QUEL BACIO D’AMORE SULLA TORRE EIFFEL

Di Sergio Garbellini

Parigi fa incantare gli uomini e ingelosire le donne … (di S. Garbellini)

Sto sulla Torre Eiffel e guardo in basso,
il fiume Senna scorre lentamente,
Parigi sembra in fase di prolasso,
il traffico si svolge normalmente.
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C’è l’Arco di Trionfo che impressiona
con la Basilica del Sacro Cuore,
c’è l’Università della Sorbona
e i Campi Elisi ricchi di splendore.
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Si vede il Moulin-Rouge, la Cattedrale
de Notre-Dame ed il quartiere Latino,
col Museo del Louvre, eccezionale.
A la Place de la Concorde fa l’occhiolino
.
la Ruota, panoramica e possente,
che gira per la gioia dei turisti,
c’è il Centro Pompidou che il Presidente
ha voluto creare per gli artisti
.
e la cultura, vanto nazionale.
… Restavo lì estasiato ad omaggiare
Parigi e la bellezza naturale
che l’occhio non finiva di ammirare,
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sedotto ed incantato dalla gloria
e dallo sfarzo che mi affascinava.
Parigi, … che ogni pagina di Storia
la sua grandezza eterna tramandava !
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Immobile, del tutto frastornato,
sembravo in trance, quando all’improvviso
mi son sentito preso, sballottato
e nel girarmi … ho visto Fiordaliso,
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la mia fedele, eterna fidanzata,
che s’era veramente imbestialita,
perché l’avevo in pratica ignorata
e giustamente s’era risentita !
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In tono alquanto burbero, m’ha detto:
“Se vuoi restare a contemplar Parigi
dimenticando chi ti porta affetto
puoi pure rimaner, dei miei servigi
.
non t’interessa nulla, me ne vado …,
e stava andando verso l’ascensore
per scendere di sotto mio malgrado,
l’ho presa al volo e le ho detto: ‘Amore
.
non siam venuti qui per litigare,
lo sai che t’amo più della mia vita,
e scusa se mi son lasciato andare,
Parigi è una città cosmopolìta
.
che merita di essere omaggiata,
non essere gelosa, io ti amo,
ti sei sentita un poco abbandonata,
ma io son sempre il tuo fedele Adamo.
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Avanti, su, non fare quella faccia,
diventi brutta quando sei nervosa,
sorridimi ed allungami le braccia,
non fare la bambina capricciosa !
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Piuttosto dammi un bacio ad attestare
che sono il solo uom della tua vita,
avanti, su, non puoi continuare
ad essere arrabbiata ed avvilita !”
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L’ho presa e l’ho baciata con ardore,
i soliti turisti lì presenti,
di fronte a uno scenario diffusore
di tante tenerezze travolgenti,
.
han fatto un lungo applauso di consenso.
Stavamo sulla Torre in quel momento
e il nostro amore, vivido ed immenso,
si rivelava in tutto il sentimento.
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Siam scesi dalla Torre in ascensore
restando sempre accanto ed abbracciati,
ci guardavamo con intenso ardore,
perché eravamo tanto innamorati !
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SERGIO GARBELLINI

Autore di varie raccolte di poesie (tra cui : LA VITA E’ DONNA, L’ALDILÀ’, LE MIE POESIE ecc. caratterizzate da uno stile popolare, del tutto personale, con tendenza alla razionalità, per meglio illustrarne gli aspetti interiori ed esteriori dell’animo umano, ma, soprattutto, prive di ermetismo) annovera, sempre in ognuna di esse, un qualcosa di particolare che è parte integrante dei suoi concetti poetici, analizzando in modo profondo le sensazioni, le speranze, i problemi, le esperienze, le delusioni ed i desideri di ognuno di noi.
I brani non vertono sulla classica sublimazione di cui, molto spesso, si servono i poeti nel decantare le loro ispirazioni, ma hanno una propria fisionomia che rispecchia fedelmente il linguaggio unico dell’Autore nell’esporre fedelmente l’interiorità dell’animo in rapporto alla vita sociale e sentimentale delle persone.

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