È il dilemma che ha consumato la tormentata primavera di economisti, politici, scienziati e noi tutti chiusi in casa. Davvero era necessaria una quarantena così lunga e così rigida? Non avrà fatto più danni del virus stesso? Adesso che la paura dell’epidemia si è allentata e i primi dati apocalittici sull’impatto economico di questi mesi (il Pil 2020 a meno 8? meno 10? meno 15 per cento?) si incrociano con i racconti vissuti di imprenditori che non ce l’hanno fatta e hanno già chiuso, c’è chi si guarda indietro e dice: ma non potevamo scegliere una alternativa più soft, tipo la Svezia? In due parole, la risposta è No. Anche a guardare solo l’economia, i danni della quarantena sono inferiori a quelli della non quarantena. E per chi, come gli svedesi, ci è svicolato attorno il guadagno è incerto e, comunque, minimo.