoluzionario di un presidente del Consiglio che ha le palle.
Altro che popolo. Lui è il nuovo Che Guevara, il Masaniello che sveglia il popolo dal torpore di una politica falsa e arrogante. Una ventata di freschezza… Uno che parla in faccia. Ci credo che fa discutere! La politica è tutt’altro…
Peccato che è un momento triste per la nostra nazione, ma con un leader così eccezionale, qualunque paura viene sopita dal suo coraggio. Un coraggio che aiuterà gli italiani nel momento della ripresa del Paese. Grande leader, grande Presidente!

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