IL RICORDO DI PELÈ

Di Marino Bartoletti

Gli eroi sono sempre giovani e belli: anche quando compiono 80 anni.
La mia generazione è assolutamente figlia di Pelè, che apparve nelle nostre vite nella prima Coppa Rimet in eurovisione della storia: quella del 1958, quella dell’Italia incredibilmente assente (e sarebbe successo ancora, purtroppo), quella del Brasile per la prima volta Campione del Mondo
Chi, come me, ha amato il calcio è cresciuto a pane e Rei. Senza mai porsi la domanda se fosse il migliore: perché, semplicemente, lo era. Perché in bianco e nero prima, a colori poi e – per quanto mi riguarda – di persona infine, ci avrebbe obiettivamente fatto vedere cose che non avevamo mai viste tutte assieme. Il Dio del Calcio aveva scelto lui: e ce lo sbattè pure in faccia in quel crudele 1970 messicano quando un Brasile mai tanto forte probabilmente avrebbe vinto anche senza di lui
L’ho conosciuto, sì: ci ho parlato, ci ho cenato, ci ho viaggiato, ci ho fatto trasmissioni insieme. Non mi ha mai deluso: mi ha sempre regalato cordialità, professionalità e credo addirittura un embrione di amicizia. Un tratto umano perfetto, all’altezza della sua immensità calcistica sul campo. Ha vinto, unico della storia, tre Mondiali per Nazioni e due Mondiali per club. Giocava come respirava
Non è criticabile, non è vulnerabile, non è moralmente attaccabile. Per totale sincerità posso dire che, alla completezza e alla perfezione di un giudizio già comunque siderale, si può solo sottrarre la piccola “colpa” di non aver accettato la sfida del calcio europeo (ovviamente non sentendone il bisogno). Altre divinità l’hanno fatto e, al contrario di lui, hanno fatto vincere squadre (nazionali e di club) che probabilmente non avrebbero mai vinto
Ma domani è la sua festa! Uma longa vida para o Rei: e obrigado por tudo

#MarinoBartoletti

Laureato in Giurisprudenza, ha iniziato l’attività giornalistica nel 1968 al Resto del Carlino, per poi passare al Guerin Sportivo (1971), diretto da Gianni Brera. Dal 1973 al 1980 ha lavorato per il Giorno, come inviato di calcio e di motori, seguendo le maggiori manifestazioni sportive (olimpiadi, mondiali di calcio, campionati di Formula 1 e di motociclismo, etc.). Ha pubblicato tra l’altro nel 1981 il libro “Lucchinelli cavallo saggio” per Nava Editore. Dopo una parentesi al quotidiano L’Occhio di Maurizio Costanzo, nel 1982 viene assunto da Italo Cucci e diventa prima firma del Gruppo bolognese Conti Editore per le riviste Autosprint, Motosprint e Guerin Sportivo (testata di cui è diventato direttore dal 1987 al 1990 e di nuovo nel periodo 1993-94).
Nel 1997 ha fondato, e poi diretto fino al 2004, Calcio 2000 e successivamente Goal (dedicato al calcio internazionale) e Solocalcio (2005).
È stato direttore scientifico della sezione Sport dell’Enciclopedia Treccani. Nel 1989 ha ideato e curato l’Enciclopedia Panini del calcio italiano, poi ripubblicata a fascicoli dalla Gazzetta dello Sport nel 1994.