CORONAVIRUS, DOMANI RIAPERTURE. MAI DATI COSI CONFORTANTI

DI MARINA POMANTE

Sempre più confortanti i dati della Protezione civile:11 Regioni su 20 hanno regostrato meno di 10 contagi. Da lunedì 18 maggio sono tantissime le attività a ripartire in tutto il Paese e in queste ore si susseguono le ordinanze delle Regioni sulle aperture, che in alcuni casi si discostano da quanto stabilito dal governo.

Oggi l’incremento è di 675 casi, pari al 1.12% dei tamponi effettuati (60.101) Le persone sottoposte al test e attualmente positive al virus sono 68.351, con un calo di 1.836 assistiti rispetto al giorno prima. Di questi, 762 sono in terapia intensiva (13 in meno rispetto a ieri) e altre 10.311 sono ricoverati in altri reparti (89 in meno rispetto al giorno precedente). I morti sono 31.908 (145 in più nelle ultime ore). Sono invece 125.176 le persone guarite o dimesse dagli ospedali dall’inizio dell’emergenza (+2.366 in più rispetto a 24 ore fa). Le persone che hanno contratto il virus dall’inizio dell’epidemia sono 225.435.

Dopo che ieri sera il premier Giuseppe Conte aveva spiegato i dettagli sulla riapertura delle attività e le regole da seguire per i cittadini riguardo spostamenti e distanziamento sociale, le misure, contenute nel nuovo dpcm sono diventate nuovo oggetto di contesa tra le Regioni, tanto da far aprire un tavolo che è durato fino a notte inoltrata ma poi finalmente è stato trovato un accordo tra le parti.

Ora sindaci e governatori di Regione possono prendere in considerazione le indicazioni del governo, ma con la possibilità di apporre delle modifiche in base alla situazione epidemiologica sul territorio. In Lombardia rimane l’obbligo dell’uso delle mascherine all’aperto, mentre il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha annunciato: “Non abbiamo firmato alcun accordo Regioni-Stato, perché su alcune norme di sicurezza generale ritengo che debba pronuciarsi il ministero della Salute”.

Inoltre il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli ha analizzato l’andamento epidemiologico delle ultime due settimane. “A 12 giorni delle prime riaperture (4 maggio, ndr) la temuta impennata di contagi non c’è stata”, ha sottolineato il luminare.