DI Ennio Remondino
Preoccupata notizia dal New York Times, «Trump Fires Mark Esper, His Defense Secretary». Il segretario alla Difesa Mark T. Esper è stato licenziato oggi dal presidente Trump, ultima vittima tra alti funzionari della sicurezza nazionale. Mark T. Esper a giugno s’era opposto all’utilizzo di militari in servizio attivo per contrastare manifestazioni popolari contro le brutalità della polizia.
Un tweet per cacciare il ministro della difesa
«Mr. Trump announced the decision on Twitter, saying in an abrupt post that Mr. Esper had been “terminated”».
«Il signor Trump ha annunciato la decisione su Twitter, affermando in un brusco post che il signor Esper era stato “licenziato”».
Al suo posto ‘antiterrorismo’
Preoccupante anche il seguito. «Il signor Trump ha scritto su Twitter che stava nominando Christopher C. Miller, descritto dal presidente come direttore “molto rispettato” del National Counterterrorism Center, come segretario alla difesa ad interim». Sarà il quarto uomo a guidare il Pentagono sotto Trump. La nomina di Miller sarebbe già stata approvato dal Senato.
Tutto di corsa, come per la Corte Suprema
Christopher C. Miller è un ex berretto verde dell’esercito che è stato il massimo funzionario della politica antiterrorismo nel Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca di Trump.
La caduta di Esper, scrive il NYT, è legata al suo dissenso sull’utilizzo di militari per controllare l’ondata di proteste nelle città americane dopo che il presidente aveva minacciato di usare l’Insurrection Act per muovere l’esercito.
https://www.nytimes.com/2020/11/09/us/politics/esper-defense-secretary.html
Casa Bianca dei lunghi coltelli
Dopo la sconfitta elettorale, la prima testa a cadere è quella del capo del Pentagono Mark Esper, ma non è detto sia la sola. Sperando siano soltanto cattiverie personali di un presidente sempre più fuori dalle righe. Ed ecco che, prima che Trump sia costretto ad uscire dalla Casa bianca, a rischiare il posto porima del cambio di amministrazione, sono adesso nomi del calibro di William Barr, ministro della Giustizia, Cristopher Wray, capo dell’Fbi, Gina Haspel, direttrice della Cia. Tutte figure colpite di recente dagli strali del presidente
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