Milano: tangenti e appalti truccati sulla metro: raffica di arresti all’Atm

Sono 13 le persone arrestate dal Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Milano nell’ambito di un’inchiesta su presunte tangenti e appalti truccati relativi alle forniture per le metropolitane milanesi. Dodici, imprenditori, sono finiti in carcere mentre un’altra persona è stata messa ai domiciliari. L’indagine sono incentrate su 8 appalti da 150 milioni di euro, inoltre risultano indagate 30 persone fisiche e otto società tra cui Siemens Mobility, Alstom Ferroviaria, Ceit e Engineering Informatica. Tra gli arrestati figurano P. B., dirigente dell’Atm (società municipalizzata del Comune di Milano) responsabile degli ‘impianti di segnalamento e automazione’ delle linee metropolitane, due manager di Alstom Ferroviaria e uno di Siemens Mobility.



Le accuse mosse sono a vario titolo, da associazione a delinquere, corruzione, turbativa d’asta, peculato, abuso d’ufficio. Secondo l’accusa il dirigente Atm è ritenuto pubblico ufficiale e avrebbe incassato o pattuito presunte mazzette per 125mila euro tra ottobre del 2018 e luglio del 2019. 

Il Focus dell’inchiesta è sugli appalti di manutenzione degli impianti di telecomunicazione della linea 5 della metropolitana milanese e uno sui sistemi di segnalazione automatica della linea 2. Le perquisizioni sono ancora in corso nelle 8 società coinvolte, le perquisizioni sono in corso anche in Atm. Milano e in varie aziende a Milano, Monza, Savona, Lodi, Parma, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Latina, Caserta, Napoli, Salerno, Benevento, Pescara e Chieti, alcune delle quali indagate in base alla legge sulla “responsabilità amministrativa degli enti per i reati commessi dai dirigenti nell’interesse aziendale”. I manager delle imprese private coinvolti nell’inchiesta sarebbero esponenti di Siemens Mobility, Alstom Ferroviaria, Emgineering Informatica, Cait, Gilc e Ctf.

Le indagini si intersecano anche sull’appalto per sistema frenate d’emergenza su M1, che avevano provocato diversi feriti, a causa di una serie di “frenate brusche”: “Sono stati raccolti , hanno spiegato gli investigatori, elementi relativi ad un ulteriore e più risalente episodio di corruzione, avvenuto nel 2006 per l’assegnazione dell’appalto relativo al sistema di segnalamento della linea Metropolitana M1, nel cui contesto sono emerse le recenti criticità (frenate brusche d’emergenza) che hanno investito la linea rossa


L’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Giovanni Polizzi ha portato all’ordinanza cautelare firmata dal gip Lorenza Pasquinelli.