C’è una torre medievale nel mio paese, una torre pentagonale, per alcuni eptagonale. Proprio vicino c’era una casa colonica orientata ad est, la prima dopo le mura, lì sono nato io tanti anni fa. Ora quella casa non c’è più, ma la torre è sempre più bella.
Da quella torre mi buttavo da bambino, nei miei sogni, da lì spiccavo il volo. Ed ero contento quando andavo a letto, perchè potevo volare. Allargavo e stringevo le braccia come Peter Pan. Stavo per cadere ma ad un metro da terra cominciavo a sbattere le ali-braccia e riprendevo quota. E sorvolavo il mio paese, il Ciuffenna, i boschi e le balze, con il vento nei capelli e la felicità nell’anima, E non era neppure notte, volavo di giorno, con la luce. Il buio della notte ritornava quando mi appollaiavo al davanzale della mia camera della casa colonica che non c’è più. E non cè più nemmeno quella finestra dalla quale potevo vedere la torre pentagonale. Dopo averla salutata entravo piano piano nel letto ad una piazza e mezzo dove mio fratello dormiva sodo e non si era accorto di nulla.