OSTIA TRA ONESTA’ E ILLEGALITA’

DI MARINA POMANTE

Ostia, la cui governabilità municipale, è ormai da troppi anni difficoltosa, oggi è divisa tra una popolazione che non crede più nella Politica e altri, che appoggiano e proteggono chi si è spartita in lotti, questa piccola “cittadina” alle porte di Roma.
Per i romani, è la meta estiva delle domeniche mattina, tutti in fila sulla via Cristoforo Colombo, intasata dall’alba, per occupare il posto più ambito negli stabilimenti balneari sempre più raffinati. Una tradizione che perpetua da anni. Antiche memorie rimaste nei cuori, tra suggestioni e ricordi di famiglie al mare e serate estive di ragazzi, che non vogliono altro che divertirsi, magari col bagno notturno. La spiaggia libera, gli stabilimenti, il baretto con la grattachecca, la passeggiata al pontile. Ostia, romantico e antico porto, il mare di Roma, dove i “vitelloni” di felliniana memoria, esibivano la propria fisicità e le ragazze sfoggiavano i costumi all’ultima moda. La pineta adiacente, dove si andava con tavolino e sedie pieghevoli, per mangiare a pranzo, improponibili pastasciutte, manco fossimo a casa. Le Fiat 500, col tettino aperto, per far sbucare fuori l’ombrellone e l’immancabile pallone da gonfiare con la bocca, le sdraio, la paletta ed il secchiello ed i sigari per nonno che, mentre fa le parole crociate, si rilassa fumando.
Ostia dei costruttori, dello sviluppo, dell’allargamento agli affari, che diventano sempre più grandi, più importanti, delle concessioni edilizie, delle palazzine che generano via, via, nuovi quartieri, sempre più popolosi e in taluni casi, sempre più popolari. L’ombra degli affari sporchi, dei soprusi, dei ricatti, delle estorsioni, della violenza, dell’intimidazione e della paura, il racket, il controllo di tutto, la criminalità… La mafia!

DALLA BANDA DELLA MAGLIANA AL CONTROLLO DELLE FAMIGLIE TRIASSI E FASCIAMI
Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90 con l’epilogo della Banda della Magliana, il potere della criminalità ed il controllo sul litorale romano, estorsione, usura ed altre attività illecite, quali il traffico di droga e delle armi, resta vacante.
Inizia così la scalata di due famiglie: i Cuntrera-Triassi siciliani di Siculiana (Agrigento) ed i Fasciani, di Capistrello (l’Aquila).
LA FAMIGLIA TRIASSI – I fratelli Vincenzo e Vito Triassi, residenti ad Ostia, sono rispettivamente coniugati con Felicia e Nunziata Caldarella, figlie di Santo Caldarella, condannato per associazione mafiosa con Pasquale Cuntrera e Alfonso Caruana.
I Triassi, sono quindi già legati al clan mafioso dei “Cuntrera-Caruana”, la cosca che tra gli anni ’80 e ’90 fu protagonista di primo piano nel traffico internazionale di stupefacenti verso il sud e il nord America e nel riciclaggio, tanto da guadagnarsi l’appellativo di ‘Rothschild della Mafia’ o ‘banchieri di Cosa Nostra’. I fratelli Triassi, furono inoltre coinvolti nel 1998, nel tentativo di fuga del boss Pasquale Cuntrera che, tentò la fuga in Canada, quando fu scarcerato per un vizio di forma.
LA FAMIGLIA FASCIANI – Non solo i Triassi stavano consolidando il proprio potere ma, anche i Fasciani non restavano certo indietro. I quattro i fratelli di quella famiglia: Nazzareno, Vincenzo, Terenzio e ‘don’ Carmine, per quanto concerne il narcotraffico, misero in atto un’organizzazione di grossa rilevanza, anche con un esponente di spicco della Banda della Marranella e tre mafiosi di una famiglia di Catania.

LA BANDA DELLA MAGLIANA – Oltre alle famiglie FASCIANI e TRIASSI, un ruolo di rilievo era, fino a qualche tempo fa, rivestito da alcuni successori della Banda della Magliana. Personaggi di spicco furono: Paolo Frau, ex guardaspalle di Renatino De Pedis e Emidio Salomone, cresciuto all’ombra di Vittorio Carnovale. Era un’organizzazione che comprendeva anche Giovanni Galleoni, detto: Bafficchio e Francesco Antonini, detto: Sorcanera, che come emerse dalle indagini, vennero assassinati da un uomo vicino alla famiglia Spada.
Frau fu assassinato nell’ottobre del 2002, sotto la sua abitazione di via Francesco Grenet ad Ostia Lido, mentre stava salendo sulla sua auto. A sparare tre colpi, fu un uomo che indossava un casco che poi scappò via con la sua moto. Tale omicidio è rimasto irrisolto.

IL “POTERE VACANTE”
Una importante, quanto vasta operazione della Squadra Mobile di Roma, l’operazione “Anco Marzio”, iniziata dopo l’uccisione di ‘Paoletto’, consentì di individuare sul litorale, un grosso giro criminale, che andava dallo spaccio di sostanze stupefacenti al gioco d’azzardo con il monopolio delle macchinette video poker. In questa indagine vennero arrestate diciotto persone.
Il 4 giugno 2009 due uomini in moto, sparano due colpi di pistola al volto di Salomone, davanti ad una sala giochi di Acilia… Il vuoto di potere andava occupato.
Per le famiglie Fasciani e Triassi, il campo era libero… Si arriva così alla cosiddetta “pace mafiosa”, Triassi, Fasciani e Senese, esponente della criminalità organizzata di estrazione camorristica, che già operava nella capitale, raggiunsero un accordo che portava alla tregua ed alla pianificazione della spartizione delle attività criminali. Con ciò, si andava ad evitare ulteriori scontri che avrebbero inevitabilmente attirato l’attenzione delle Forze dell’Ordine.
Ad Ostia, dal 2006 ha regnato una “Pax Mafiosa” tra le famiglie Triassi, Fasciani e Senese ma terminata nel 2012, aprendo gli orizzonti a nuovi insediamenti criminali, a nuova manovalanza a ulteriori gestori della malavita organizzata, magari a fianco di altri e con nuove “stipule” di accordi di spartizione criminosa.

LA FAMIGLIA SPADA
Nel 2011, ad Ostia inizia l’escalation della famiglia Spada, in ambito criminale, facendosi spazio prevalentemente nei settori dello spaccio, delle estorsioni e dell’usura, usando metodi mafiosi e facendo ricorso spesso a torture e intimidazioni. Gli Spada, arrivano a “controllare” l’Idroscalo, il porto turistico e i chioschi sul lungomare Duca degli Abruzzi, spadroneggiando nella parte di Ostia Nuova. I residenti, subiscono e tollerano questo esercizio di potere, perché in cambio ottengono favori ed aiuti, sentendosi così protetti da chi, facendo le veci dello Stato, dice di preoccuparsi per i bisogni dei cittadini. La realtà è però sostanzialmente ben diversa, la manipolazione dei meno abbienti e delle persone semplici, dei poveri di risorse e di cultura, crea un seguito di sostenitori che finiscono col proteggere coloro che invece andrebbero cacciati. Una
sorta di piccola Sicilia mafiosa, che opera indisturbata sulle attività, che finisce col controllare e veicolare l’illegalità, ramificandone a macchia d’olio, l’estensione a tutti i settori.
Anche le connessioni con la Politica, non si fanno attendere e l’interesse destato e sollecitato, sostituisce, quando possibile, l’azione intimidatoria.
Negli ultimi anni, il “vuoto” lasciato dai Fasciani e dai Triassi, messi in ginocchio dalle operazioni “Nuova Alba” e “Tramonto”, è stato riempito dalla famiglia Spada, legata alla famiglia Casamonica.
Gli Spada, forti proprio dei rapporti con i Fasciani, hanno preso possesso delle case popolari di gran parte di Ostia Ponente gestendone il business.
Dalle cronache degli ultimi giorni, si evince un controverso avvicinamento alla Politica, da parte degli Spada, anche se tali notizie, sono di volta in volta smentite dai diretti interessati, s’è giunti all’epilogo violento, di un attacco (apparentemente immotivato) ai danni di un giornalista, da parte di Roberto Spada, in queste ore, lo Spada è in stato di fermo e tradotto a Regina Coeli.

OSTIA DEVE RINASCERE
La difficoltà dell’amministrazione del X° Municipio è evidente, proprio a causa della pesante azione criminosa e dell’infiltrazione mafiosa che ha determinato il commissariamento negli ultimi due anni. Appare ovvia, la complessità di riappropriarsi della legalità e delle istituzioni, il serpeggiare della paura derivante dalle intimidazioni, rende farraginosa ed ostica, una serena gestione del municipio che, va ricordato, non comprende solo Ostia, ma anche Acilia, Casal
Palocco, Infernetto, Malafede, Castel Porziano e Castel Fusano, insomma, un’estensione di circa 150 Km quadrati per una popolazione pari a circa 230 mila abitanti.
Sarà necessario un forte segnale da parte delle istituzioni e una presenza attiva delle stesse, coadiuvato dal supporto di una Politica pulita che non lasci spazio a nessun tipo di corruzione, se si vuol recuperare un territorio che ha fatto sognare i romani.