I LAVORATORI ILVA PROCLAMANO LO SCIOPERO DI 24ORE

DI MARINA POMANTE

24 ore di sciopero per i lavoratori dell’ex Ilva, iniziato stamattina alle 7 . L’agitazione è perchè è “Inaccettabile il disimpegno di ArcelorMittal e il piano di esuberi, il governo non deve fornire alibi al compratore”. Sono a rischio circa 11 mila famiglie, e non solo, anche tutto l’indotto relativo all’ex Ilva subirebbe il contraccolpo dell’eventuale chiusura degli impianti.

A Genova, i dipendenti della fabbrica di Cornigliano, hanno deciso di riunirsi in assemblea alle 8 di stamattina. I lavoratori iscritti alla Fim hanno già scioperato ieri fino alle 15. Lo sciopero di oggi ha interessato tutti e tre i turni di lavoro. Lo sciopero è stato indetto da Fiom e Uilm che hanno atteso l’incontro tra governo e sindacati prima di proclamare la mobilitazione.

I sindacati hanno valutato la questione unitariamente e giudicano inaccettabile il risultato del tavolo di mercoledì tra i vertici Arcelor-Mittal e Giuseppe Conte. L’incontro aveva lo scopo di chiedere il ritiro della procedura di disimpegno dagli stabilimenti dell’ex Ilva, annunciata il 4 novembre.
Mittal ha indicato la condizione inaccettabile e provocatoria: modifica del Piano ambientale e abbattimento produttivo indicato a quattro milioni di tonnellate, oltre a praticamente il dimezzamento dell’organico col licenziamento di 5 mila lavoratori. Secondo Arcelor-Mittal per altri 2000 lavoratori che attualmente sono in amministrazione straordinaria, il ritorno al lavoro sarebbe in forse.

Nella stessa nota i sindacati precisano: l’azienda deve decidere “l’immediato ritiro della procedura di disimpegno mentre il governo non può concedere nessun alibi alla stessa per disimpegnarsi”. Vanno dunque ripristinate “tutte le condizioni previste dall’accordo del 6 settembre 2018 che permetterebbe di portare a termine il piano ambientale nelle scadenze previste. Le condizioni devono, inoltre, includere lo scudo penale limitato all’applicazione del piano ambientale e il ritiro di qualsiasi ipotesi di esuberi”.

Avevano inoltre spiegato i delegati sindacali che era prevista un’alta adesione allo sciopero nei settori edilizia, meccanica, manutenzioni, servizi, trasporti, pulizie industriali e civili, perchè la “rivoluzione” prospettata intaccherà irrimediabilmente l’indotto-appalto anche perchè impossibilitato a godere del supporto degli ammortizzatori sociali. Va precisato che nell’ambito degli appalti e comunque largamente anche nell’indotto, esistono realtà limitate e ciircoscritte all’ex Ilva.