COSA MI DICI DAIMON?

Di Mario Rigli

Qualche volta mi sembra di essere inutile, inutile a me stesso, alla mia famiglia, agli altri. Qualche volta mi sembra di essere importante, anche determinante e decisivo a tutti quelli di cui sopra. Forse non è vero né l’una né l’altra delle due cose, e non sto citando “un giorno credi” di Bennato. Non è facile vivere, e vivere specialmente in “questi giorni”e non sto citando Battiato e allora cerchi di barcamenarti, di pensare, divalutare, di decidere, ma non è facile. Cerchi di individuare la cornice entro la quale la vita, forse, ti ha costretto. Cerchi di ascoltare i suggerimenti del tuo Daimon, di capire il disegno che la vita e l’esistenza ti hanno dato. E capitano allora momenti di apatia e momenti di super attivismo. Pensi che esageri sia nell’uno che nell’altro momento. Sei confuso. Ma non puoi stare inerte. Ascolti, mediti, programmi, dormi e ti rilassi e poi ancora a correre, sudato e senza fiato. Forse non riesco a comprenderti mio Daimon, ma ci provo credimi. E ringrazio questa vita, questa mia vita, che mi ha fatto bucare tanti momenti importanti, che mi ha fatto dilapidare energie e sentimenti, ma è la mia vita, quella che ho, che ho avuto in dono e che ho cercato di indirizzare. Non so se quello che faccio sia importante o meno, non so quello che farò e come lo farò, ma una promessa faccio a me stesso e agli altri: pianterò olivi fino alla fine dei miei giorni. Certamente la razza di olivi che mi piace, certamente con il mio metodo di coltivazione, con il mio concime e con i miei strumenti, vanghe o zappe o trattori, certamente nei terreni che sceglierò. E pianterò olivi fino alla fine dei miei giorni e non mi importa se non ci sarà il tempo per vederli fiorire e fruttificare, forse il tempo per vederli attecchire ancora è nella cornice del mio Daimon.
……….

Tu Daimon dimmi come muovermi
fra le mie erbe e le mie zolle.
Tu svelati e svelami
il tuo disegno per me.
Contattami, presto, in sogno
o durante la veglia, contattami
perchè il mio cavallo procede veloce
verso Samarcanda
ed il mio cavallo non ha bisogno
di nessun hop, hop.

#MarioRigli

Nato a Terranuova Bracciolini il 7-7-49. Si è occupato di poesia e narrativa da sempre. Ha partecipato, con importanti riconoscimenti, a numerosi premi letterari nazionali e internazionali. Nel corso del 1985 ha pubblicato il volume di racconti “Laurine” presso l’Editore “La Ginestra” di Firenze, ha ottenuto la targa di rappresentanza alla decima edizione del Premio Casentino, il Primo Premio Assoluto al “Cardo d’Argento”, il 1° assoluto a Concorso Internazionale “Natale di Pace” a Roma. Per il complesso della sua attività gli è stato conferito il riconoscimento “Gli Etruschi” a Roma. Nel 1986 ha conseguito il Premio Speciale “Trofeo delle Nazioni” a Roma, il 2° ex-aequo per la poesia al concorso “Federico Garcia Lorca” , il 6° premio per la narrativa alla XVI edizione del premio “San Valentino” di Terni, il Trofeo di Rappresentanza alla undicesima edizione del “Casentino”, il 5° ex-aequo per la poesia al premio “Città di Cava”: Nello stesso anno gli è stato conferito il riconoscimento “I Protagonisti”. Nel 1995 ha pubblicato la raccolta poetica “Immaginato nettare” con l’editore carta verde e nel 1998 la raccolta poetica “A ticket to hell” a due mani con il figlio Filippo sempre per l’editore Carta Verde. Suoi lavori recenti sono “Schegge di Luna” pubblicato in arabo nel 2013 ad Amman in Giordania traduzione e prefazione del poeta e traduttore Nizar Sartawi. Una pubblicazione a Mombay sempre nel 2013 in lingua hindi da parte della poetessa e traduttrice Vijaya Kandpal. La traduzione e la prefazione per il poeta arabo candidato al nobel per la poesia Munir Mezyed del volume “Le uve della vigna del cielo” pubblicato in Italia da Albatros nel 2011. Ha partecipato come unico autore italiano alla antologia poetica internazionale “The second genesis” pubblicata a Waipur India. Nel 2014 è stato coautore del libro “Intelligenze per la pace” insieme a Gianmario Lucini per le edizioni CFR. Nel 2014 ha scritto la prefazione e illustrato il libro “Le luci del Pratomagno di Ulisse Giovannuzzi. Nel 2015 ha scritto la postfazione del volume : “Storia di una mattonella di graniglia” di Fernando Poccetti. Nel 2016 ha tradotto in Italiano e ha fatto la prefazione per il volume “The birth of a poet” del poeta libanese Mohammad Ikbal Harb edito da Inner Child Press (Usa) e ha partecipato con sue poesie alle antologie internazionali “Morocco” e “Aleppo” sempre edite da Inner Child. Nel 2017 si è tenuta una sua retrospettiva nella sala del Consiglio Comunale di Terranuova Bracciolini, di pittura, scultura, poesia, narrativa e musica di quarant’anni del suo lavoro. Nel novembre del 2017, come paroliere è uscito il suo CD “Poesie in Musica” musicato, arrangiato e cantato da Fabio Martoglio. Le sue poesie sono tradotte in inglese, francese, spagnolo, portoghese, macedone, russo, arabo, hindi, pagasinian, tedesco . Suoi racconti e poesie sono presenti in antologie e riviste. Come pittore e scultore ha partecipato a molte mostre regionali e nazionali.