È morto Sean Connery. Aveva 90 anni

Di Marina Pomante

È morto Sean Connery aveva 90 anni. L’highlander è morto nel sonno nella sua casa alle Bahamas, circondato dai suoi familiari. Il James Bond più amato ci ha lasciato. Oggi c’è la sensazione che a morire siano due persone, l’indimenticabile attore scozzese e l’agente segreto 007 con licenza di uccidere che, anche se è stato interpretato da molti altri attori, il personaggio cinematografico aveva trovato il suo volto naturale proprio in Sean Connery, reputato da tutti il  “vero” e unico 007. Personaggio  immaginario di Ian Fleming. Che lo aveva inventato nel 1953 e gli aveva già dedicato una decina di libri (tra cui un racconto adattato per la tv), quando l’entrata in scena di Connery lo promosse al grado di eroe per eccellenza dell’Olimpo mediatico. Il percorso per arrivare a un simile risultato non era stato dei più semplici.

Connery era nato a Fountainbridge, sobborgo di Edimburgo, il 25 agosto 1930, da un umile famiglia. Thomas Sean Connery lasciò la scuola a sedici anni e si arruolò nella Royal Navy, che dovette lasciare per colpa di un’ulcera. Si adattò a fare molti mestieri, il bagnino, il lavapiatti, il muratore, guardia del corpo; poi, la sua bellezza lo portò nell’olimpio dei divi più famosi al mondo. Iniziò come modello e rappresentò la Scozia nel concorso di Mister Universo del 1953, anche se una  precoce calvizie iniziata a soli diciannove anni rischiava di mettere in gioco la sua promettente carriera. Ma Sean, non demorde e si presenta con un parrucchino alle varie audizioni. Mirava in alto, e dopo piccole parti in tv e al cinema (incluso un film di Tarzan) affrontò i concorsi per incoronare il futuro 007. Scelto da Albert Broccoli e Harry Saltzman, iniziò la sua carriera di agente segreto con un primo film a modesto budget, Agente 007 licenza di uccidere (1962), e da li l’inaspettato successo ne generò altri sei: tutti interpretati da lui, ambientati ‘scenari di celluloide’ sempre più complessi, futuribili e costosi. Come osservò a suo tempo Umberto Eco, le avventure di James Bond non cambiano mai: variano solo l’antagonista e l’ordine degli episodi. La Guerra Fredda, permise che  questa invariabilità divenne una garanzia presso il pubblico mondiale: che sapeva cosa aspettarsi da Bond e lo ritrovò puntualmente in Dalla Russia con amore,Missione Goldfinger Thunderball, Si vive solo due volte. Tutti film di enorme successo.

007 – Missione Goldfinger’ (1964)

Ma Sean non era solo bello e affascinante, ma anche bravo e deciso a non rimanere per sempre legato a un personaggio, come quei vecchi colleghi che avevano finito per credersi Tarzan (Johnny Weissmuller) o Dracula (Bela Lugosi). Per evitare tutto ciò, già si era mosso perchè questo non accadesse, infatti tra un Bond e l’altro, lavorò per registi come Alfred Hitchcock nel suspenser Marnie  (1964) o Sidney Lumet, nel dramma milite, La collina del disonore(1965). Dopo Si vive solo due volte  decise di separarsi dal character con cui era ormai identificato: salvo riprenderlo, dopo il flop del suo sbiadito successore George Lazenby, in <span;>Una cascata di diamanti<span;>. Troverà miglior erede in Roger Moore (ma tornerà una volta ancora, ormai ultracinquantenne, a fare un ultimo Bond i Mai dire mai). Un fascino eterno. Nel 1999 (lo stesso anno della sua elezione a baronetto) fu proclamato dalla rivista People“l’uomo più sexy del secolo”, ai giornalisti che gli chiedevano un commento, rispose con humor scozzese: “Non saprei. Non sono mai stato a letto con un uomo di sessant’anni, calvo”.

La stampa non fu sempre clemente con lui . I tabloid continuavano ad alimentarne il mito (malgrado la sua nota riservatezza sulle questioni private) ma anche a far emergere lati del suo carattere sconosciuti, tipo il forte attaccamento denaro e  manesco con la prima moglie Diane Cilento, oltre a portare in evidenza  il suo patriottismo scozzese (celebri le sue uscite in kilt) generoso di sovvenzioni all’indipendentismo che,  dopo il divorzio dal suo alter ego, Connery non mancò certo di occasioni. Interpretò almeno quaranta film, spaziando tra i vari generi e richiamando quasi sempre in sala folle di spettatori. Non sempre dei  capolavori, ma anche film di meno caratura (il westner Shalako con Brigitte Bardot, Il primo cavalierLa leggenda degli uomini straordinari<span;>) o di semplice routine. Molti, però, grazie alla sua presenza vennero considerati dei cult, tipo: il fantascientifico Zardoz (1974); l’epico Il vento e il leone, dove impersona al culmine della fotogenia il fiero capo berbero Raisuli (1975); l’avventuroso

 L’uomo che volle farsi re di John Huston (1975); il crepuscolare Robin e Marian (1976), in cui è una versione stanca e attempata di Robin Hood (nel film di Kevin Costner sull’arciere di Sherwood farà Riccardo Cuor di Leone) e tanti altri. Gli ultimi anni ’80 sono un’altra età dell’oro per l’attore: nel 1986 è Guglielmo di Baskerville nella riduzione cinematografica del <span;>Nome della rosa di Umberto Eco, parte che gli frutta il premio BAFTA come miglior protagonista; l’anno seguente vince Golden Globe e Oscar all’attore non protagonista col ruolo dell’agente Jimmy Malone in The Untouchables – Gli intoccabili di Brian De Palma. Nel 1989 si diverte a interpretare il papà di Harrison Ford in <span;>Indiana Jones e l’ultima crociata di Spielberg. Il 1990 lo vede protagonista di due intrighi internazionali di grande successo: Caccia a Ottobre Rosso e La casa Russia (dove l’età non gli impedisce di flirtare con Michelle Pfeiffer; come, più tardi, con l’ancora più giovane Catherine Zeta Jones in Entrapment). Nel 2000 si regala uno dei suoi ruoli migliori – quello di un anziano scrittore solitario e ipocondriaco – in Scoprendo Forrester di Gus Van Sant. Cinque anni dopo Connery che è sempre stato schietto dichiara a un giornale neozelandese di aver rifiutato il ruolo di Gandalf Signore degli Anelli, che non ha mai trovato interessante, e aggiunge di volersi ritirare dallo spettacolo perché “stufo degli idioti”. Promessa che (salvo prestare la voce per un videogame su 007) ha rigorosamente mantenuto.

#MarinaPomante

libero professionista, con la passione della scrittura. Spirito libero, impegnata nel sociale, con lo sguardo rivolto sempre agli ultimi. Sempre attenta ad un’informazione ricercata e attuale. Collabora con più testate, e blog. Scrive tra sogno e realtà.
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