APPLAUSI A CHI A VINTO IL GIRO D’ITALIA E NON SOLO

Di Marino Bartoletti

Applausi, solo applausi, non soltanto a chi ha vinto il Giro d’Italia, ma anche a chi l’ha terminato e soprattutto ha chi l’ha voluto, organizzato e condotto in porto dalla Sicilia a Milano. Per fortuna, in un’Italia che chiude (per paura e per disperazione) c’è chi ha ancora voglia di “pedalare
Bravo a Tao Geoghegan Hart, inattesa maglia rosa, leader di una squadra che sembrava avesse terminato la sua missione al secondo giorno e che invece si è saputa reinventare in maniera vincente: punta di diamante di una generazione di giovani campioni che stanno cambiando pelle al ciclismo
Bravo a Filippo Ganna, orgoglio di un movimento ciclistico in affanno che per la prima volta nella storia del Giro non riesce a piazzare un proprio rappresentante nei primi cinque (e dunque bravo a Vincenzo Nibali primo degli indomabili nonni italiani, che non ha colpa se alle sue spalle non si è costruita una generazione vincente)
Bravi tutti i piccoli eroi che questo Giro dell’orgoglio ha affidato al cuore della nostra simpatia, da Pozzovivo (che un anno fa non sapeva neanche se avrebbe potuto non correre, ma camminare),a Ulissi, a Visconti, a Masnada, a Ballerini, a Vendrame, a Guarnieri e a tutti gli altri che volete aggiungere…. E anche al “sempreciclista” Matteo Tosatto che non più in bici, ma in ammiraglia, ha saputo costruire una strategia vincente: a testimonianza che “Italians do it better”: almeno nella scienza del ciclismo
Il Giro è stato più forte persino della gazzarra un po’ cialtrona e codarda del giorno dello “sciopero”. Sono dell’idea che, a traguardo tagliato con la soddisfazione di tutti, si possa prendere in considerazione l’ipotesi di un generoso perdono
Bravo a Mauro Vegni, a Stefano Allocchio, a Marco Velo, a Stefano Barigelli per le rispettive “quote” vincenti. L’esempio del “fare”, in un Paese preoccupato e (giustamente) spaventato è l’unico antivirus che ci può restituire la speranza

#Marino Bartoletti

Laureato in Giurisprudenza, ha iniziato l’attività giornalistica nel 1968 al Resto del Carlino, per poi passare al Guerin Sportivo (1971), diretto da Gianni Brera. Dal 1973 al 1980 ha lavorato per il Giorno, come inviato di calcio e di motori, seguendo le maggiori manifestazioni sportive (olimpiadi, mondiali di calcio, campionati di Formula 1 e di motociclismo, etc.). Ha pubblicato tra l’altro nel 1981 il libro “Lucchinelli cavallo saggio” per Nava Editore. Dopo una parentesi al quotidiano L’Occhio di Maurizio Costanzo, nel 1982 viene assunto da Italo Cucci e diventa prima firma del Gruppo bolognese Conti Editore per le riviste Autosprint, Motosprint e Guerin Sportivo (testata di cui è diventato direttore dal 1987 al 1990 e di nuovo nel periodo 1993-94).
Nel 1997 ha fondato, e poi diretto fino al 2004, Calcio 2000 e successivamente Goal (dedicato al calcio internazionale) e Solocalcio (2005).
È stato direttore scientifico della sezione Sport dell’Enciclopedia Treccani. Nel 1989 ha ideato e curato l’Enciclopedia Panini del calcio italiano, poi ripubblicata a fascicoli dalla Gazzetta dello Sport nel 1994.