Quando si potevano ancora visitare le mostre

Di Mario Rigli

Nell’attesa di entrare “Dentro Caravaggio” e dopo aver visto un’altra grandissima mostra che neppure sapevo ci fosse e cioè Toulouse Lautrec, ci siamo seduti Rosanna, Lisa ed io, proprio al bar dell’androne di Palazzo Reale. Io ho preso un caffè e poi sono uscito a fumare una sigaretta. Da lì potevo ammirare gli scorci del Duomo e tenere d’occhio la fila per la mostra, noi però avevamo la prenotazione. Mi sono messo a guardare in lontananza le tre gru bianche intorno all’albero di Natale di piazza Duomo. Lo stavano smontando e cominciavano a tagliare i rami con piccole motoseghe. Si è parlato tanto di Spelacchio a Roma, ma questo, almeno per me, non era molto più bello. Sembrava anelasse gli ultimi respiri. I rami cadenti lungo il tronco. Non rigoglioso nemmeno quello di Milano.
Fumavo e guardavo l’albero, fumavo e guardavo il duomo.
– Ciao amico – un ragazzo nerissimo di pelle mi ha detto toccandomi amichevolmente la spalla.
Quella C si avvicinava più ad una G che a una C per la verità, ma il suo sorriso era a tutta bocca.
– Non voglio nulla , mi dispiace – gli ho detto
– Ed io non ti voglio vendere nulla , solo parlare.-
Parlava bene l’italiano ma io ho cominciato a parlargli in francese dopo che ho capito che era del Senegal.
Non ho molte occasioni a Vaggio di parlare altre lingue se non il dialetto strascicato fiorentino e approfitto al volo di farlo quando mi si presenta l’occasione.
Gora Wade era un tecnico agrario del Senegal, era in Italia da qualche anno, ma non vedeva l’ora di tornarsene nella sua terra per costruire dei pozzi da irrigazione nella sua campagna.
– Là non è come in Italia – mi ha detto – la siccità è tremenda e senza acqua non si può coltivare nulla.-
-Gora io coltivo un orto suburbano, ma se non avessi l’acqua dei pozzi artesiani non potrei neppure io coltivare un cesto di canasta –
Conosceva la canasta, la lattuga e l’indivia.
– Il mio sogno sarebbe poterle coltivare nella mia terra! Ma ce la farò ho messo in questi anni qualcosa da parte e rientrerò presto regalando dei pozzi alla mia gente –
– Cosa vendi? –
Aveva dei librettini che le sue mani nerissime stringevano quasi con amore.
– Siete fortunati voi Senegalesi – gli ho detto – avete avuto un grande poeta come presidente ella repubblica-
– Conosci Senghor? – mi ha chiesto fra lo stupito e l’eccitato.
Gli ho declinato alcuni versi che ricordavo del poeta. I suoi occhi sono diventati umidi, lucidi. Si era commosso.
Le sue mani hanno cominciato ad agitarsi fra i suoi libretti e mi ha tirato fuori “Le poesie di Senghor” .
-Le ho tutte- gli ho detto- e poi io pure, come il tuo presidente scrivo poesie-
Gli ho fatto leggere dal telefonino qualcuna delle mie com la traduzione francese. Continuava a commuoversi quel ragazzone grande e grosso e nerissimo.
– Quanto costa? – gli ho chiesto
– Sei euro e novanta –
Mi sono frugato in tasca avevo 6,30 di spiccioli.
-Aspetta ora arriva mia moglie-
-Non importa va bene cosi! –
Mi ha lasciato indirizzo ed email e pure il nome su Fb.
Se ne è andato con un libretto in meno, qualche spicciolo in più per il suo pozzo, passandosi gli indici sugli occhi ancora umidi.
Dopo qualche metro si è girato:
– Tu diventerai presidente della repubblica come Senghor, ciao Mario –
Era quasi l’orario per entrare da Caravaggio .
“Una mano di luce ha carezzato le mie palpebre di tenebra
e il tuo sorriso si è levato sulle nebbie
che fluttuano monotone sulla mia terra”
Leopold Sedar Senghor

Nato a Terranuova Bracciolini il 7-7-49. Si è occupato di poesia e narrativa da sempre. Ha partecipato, con importanti riconoscimenti, a numerosi premi letterari nazionali e internazionali. Nel corso del 1985 ha pubblicato il volume di racconti “Laurine” presso l’Editore “La Ginestra” di Firenze, ha ottenuto la targa di rappresentanza alla decima edizione del Premio Casentino, il Primo Premio Assoluto al “Cardo d’Argento”, il 1° assoluto a Concorso Internazionale “Natale di Pace” a Roma. Per il complesso della sua attività gli è stato conferito il riconoscimento “Gli Etruschi” a Roma. Nel 1986 ha conseguito il Premio Speciale “Trofeo delle Nazioni” a Roma, il 2° ex-aequo per la poesia al concorso “Federico Garcia Lorca” , il 6° premio per la narrativa alla XVI edizione del premio “San Valentino” di Terni, il Trofeo di Rappresentanza alla undicesima edizione del “Casentino”, il 5° ex-aequo per la poesia al premio “Città di Cava”: Nello stesso anno gli è stato conferito il riconoscimento “I Protagonisti”. Nel 1995 ha pubblicato la raccolta poetica “Immaginato nettare” con l’editore carta verde e nel 1998 la raccolta poetica “A ticket to hell” a due mani con il figlio Filippo sempre per l’editore Carta Verde. Suoi lavori recenti sono “Schegge di Luna” pubblicato in arabo nel 2013 ad Amman in Giordania traduzione e prefazione del poeta e traduttore Nizar Sartawi. Una pubblicazione a Mombay sempre nel 2013 in lingua hindi da parte della poetessa e traduttrice Vijaya Kandpal. La traduzione e la prefazione per il poeta arabo candidato al nobel per la poesia Munir Mezyed del volume “Le uve della vigna del cielo” pubblicato in Italia da Albatros nel 2011. Ha partecipato come unico autore italiano alla antologia poetica internazionale “The second genesis” pubblicata a Waipur India. Nel 2014 è stato coautore del libro “Intelligenze per la pace” insieme a Gianmario Lucini per le edizioni CFR. Nel 2014 ha scritto la prefazione e illustrato il libro “Le luci del Pratomagno di Ulisse Giovannuzzi. Nel 2015 ha scritto la postfazione del volume : “Storia di una mattonella di graniglia” di Fernando Poccetti. Nel 2016 ha tradotto in Italiano e ha fatto la prefazione per il volume “The birth of a poet” del poeta libanese Mohammad Ikbal Harb edito da Inner Child Press (Usa) e ha partecipato con sue poesie alle antologie internazionali “Morocco” e “Aleppo” sempre edite da Inner Child. Nel 2017 si è tenuta una sua retrospettiva nella sala del Consiglio Comunale di Terranuova Bracciolini, di pittura, scultura, poesia, narrativa e musica di quarant’anni del suo lavoro. Nel novembre del 2017, come paroliere è uscito il suo CD “Poesie in Musica” musicato, arrangiato e cantato da Fabio Martoglio. Le sue poesie sono tradotte in inglese, francese, spagnolo, portoghese, macedone, russo, arabo, hindi, pagasinian, tedesco . Suoi racconti e poesie sono presenti in antologie e riviste. Come pittore e scultore ha partecipato a molte mostre regionali e nazionali.