Ma questo inferno durerà in eterno?

Di Sergio Garbellini

Pe’ fa’ la vita meno amara, … me so’ comprato ‘na chitara …

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Il gregge sta rinchiuso nell’ovile,
per noi c’è il rischio di restare a casa,
è tutta colpa del fantasma-virus
che rende l’esistenza ancora invasa
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da questa situazione negativa
che non accenna proprio a migliorare.
Oppressa da una cinica paura
la gente è scesa in piazza a contestare
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usando la violenza come sfogo,
però purtroppo, come già sappiamo,
degenera nei danni ai commercianti
ed è per questo che la condanniamo !
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Desideriamo avere la certezza
ch’esiste questo mitico vaccino
capace di salvar la nostra vita
che resta nelle mani del destino.
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Ne siamo consapevoli da mesi,
il virus è un nemico pernicioso,
di giorno in giorno ci sa tormentando,
ci gira intorno in modo minaccioso !
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Viviamo in un contesto di paura,
di grande, insopportabile, incertezza,
non ci sentiamo più salvaguardati
ed accusiamo tanta insicurezza !
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A questo punto che dobbiamo fare?
Attendere il decreto … giornaliero?
Ma non è questo che ci fa sentire
il cuore più pacifico e leggero.
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Si chiudon le città o le regioni?
O tutto il territorio nazionale?
Di questo passo entriamo in confusione …,
rischiamo di finire … all’ospedale !
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Però nessuno pensa a quanta angoscia
proviamo ogni momento della vita
restando in questa strana situazione
che ci tortura l’anima sfinita !
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Vorremmo uscir da questo tunnel buio
che ci sta violentando l’esistenza,
viviamo come dentro un labirinto
e stiam perdendo tutti la pazienza !
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L’ennesimo decreto ci spaventa,
perch’è sovente a danno della gente,
seppure è stabilito a fin di bene
ci chiede un sacrificio sofferente !
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Il tutto senza avere la visione
d’un lecito futuro più giulivo,
il mondo intero al momento è oppresso
dal virus sempre rapido e nocivo !
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Non ci possiam neppure ribellare,
dobbiamo sottostare a questo assillo
che ci tormenta da mattina a sera
per colpa d’uno stupido bacillo !
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Ci stiamo consumando in questa sfida
assurda, senza alcuna prospettiva
futura, dove tutto è spaventoso,
perché non c’è nessuna alternativa !
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Andiamo avanti senza alcuna meta,
domani è un altro giorno d’agonia?
Ma questo formidabile vaccino
che cosa aspetta a darci l’allegria?
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I cittadini sono furibondi,
non sanno cosa fare e dove andare,
perché continuare in questo modo
vuol dir che ci costringono … a crepare !
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Non si può avere tutto dalla vita,
ma noi vogliamo solo … la salute !
Ci spingono a volare nell’ignoto
ma senza avere alcun paracadute !
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Dal cinque di novembre, per regalo,
avremo, come in guerra, … il coprifuoco,
di questo passo, quasi certamente,
coi nervi accesi, … prenderemo fuoco !
.SERGIO GARBELLINI

Autore di varie raccolte di poesie (tra cui : LA VITA E’ DONNA, L’ALDILÀ’, LE MIE POESIE ecc. caratterizzate da uno stile popolare, del tutto personale, con tendenza alla razionalità, per meglio illustrarne gli aspetti interiori ed esteriori dell’animo umano, ma, soprattutto, prive di ermetismo) annovera, sempre in ognuna di esse, un qualcosa di particolare che è parte integrante dei suoi concetti poetici, analizzando in modo profondo le sensazioni, le speranze, i problemi, le esperienze, le delusioni ed i desideri di ognuno di noi.
I brani non vertono sulla classica sublimazione di cui, molto spesso, si servono i poeti nel decantare le loro ispirazioni, ma hanno una propria fisionomia che rispecchia fedelmente il linguaggio unico dell’Autore nell’esporre fedelmente l’interiorità dell’animo in rapporto alla vita sociale e sentimentale delle persone.