Una favola tra i banchi di scuola

Di Sergio Garbellini

L’amore adolescenziale è piuttosto micidiale … (di Sergio Garbellini)

“Mi vuoi sposare?” chiese Cinzia a Marco,
il quale la guardò assai sorpreso
per quella esternazione fuori luogo,
… dovevasi trattar d’un malinteso !
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Rispose: “Cinzia, scusa, tra di noi,
in verità non c’è mai stato nulla,
siam giovani, ma siamo solo amici
e tu sei poco più d’una fanciulla !
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La tua richiesta non ha proprio senso,
in quanto noi non siamo fidanzati,
seppure in classe mista stiamo insieme
siam solo due studenti smaliziati
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che il pomeriggio si fan compagnia,
ma oltre a questo, non c’è proprio niente,
ci lega una profonda confidenza,
ma quello che m’hai chiesto è sconveniente !”
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Aggiunse Cinzia, alquanto contrariata:
“Non devi venir più a casa mia,
i compiti li svolgi a casa tua,
riprendi i tuoi quaderni e vai via !”
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Turbato Marco ha preso le sue cose,
ma proprio sulla porta ha farfugliato:
“Va bene, me ne vado, ma il motivo?
Adesso esco, offeso ed arrabbiato !”
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Fu Cinzia che si mise sulla porta
dicendo: “Sì, mi sono innamorata
di te, ma non mi degni d’attenzione,
in tutto questo tempo m’hai ignorata !
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Tu guardi solo l’altre studentesse,
anch’io possiedo tutti gli attributi,
con me tu sembri sordo, cieco e muto,
o forse li consideri … scaduti?
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In tutti questi anni sempre insieme
non ho sentito un mini apprezzamento
nei miei confronti, sempre freddo e serio,
m’infastidisce il tuo comportamento !
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Rompiamo l’amicizia, per favore,
la notte non riesco più a dormire,
ti penso, ti desidero e ti amo,
mi sono innamorata per soffrire !”
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Sbottò in pianto e lo sospinse fuori !
… Il giorno dopo, ancora fianco a fianco,
in classe … c’era il tema sull’amore …,
ma Cinzia si distese sopra il banco …
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piangendo e singhiozzando a più non posso !
Il professore corse ad aiutarla
e Marco che sapeva la ragione
provò con tenerezza a sollevarla,
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ma Cinzia disse: “Voglio cambiar posto !”
Il professore urtato prese a dire:
“Andate entrambi fuori dalla classe !
Le beghe le potrete alfin chiarire !
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Ci vuole più rispetto pei compagni
che sono tutti qui per imparare
e stanno sviluppando il loro tema !
A scuola non si vien per litigare !”
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Entrambi in piedi, fuori dalla classe,
con gli occhi bassi e col morale a terra,
colpiti nell’orgoglio personale
decisero a non farsi più la guerra !
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Fu Marco che la strinse tra le braccia,
le diede un bacio tenero sul viso,
gli sguardi s’incrociavan delicati
e Cinzia si sentiva in paradiso.
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Il giovane la prese per la mano,
entrò in classe e disse al professore:
“Chiediamo scusa pel fastidio reso !”
Ed il docente agì … da genitore.
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Uscendo dalla scuola sorridenti
ci furono gli scherni degli amici,
con selfie, con auguri … e figli maschi,
ma loro … si sentivano felici !
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SERGIO GARBELLINI

Autore di varie raccolte di poesie (tra cui : LA VITA E’ DONNA, L’ALDILÀ’, LE MIE POESIE ecc. caratterizzate da uno stile popolare, del tutto personale, con tendenza alla razionalità, per meglio illustrarne gli aspetti interiori ed esteriori dell’animo umano, ma, soprattutto, prive di ermetismo) annovera, sempre in ognuna di esse, un qualcosa di particolare che è parte integrante dei suoi concetti poetici, analizzando in modo profondo le sensazioni, le speranze, i problemi, le esperienze, le delusioni ed i desideri di ognuno di noi.
I brani non vertono sulla classica sublimazione di cui, molto spesso, si servono i poeti nel decantare le loro ispirazioni, ma hanno una propria fisionomia che rispecchia fedelmente il linguaggio unico dell’Autore nell’esporre fedelmente l’interiorità dell’animo in rapporto alla vita sociale e sentimentale delle persone.

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