LA MASCHERINA VA MESSA. MA MOLTE LACUNE SULLA SECONDA ONDATA

Di Massimo Wertmuller

Io la mascherina me la metto ci mancherebbe, ho il dovere di stare attento in modo particolare e personale, però qualche domanda mi viene su… Da un periodo in cui i numeri di contagi, per tampone, e di decessi sono ancora imparagonabili a quelli di oggi, e si sta già parlando di chiusure più severe e più ampie, da marzo va, diciamo così, sono passati sette mesi, SETTE. E il personale medico si lamenta di essere ancora troppo esposto per mancanza di accessori protettivi. Per fare un tampone, poi, devi andare a un Drive In dove un mio amico è stato in fila, chiuso in macchina, dalle 9 di mattina alle 4 e mezzo del pomeriggio. Solo oggi si parla di tamponi veloci e/o salivari, solo oggi. E a uno scolaro con un po’ di mocciolo al naso e soprattutto ai suoi genitori, li aspetta una via crucis prima di poter ritornare a scuola. Non s’è fatto nemmeno grande allestimento di nuove sale di terapie intensive. Mentre il popolo se non lo fa già a un pub se ne sta stipato nei mezzi pubblici che diventano piccoli e attivissimi focolai numerati: focolaio 38 barrato, focolaio metro B……E allora, benedettiddio, prima di rinchiudere tutto, pure noi al manicomio, meno il calcio, ovviamente, che resta aperto, prima di dare come al solito tutta la responsabilità dell’andamento della pandemia alla gente, tra cui c’è pure quello che persino nega l’esistenza del virus, prima di tutto questo, e in questi sette, SETTE, mesi ma non potevate organizzarvi, e organizzarci, un po’ meglio rispetto a una “seconda ondata” di cui avete solo parlato, e tanto, tantissimo, fino forse ad averla evocata, per tutti questi sette, SETTE, mesi? Grazie

#MassimoWermuller

Nato a Roma il 13 agosto del 1956
è un attore e doppiatore italiano.
Nipote della regista Lina Wertmüller, dopo aver esordito in teatro nel 1976 con Luci di Bohéme, spettacolo presentato alla Biennale di Venezia, nel 1978 inizia a frequentare il Laboratorio di esercitazioni sceniche di Gigi Proietti. Insieme ai compagni di corso Paola Tiziana Cruciani, Shereen Sabet, Rodolfo Laganà, Patrizia Loreti e Silvio Vannucci fonda il gruppo comico La Zavorra, attivo nel teatro cabaret e nell’intrattenimento televisivo fino al 1984.