IL FRECCIAROSSA È DERAGLIATO FORSE PER UN ERRORE UMANO

DI MARINA POMANTE

Il Frecciarossa è deragliato a causa di uno “scambio” aperto sui binari provocando così l’incidente mortale nel Lodigiano. Il treno Frecciarossa 9595 Milano-Salerno è deragliato, con la motrice e i primi due vagoni ribaltati sulla massicciata, con un bilancio drammatico: due le vittime, entrambi i macchinisti, e 31 feriti fortunatamente non gravi. La tratta era interessata da lavori di manutenzione e potrebbe essersi trattato dunque di uno scambio rimasto non allineato. Secondo l’agenzia Agi, la parola che più usata negli ambienti investigativi è “errore”, da chiarire se strutturale o umano.

Il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Lodi Giuseppe Di Maria ha spiegato che Il treno era tutto fuori dai binari, la prima carrozza si è staccata, e la seconda parzialmente ribaltata. Le altre sono fuori dalla linea. “Ci sono una serie di binari divelti, ma è normale vista l’energia sprigionata”. Fino a quando non arriverà il via libera dalla Procura il convoglio non potrà essere spostato, ma intanto “stiamo alzando binari per guardare sotto”.

I due macchinisti che hanno perso la vita nell’incidente ferroviaro si chiamavano Giuseppe Cicciù e Mario Di Cuonzo, il primo aveva 51 anni era originario di Reggio Calabria, il secondo aveva 59 anni e proveniva da Capua, nel Casertano. Giuseppe oltre a essere ferroviere era anche delegato sindacale. “Alle ultime elezioni per le rappresentanze sindacali non si era ripresentato e lo diceva con dispiacere, lo ricorda il segretario regionale della Fit Cisl, Giovanni Abimelech-, perché si era risposato da poco e aveva avuto una bambina. Ma lo vedevamo spesso, qui, o nelle nostre sedi alla stazione Garibaldi e in Centrale”.