FIRMATO PROTOCOLLO SICUREZZA LAVORATORI “AMMORTIZZATORI SOCIALI PER TUTTI”

Trovato l’accordo tra sindacati e imprese. Un confronto andato avanti tutta la notte, anche in videoconferenza con il governo, fino alla firma del “protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”.

Il Governo ha assicurato ammortizzatori sociali per tutti e le fabbriche faranno qualche giorno di chiusura nell’attesa di attuare il protocollo.

“L’accordo che questa mattina abbiamo sottoscritto consentirà alle imprese di tutti i settori, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e la riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro”, commentano Cgil, Cisl e Uil.

Tramite Facebook Maurizio Landini ha detto: “È stato finalmente siglato tra sindacati e associazioni di categoria il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il bene del Paese, per la tutela della salute di lavoratrici e lavoratori. L’Italia non si ferma”, scrive su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Nell’accordo “è stato previsto il coinvolgimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze a livello aziendale o territoriale per garantire una piena ed effettiva tutela della loro salute. Per questo è importante che in tutti i luoghi di lavoro si chieda una piena effettività dell’intesa che è stata raggiunta”.


È assicurato lo stop alle scadenze fiscali di lunedì per tutti. È allo studio il calo bollette, per alleviare famiglie e imprese. In arrivo anche ammortizzatori sociali, congedi speciali, sostegno alla liquidità delle imprese e nuove misure per aiutare il servizio sanitario ormai oberato per l’epidemia da Coronavirus. Il governo cerca di stringere e lavora a una sorta di ‘super-decreto’ che dovrebbe accogliere anche i molti suggerimenti presentati dai ministeri, che vanno dai rinvii degli appuntamenti elettorali a quelli delle scadenze dei documenti o della revisione auto.
C’è ancora molto lavoro da fare e si sta valutando se condensare in un unico provvedimento tutti gli interventi o se spacchettarli in due tempi, con un primo decreto da portare in Consiglio dei ministri entro il weekend, che arriverà forse stasera, e un secondo da varare a inizio della prossima settimana che guardi oltre l’emergenza, per arginare il rischio tracollo del Pil.