VITA TORMENTATA DI UNA GIOVANE VIOLENTATA

Di Sergio Garbellini

Dietro una violenza c’è un’atroce sofferenza … (di Sergio Garbellini)

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“Ti prego, mamma, sono innamorata,
non togliermi quest’ultima speranza !
Sai bene che son stata violentata
ed ogni notte dentro la mia stanza
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rivedo sempre quell’orrenda scena
e, soprattutto, la sua truce faccia
nel mentre gode per l’azione oscena
accompagnata a ignobile minaccia !
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… E con la mano sopra la mia bocca
che m’impedisce di chiamare aiuto,
un ìncubo tremendo che ti blocca,
ti senti schiava di quel dissoluto
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che appena terminata la violenza
è, poi, fuggito! Sola, in quel momento,
in stato di assoluta sofferenza
per quello stupro infame e virulento …!
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… A scuola, i tanti amici, la famiglia,
m’accettano con giusta compassione,
ma pure in questo il cuore si aggroviglia,
perché non vedo più nelle persone
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che prima dispensavano il sorriso
stampato sulla faccia e compiacenti …,
adesso han tutti un’ombra sopra il viso
che mi nasconde i veri sentimenti.
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A volte dentro casa con mio padre
ci sono degli sguardi inconsueti
ed ora, pure tu, che sei mia madre,
m’opprimi con i soliti divieti !
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Nessuno può capir quel triste dramma
che m’ha distrutto il mondo in una sera,
neppure tu, e mi dispiace mamma,
con tutto che ti atteggi a consigliera,
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ma io non sono più quella figliola
tranquilla, bella, sempre sorridente,
vorrei gridare forte, a squarciagola,
la rabbia che affluisce nella mente,
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lorquando mi riappare quella scena
di notte con l’angoscia che mi opprime
e non mi fa sentire più serena,
perché la vita non è più sublime !
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… Da poco ho conosciuto un bel ragazzo,
uscito da una torbida esperienza
e stava quasi per diventar pazzo,
stressato per la grave sofferenza
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d’un matrimonio andato alla deriva !
Il nostro incontro è frutto del destino,
entrambi senza alcuna iniziativa
e con il cuore sempre più in declino
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ci siamo compensati nel dolore.
Gli ho subito svelato l’aggressione,
lo stupro, la vergogna ed il terrore
patiti in quella vile costrizione !
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L’ho visto molto attento e comprensivo,
m’ha reso meno chiusa e più felice.
Da parte mia, in modo costruttivo,
gli curo la recente ‘cicatrice’.
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Capisci mamma, stiamo ritrovando,
insieme, quel concetto della vita
che ci hanno tolto in modo miserando,
… con lui vicino … sono rifiorita !
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Ti prego, mamma, non mi dire niente,
seppure sarà solo un’avventura,
con lui mi sento nuova e dirompente,
lo amo tanto … e non ho più paura !”
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La madre intimorita dalla gioia
espressa in quella lunga confessione,
lasciò cadere ogni altra scappatoia
e l’abbracciò con tenera passione !
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SERGIO GARBELLINI

Autore di varie raccolte di poesie (tra cui : LA VITA E’ DONNA, L’ALDILÀ’, LE MIE POESIE ecc. caratterizzate da uno stile popolare, del tutto personale, con tendenza alla razionalità, per meglio illustrarne gli aspetti interiori ed esteriori dell’animo umano, ma, soprattutto, prive di ermetismo) annovera, sempre in ognuna di esse, un qualcosa di particolare che è parte integrante dei suoi concetti poetici, analizzando in modo profondo le sensazioni, le speranze, i problemi, le esperienze, le delusioni ed i desideri di ognuno di noi.
I brani non vertono sulla classica sublimazione di cui, molto spesso, si servono i poeti nel decantare le loro ispirazioni, ma hanno una propria fisionomia che rispecchia fedelmente il linguaggio unico dell’Autore nell’esporre fedelmente l’interiorità dell’animo in rapporto alla vita sociale e sentimentale delle persone.

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