Verso lockdown locali, la stretta nel week end, si discute sulla scuola

Di Ennio Remondino

Verso chiusure mirate sul territorio, in accordo con sindaci e governatori orientati a una nuova stretta. Sarà valutato l’indice di contagio, e dove è fuori controllo, saranno decisi dei mini-lockdown. Dove l’indice di trasmissibilità si attesta oltre il 2, scatteranno limitazioni di movimento più severe, il ‘lochdown alla francese’. Prima della serrata «light», il voto dell’aula sulle prossime mosse. La ministra Azzolina contraria alla Dad per le medie inferiori.

A due passi dal lockdown, si discute sulla scuola

Non più il ‘se’, ma il ‘quando’ e il ‘quanto’. Il lockdown alla francese, lo definisce Andrea Colombo sul Manifesto, evitando cioè il blocco della produzione manifatturiera e della scuola, di una parte almeno della scuola, e qui si scontrano opinioni diverse. La pandemia in apparante inarrestabile crescita, e il Paese è alla soglie dello ‘Scenario 4’, pericolo grave e l’obbligo di limitazioni severe. Che questa volta però il governo, con qualche problema interno,  sembra deciso a far discutere su nuove eventuali restrizioni dal Parlamento. Nessun altra Dpcm a rincorre di pochi giorni il precedente. Settimana di verifica degli effetti delle attuali restrizioni.

Lockdown regionali per evitare la chiusura nazionale

«Il margine di possibilità di evitare il lockdown è affidato a ulteriori restrizioni da decidere invece subito. Non nazionali ma regionali e subregionali, tali dunque da non richiedere un decreto». Al ministero della Sanità sostengono fanno che le chances di evitare la chiusura generalizzata dipendono dall’adozione di decisioni più drastiche nelle regioni o parte dei loro territori flagellati. Certamente Lombardia, Milano e Brianza, e buona parte della Campania.

Dilemma scuola

Altro tema chiave, quello della scuola. Nonostante le smentite della ministra Azzolina è evidente che la scuola, con tutto quel che comporta in termini di trasporti ma anche di socialità all’entrata e all’uscita, è un nodo centrale. La chiusura continua a essere esclusa ma per la prima volta il governo deve considerare la possibilità di estendere la Dad, la didattica a distanza, anche alle medie inferiori. Scelta difficile perché, mentre la scuola da casa nelle superiori impatta poco con le attività produttive, tenere a casa i ragazzi dagli 11 ai 14 anni avrebbe un’immediata ricaduta sul lavoro dei genitori.

Le ragioni dell’economia e quelle della salute pubblica

Due balzi in avanti, tra sorpresa positiva e paura. Ieri, dati economici del terzo trimestre, balzo del Pil dell’16,1%, oltre le previsioni più rosee, ma sono numeri nati dalla illusione estiva di essersi lasciati alle spalle la pandemia, mentre ora il virus ripropone altre regole, e nessuno può prevedere lo sviluppo e la durata della nuova ondata. Ieri, altro colpo duro sul fronte sanitario. 31.084 i nuovi casi di contagio, con il nuovo record di tamponi 215.085. Lieve calo dei decessi, 199 contro i 217 del giorno prima. Crescono i ricoverati nei reparti ordinari, 1.030 in più, mentre i pazienti in terapia intensiva sono 1.746.

Regioni a rischio, Rt nazionale a 1.7

Sono 11 le regioni classificate a rischio elevato di una trasmissione non controllata, e 4 regioni (Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte) più la provincia di Bolzano sono già nello ‘scenario 4’. Altre 8 Regioni e Province autonome sono classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Quelle a rischio alto sono l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Sicilia, la Toscana, la Valle d’Aosta e il Veneto. Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, nel punto stampa che analizza la situazione Covid nel Paese, ha detto che «l’indice Rt viaggia intorno all’1.7 a livello nazionale».

Da Remocontro

EnnioRemondino

Ennio Remondino, nato a Genova 1 novembre 1945.
Giornalista, corrispondente estero, inviato di guerra Remocontro.it la virtù del dubbio, spazio giornalistico aperto.
Libri:
Da Belgrado in diretta telefonica (coautore) con Rosanna Cancellieri, Manni Editori, 1999
La televisione va alla guerra, Sperling & Kupfer, 2002
Tutti sporchi comunisti?, Sperling & Kupfer, maggio 2003
Senza regole. Gli imperi televisivi all’assalto dell’Europa, Editori Riuniti, 2004. Niente di vero sul fronte occidentale. Da Omero a Bush, la verità sulle bugie di guerra, Rubbettino Editore, 2009