SUÁREZ E LA BADANTE

DI RINO GIRIMONTE

 

Se restiamo in superficie, la vicenda di Suárez “el pistolero” e l’Università di Perugia, è storia di ordinaria corruzione, virgin di servo encomio, leccaculismo. Luís tener dinero y Universidad no tener verguenza. “Lucho” promosso e Università bocciata. Ma non è solo questo. Ormai il sistema educativo, tagliato, deturpato, omologato a un modello aziendale, con crediti, debiti, prestiti, manca lo spread, non educa più a niente e istruisce a sfrenata concorrenza. Alla fine, con il manuale delle giovani marmotte sotto braccio, passeggiamo la nostra ignoranza, calpestiamo il fine ultimo del processo educativo, la formazione di un pensiero critico, il gusto per la bellezza, per la libertà, per i principi di umanità. Le Università sono in competizione tra di loro, stanno sul mercato con il loro brand, per potenziali clienti, ci sono i ranking ed avere come studente un calciatore famoso che non sa coniugare i verbi è sempre meglio di una badante boliviana che, magari, non sbaglia i congiuntivi. Avremo buoni competitors, sul modello americano, e pessimi cittadini, la scuola, da tempo, non promuove valori e principi di civiltà, gli insegnanti sono delegittimati, umiliati, derisi dagli alunni, osteggiati dai genitori. Abbiamo bisogno di formare bravi medici, ce ne sono di bravissimi, che sappiano, però, trattare i pazienti in quanto esseri umani e non come cartelle cliniche. Non sono sicuro che ciò avvenga. È tutta la nostra vita, la nostra società che è fondata sul cannibalismo sociale,
sull’individualismo che ignora l’identità collettiva. Mors tua vita mea.
Capite che, senza una scuola che indichi orizzonti di umanità, di empatia, che sia orgogliosa dei suoi compiti, con il prestigio calpestato, con le sue funzioni ridotte a anticamera di disabilità sociale, non serve a nulla fare magnifiche leggi elettorali, si fa per dire, la qualità della cittadinanza, lo spessore civile di una società dipende da come educhiamo i futuri cittadini.

#RinoGirimonte

Nato calabrese nella penuria degli anni ’50, a Roma sono cresciuto, ho frequentato la scuola della strada, l’università di filosofia e delle lotte, piccole e grandi patrie mi abitano ” amo la libertà delle righe sussurrate, insurrette, in eterna guerra contro le frasi armate”.