CORONAVIRUS, IN ITALIA 3858 PERSONE HANNO CONTRATTO IL VIRUS. PRIMO DECESSO NEL LAZIO

DI MARINA POMANTE

Sono 3.296 i malati per coronavirus in Italia, con un incremento di 590 persone in più rispetto a ieri pari al 21,8%, mentre ieri l’aumento era stato del 19,5%. Per quanto riguarda i guariti, sono 414 in Italia, 138 in più di ieri, con un incremento del 50% (ieri la percentuale era stata del 72,5%). I morti sono 148, 41 in più di ieri, con un incremento del 38,3% (ieri invece del 35,4%). Il totale di chi ha contratto il virus è quindi di 3.858. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile. Con due casi registrati in Valle d’Aosta il Coronavirus ha ufficialmente raggiunto tutte le regioni italiane. Si registra un morto in Liguria e uno a Roma, con almeno due nuovi casi di positività e diversi medici e infermieri in quarantena. Oggi è il primo giorno di applicazione del Dpcm del Governo che stabilisce, tra l’altro, la chiusura delle scuole.  Inoltre, è arrivato dal governo il via libera al rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari previsto per il 29 marzo. In Cina intanto le vittime hanno superato quota tremila secondo in nuovi dati diiffusi. Il totale dei contagi nel Paese è di 80.409 casi confermati.

Una lettera pubblicata dal New England Journal of Medicine rivela che il primo contagiato europeo è stato in Germania nel mese di gennaio e da lui l’infezione ha contagiato tutta Europa, Italia compresa.

Questo ci esonera dal fatto che sia stata l’Italia a diffondere il virus.

La lettera è a firma di medici tedeschi che riferiscono che il paziente zero è un uomo tedesco di 33 anni che potrebbe aver contratto il virus in Cina a Shangai dove aveva partecipato ad un incontro di lavoro per poi trasmetterlo inconsapevolmente in Europa. L’uomo infatti avrebbe manifestato i sintomi del coronavirus già il 24 gennaio e appena passata la febbre alta è tornato al lavoro.

Primo morto in Gran Bretagna per coronavirus, in quarantena chi arriva dall’Italia.

Nel Lazio il primo decesso per coronavirus, è una donna deceduta all’ospedale San Giovanni di Roma. Come per tutti gli altri casi aveva gravi patologie preesistenti. La signora aveva 87 anni ed era ricoverata nel reparto di oncologia, è risultata positiva al primo test per la ricerca del Covid19, effettuato due giorni fa. Bisognerà solo attendere l’esito dell’esame sul secondo campione per avere la conferma definitiva.
Una seconda persona è risultata positiva al San Filippo Neri: si tratta di un paziente oncologico ricoverato in rianimazione all’ospedale Spallanzani di Roma. L’uomo, che aveva già un quadro clinico compromesso, si è presentato il 3 marzo al pronto soccorso del San Filippo Neri perché soffriva di difficoltà respiratorie: ricoverato in rianimazione, è risultato positivo al test per il CoVid19. I medici e gli infermieri entrati in contatto con lui si trovano ora in quarantena nelle loro abitazioni. In un comunicato dell’Assessorato alla Sanità e l’integrazione sociosanitaria si certifica che: “All’interno del San Filippo Neri sono state attivate tutte le misure previste per garantire la sicurezza e individuare eventuali altri pazienti e operatori con cui può essere entrato in contatto, per adottare le misure conseguenti. In via precauzionale e fino alla fine della valutazione, alcuni operatori non sono in servizio, ma in isolamento domiciliare”.

Gli ospedali di tutto il Lazio si stanno attrezzando per ampliare e rafforzare i reparti di terapia intensiva. Assolutamente da evitare in questo momento, che medici e infermieri venuti a contatto con persone positive al coronavirus vengano messe in quarantena, diminuendo così il personale sanitario che già sta facendo grossi sforzi per far fronte all’allerta coronavirus. Per questo, chi ha febbre, tosse o dolori muscolari non deve andare al pronto soccorso, ma chiamare o il proprio medico di base oppure il 1500. “In questo momento la priorità è garantire il rispetto di tutte le procedure di sicurezza per evitare eventuali quarantene al personale sanitario e attuare immediatamente la 1° fase del potenziamento delle terapie intensive con 77 posti dedicati. Entro la giornata odierna verrà emanata l’ordinanza per potenziare le terapie intensive con una riorganizzazione dei setting interni che riguarderà l’Istituto Spallanzani di Roma, il Policlinico Umberto I, il Policlinico Gemelli, l’A.O. Sant’Andrea e il Policlinico di Tor Vergata oltre ai presidi nelle province: il De Lellis di Rieti, il Belcolle di Viterbo, lo Spaziani di Frosinone e il Goretti di Latina. Sarà ampliata la rete regionale dei laboratori per i test con il coordinamento dell’Istituto Spallanzani come HUB regionale.  Sono in arrivo dalla Protezione civile 600 mila mascherine, 20 mila tute e 5 mila occhiali protettivi sanificabili e ogni giorno alle ore 12 le Asl devono comunicare alla direzione regionale l’andamento delle scorte di magazzino. Inoltre saranno date indicazioni ai Centri di Assistenza Domiciliare (CAD) per l’erogazione in sicurezza del servizio di assistenza.