QUELL’ILLUSIONE DI SENTIRSI DESIDERATA

Di Sergio Garbellini

Questa ragazza desiderava vivere l’amore … (di Sergio Garbellini)

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“Mi scusi signorina, senza offesa,
la mia curiosità è stata mossa
dai tanti tatuaggi sulle braccia,
se me li spiega, affinché io possa
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capirne il motivo e la stranezza,
appartengono al genere maschile,
son forse amici della comitiva
e non ci sono nomi al femminile !”
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Così le disse Cesare a Francesca,
la quale gli rispose: “Son gli amanti
che m’han fatto goder per una notte
ed io l’ho tatuati tutti quanti !
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Mi piace consumare ogni rapporto,
mi segno il nome degli spasimanti
e poi mi faccio fare il tatuaggio,
perché son stati tutti strabilianti !
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Mi piace immortalarli sulla pelle,
perché in ogni fase dell’amplesso
ognuno mi ha lasciato il suo ricordo
di quel mistero che appartiene al sesso !
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Io porto i pantaloni, ma le gambe
son sature degli altri ammiratori
che m’hanno resa lieta ed appagata,
perch’eran tutti splendidi amatori !”
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Aggiunse lui e sempre più curioso:
“Si sta godendo il sesso con gran lena,
se braccia e gambe poi saran gremite,
comincerà ad occupar la schiena
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e poi pian piano scenderà più sotto …,
fin quando arriva in vista del sedere !
Ma dove trova questi spasimanti
che sanno soddisfarla nel piacere?”
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Francesca s’adirò e le rispose:
“Ma non le sembra d’essere indiscreto?
M’offende con dei cinici argomenti,
dovrebbe dimostrarsi più discreto !”
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Rispose lui: “Mi scusi, son curioso,
ma molti nomi saran ripetuti,
perché gli Antonio, Giulio e via dicendo
son nomi normalmente conosciuti
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e come fa a ricordar la loro
intimità se Mario è più di uno?”
Francesca replicò: “La tengo a mente
e so la prestazione di ognuno,
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ma per mia sicurezza personale
la metto per iscritto in un diario !”
E lui rispose: “Scusi l’insolenza,
potrei far parte anch’io del calendario?”
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Francesca s’arrabbiò e gridò forte:
“Gli spasimanti me li scelgo io
e lei è un insolente, non mi piace !
Non può far parte del diario mio !”
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Ma non s’arrese Cesare e rispose:
“Però mi può guardare fissa in faccia?
La verità è una e sacrosanta,
perché tutti quei nomi sulle braccia?”
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Francesca ruppe in pianto e con dolcezza
gli disse: “Sento sempre le mie amiche
che fanno sesso con i fidanzati …,
… mi stanno torturando nella psiche !
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Son tutte belle e piene di attributi,
il mio corpo però non mi permette
di farmi avvicinar dai giovanotti,
se osserva il mio petto, è senza tette !
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Le mie compagne mi raccontan tutto,
mi svelano rapporti travolgenti,
col kamasutra svolto e superato ….,
di scene sessuali sconvolgenti … !”
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E Cesare capì che la ragazza
soffriva per mancanza di contatti,
le chiese: “E’ pure vergine per caso?”
Lei annuì e risero da matti !
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Ci fu un abbraccio tenero, sincero,
rimasero così, a cuore a cuore,
entrambi alla ricerca d’un affetto
avevano trovato il loro amore !
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SERGIO GARBELLINI

Autore di varie raccolte di poesie (tra cui : LA VITA E’ DONNA, L’ALDILÀ’, LE MIE POESIE ecc. caratterizzate da uno stile popolare, del tutto personale, con tendenza alla razionalità, per meglio illustrarne gli aspetti interiori ed esteriori dell’animo umano, ma, soprattutto, prive di ermetismo) annovera, sempre in ognuna di esse, un qualcosa di particolare che è parte integrante dei suoi concetti poetici, analizzando in modo profondo le sensazioni, le speranze, i problemi, le esperienze, le delusioni ed i desideri di ognuno di noi.
I brani non vertono sulla classica sublimazione di cui, molto spesso, si servono i poeti nel decantare le loro ispirazioni, ma hanno una propria fisionomia che rispecchia fedelmente il linguaggio unico dell’Autore nell’esporre fedelmente l’interiorità dell’animo in rapporto alla vita sociale e sentimentale delle persone.

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