Ed io ho visto gli pterodattili volare sul tuo cielo,
mia montagna, ti ho immaginata ancora bambina
mentre le tigri dai denti a sciabola
scorrazzavano sulle tue erbe di savana,
sul tuo “grande prato”
ti ho visto scrutare da lontano,
laggiù in fondo, sulle sponde
del lago, i mammouth che si dissetavano.
Mentre attonita e sorpresa, giovanetta,
hai visto il lago strappare e fuggire
vorticoso verso il mare,
hai osservato il sorgere delle Balze
ancora mota gocciolante,tenere e friabili,
e le hai viste essiccare e trasformarsi
in cattedrali sotto i raggi del sole e di venti impetuosi.
Poi ti ho immaginato felice, nella tua maturità,
sentire sulla tua carne il solletico dell’Uomo,
che costruiva una scala metallica per il Cielo,
sul tuo punto più alto, quello più vicino alle nuvole,
una croce immensa, una antenna per l’Infinito.
E da millenni ci parli mia montagna,
con le tue nevi e le tue erbe,
da sempre ci parli e ci indichi la strada
verso l’alto, il Cielo, l’Universo.
"PRATOMAGNO"(Brano Strumentale)da un'idea musicale del Poeta Mario Rigli è nata questa melodia dedicata al PratomagnoMusica di Mario Rigli e Fabio MartoglioArrangiamenti e Orchestrazione di Fabio Martoglio
Gepostet von Fabio Martoglio am Donnerstag, 6. Dezember 2018