SEA WATCH: CAROLA SI È FATTA ARRESTARE PER PORRE FINE ALLA VICENDA

DI MARINA POMANTE

Il mestiere di un comandante che va per mare, è di salvare vite umane.
Stanotte in un ultimo accorato appello Carola ha spiegato quanto tutte queste autorità erano concetrate su di lei e quanto poco sui migranti.
È una notte importante, che segna l’ingresso nel porto di Lampedusa, intorno all’1.40, e il successivo attracco, che avviene tra applausi e urla.

È l’ultimo atto di una donna, che testarda, ha voluto dare speranza, solidarietà e accoglienza a 42 migranti, salvati in mare al largo della Libia.
Li ha condotti verso l’Italia, il primo porto di buona speranza. 17 giorni in mare, sono veramente troppi per queste vite umane che hanno già visto l’orrore della guerra e dei lager. E qui Carola Rackete ha trovato lo scoglio della burocrazia, fatta di carte e tempi impossibili, che allontanano dal vero senso che spinge un’Ong a salvare vite umane. E allora, forse per disperazione, ha riacceso i motori e ha spinto la nave verso il porto. Ma questa volta la nave si è spinta oltre, e la Sea watch è finita contro la motovedetta della Finanza che ha provato a fermarla per due volte rischiando di essere schiacciata contro la banchina.

La Rackete cercava di entrare di poppa in porto, a quel punto la motovedetta si è spostata lungo la banchina e avanti e indietro cercava di impedire l’attracco alla Sea Watch. Ma la nave ha proseguito nella manovra di accostamento rischiando di schiacciare l’imbarcazione dei finanzieri, che ora contestano anche il tentato naufragio, per la manovra di attracco, ma sarà il pm a decidere.
Carola Rackete è stata arrestata per resistenza contro nave da guerra. I militari sono saliti a bordo e l’hanno prelevata. Carola è poi stata fatta salire su un’auto della Guardia di Finanza ed è stata portata verso la caserma.

La nave Sea Watch ora è sotto sequestro, quindi si può far scendere i migranti.
Fratoianni conferma che Carola è stata arrestata e afferma che è solo una questione politica. Ha raccontato la difficoltà di vivere in mare, lui che c’è stato solo per due giorni, è consapevole della difficoltà e pone l’accento su chi invece è in mare da tutti questi giorni e stremato psicologicamente, non è facile.
Totò Martello, sindaco di Lampedusa ha denunciato che negli ultimi giorni sono sbarcate circa 200 persone, evidenziando come invece per i 40 migranti della Ong, ci sia stato il divieto.
Giorgia Linardi la portavoce della Sea Watch ha spiegato: “il comandante Carola non aveva altra scelta, da 36 ore aveva dichiarato lo stato di necessità che le autorità italiane avevano ignorato”. I legali della Ong tedesca Leonardo Marino e Alessandro Gamberini aggiungono che: “E’ stata una scelta disperata per una situazione che era diventata disperata. Non sappiamo se ora la capitana Carola rischia l’arresto, dipenderà da come è stata effettuata la manovra di avvicinamento e di attracco”.

Quando il capitano ha concluso la manovra si è affacciata sul ponte di comando e c’è stato un lungo applauso, un centinaio di persone si sono avvicinate al molo. Tra loro attivisti di Sea Watch, Pietro Bartolo medico dell’isola ed europarlamentare del Pd,  don Carmelo, parroco di Lampedusa, e le persone che avevano solidarizzato in questi giorni con la Sea Watch 3 dormendo sul sagrato della chiesa. A bordo della nave anche i 5 parlamentari italiani: Riccardo Magi di +Europa, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana, Davide Faraone, Matteo Orfini e Graziano Delrio del Pd. Dalla nave il capogruppo del Pd Delrio ha detto: “Già ieri sera la capitana voleva entrare, ma le abbiamo chiesto di aspettare che il governo trovasse Paesi disponibili ad accogliere i migranti. Ora quegli accordi ci sono, ma nessuno dava l’autorizzazione ad entrare in porto. La situazione era diventata troppo critica, quindi la capitana Carola ha preso questa decisione coraggiosa”. Ma l’attenzione è andata anche alla ex senatrice della Lega Angela Maraventana che è arrivata sul molo con un gruppo di sostenitori della Lega e ha urlato contro l’equipaggio della Sea Watch: “Vergognatevi. Siete i complici degli scafisti. Questa è la mia isola e voi la state invadendo. Fate scendere i migranti, ma la capitana deve essere arrestata immediatamente. L’Italia questa sera è stata violentata”. Sul molo auto della polizia e della Finanza.
Philippe Hahn, capomissione della Sea Watch 3, ha detto: “L’intenzione nostra è di far sbarcare tutti i 40 migranti entro 1 -2 ore”.

Scenderanno insieme ai cinque parlamentari. Sono 5 i paesi che accoglieranno i migranti.
Ora loro sono ancora sul ponte di poppa sotto il tendone beige, sono molto provati e storditi, ma possono sbarcare. La senatrice della Lega continua la sua scenata urlando come un’ossessa. Sul gommone di salvataggio della Sea Watch viene steso un lenzuolo con un cuore rosso. Finalmente l’odissea è terminata.
La scaletta da pochi minuti è appoggiata al molo. Passerà un’altra ora sono le 5 del mattino le prime luci dell’alba, un nuovo giorno che porta con se una luce di speranza. Tra qualche minuto i migranti potranno toccare questa terra, ostile per alcuni versi, ma per fortuna, accogliente e solidale per altri.