Novak Djokovic e la moglie positivi al Coronavirus

Il numero uno al mondo della classifica Atp, Novak Djokovic è positivo al Covid-19. Il campione serbo era già finito in una polemica. Si parlava in questi giorni di una presunta responsabilità nello scoppio di un mini-focolaio al torneo di beneficenza Adria Tour, evento organizzato dallo stesso Djokovic tra Serbia e Croazia. Il tennista è sempre stato sotto l’occhio del ciclone, fatto oggetto di critiche per le sue posizioni sull’epidemia, e ‘contro’ l’ipotesi vaccino. 

È stato lo stesso Djokovic a comunicare con una nota la sua positività al virus e quella di sua moglie Jelena, mentre i figli non risultano positivi. Facendo anche una specie di pubblica ammenda: “Abbiamo organizzato il torneo nel momento in cui il virus si è indebolito, credendo che ci fossero le condizioni per disputarlo. Purtroppo il virus c’è ancora ed è una nuova realtà con cui stiamo ancora imparando a convivere e fare i conti”. Il campione è asintomatico e come ha dichiarato lui stesso nella nota, resterà in isolamento per i prossimi 14 giorni.

Ancora prima di lui, erano risultati positivi tre tennisti  che hanno partecipato all’evento organizzato dal giocatore serbo nei weekend del 13-14 e 20-21 giugno. Sono il bulgaro Grigor Dimitrov, il serbo Viktor Troicki e il croato Borna Ćorić. Inoltre da quanto riportato dai media locali sono positivi anche la moglie (incinta) di Troicki, uno degli allenatori di Djokovic e l’allenatore di Dimitrov.

Erano divampate anche altre polemiche perchè nella capitale serba e città natale di Djokovic, Belgrado, era stata organizzata dal tennista una festa in discoteca è diversi tennisti famosi con altri sportivi avevano partecipato. Tutto questo in un clima di allegria e divertimento, senza il distanziamento fisico,con una moltitudine di abbracci e balli senza la dovuta sicurezza precauzionale al coronavirus.

Il grande campione serbo è vincitore di 17 titoli del Grande Slam, è anche famoso per la sua abilità nel respingere qualsiasi attacco avversario. In questa vicenda invece Djokovic si è chiuso in maniera ermetica, almeno prima ancora della notizia della sua positività, ribadendo che l’evento organizzato ha rispettato le norme attualmente in vigore in Serbia e Croazia.


Eppure Djokovic poteva tecnicamente avere ragione. Infatti in Serbia, non è previsto nessun obbligo per quanto riguarda misure di distanziamento (che sono comunque “fortemente consigliate”) e protocolli sanitari per l’ingresso nel territorio nazionale. Mentre in Croazia gli eventi pubblici sono soggetti a una valutazione caso per caso da parte delle autorità. E se si è giocato di fronte a un pubblico numeroso è facilmente intuibile che l’ok da Zagabria sia arrivato.

Fatto sta che Djokovic comunque non ha gestito al meglio l’intera vicenda. Oltre alla sua immagine di campione globale e ‘influencer‘ (solo su Instagram ha oltre 7,3 milioni di follower), è anche presidente dell’ATP Player Council, una sorta di comitato in rappresentanza dei giocatori.

Insomma un ruolo politico non rispettato alla perfezione e non di meno la sua responsabilità istituzionale anche in vista della ripresa della stagione agonistica prevista per metà agosto. Anche la prima pagina de L’Equipe di oggi, il più venduto quotidiano sportivo francese, è emblematica. Il titolo a grandi lettere è “palla perduta”. E ora la notizia della positività di ‘Nole’ non farà che complicare le cose. In rete anche diversi tennisti e tenniste hanno manifestato il proprio disappunto per le ultime posizioni e scelte di Djokovic.