LA BANCA DI LADRI

Di Turi Comito


Per circa otto anni (quindi più o meno dal 2010) alcuni venditori della JP Morgan Chase hanno manipolato il mercato degli investimenti in oro e argento. Adesso, per evitare condanne maggiori, la banca ha patteggiato un risarcimento di 920 milioni di dollari con le autorità statunitensi.
La superbanca (la prima negli Usa e la sesta nel mondo) non è nuova alle cronache di criminalità finanziaria nell’ultimo decennio. E’ una delle banche che, grazie alla “finanza creativa” dei subprime, ha innescato la crisi del 2008 e per questo, nel 2012, è stata denunciata per truffa dal governo federale evitando una condanna grazie al patteggiamento pagando una multa di 13 miliardi di dollari. Nel frattempo erano stati buttati in mezzo ad una strada milioni di lavoratori, erano stati messi sul lastrico milioni di piccoli investitori, qualcheduno si è pure impiccato e si era acceso un incendio mondiale che non si è ancora spento.
In tutta franchezza, 13 miliardi di dollari di multa sembrano pochini per fatti del genere.
Intanto, nel 2010, in piena crisi, JPM aveva innescato una bolla speculativa nel mercato londinese per sei miliardi di dollari e per questo è statamultata per 920 milioni di dollari poi negli Usa.
Nel 2013 altra condanna e altro risarcimento miliardario per una truffa sul mercato energetico californiano.
E’ un buon curriculum, questo susseguirsi di ladrocinii, sia per una banca che per una banda di ladri. La differenza tra la banca di ladri e una normale banda di ladri sta nel fatto che quest’ultima, se beccata, viene smantellata e non se ne parla più. La banca di ladri invece continua la sua lucrosa attività con nonchalance, paga la multa, se del caso essendo “too big to fail” viene aiutata da fondi governativi e, infine, scrive report sulla affidabilità finanziaria ed economica di società, industrie e paesi. Affidabilità, si capisce, garantita dall’autorevolezza che un tale curriculm assicura.
In effetti, in Italia, questo ammasso di sterco maleodorante, è più nota per avere pubblicato un rapporto sulle Costituzioni dell’Europa meridionale dicendo che andavano cambiate il più in fretta possibile perché erano troppo influenzate da principi “socialisti” ormai fuori moda e soprattutto incompatibili con un sistema predatorio come quello impostosi negli ultimi trent’anni e di cui la banda di ladri è protagonista assoluta. Il report è stato oggetto di dibattito e non pochi segnalarono come i “consigli” per modificare “gli aspetti negativi” di quelle Costituzioni (specie la nostra) fossero degni di attenzione se non azzeccatissimi.
Credo sia interessante notare come organizzazioni tanto perniciose, dedite con costanza e passione a fottere il prossimo, siano considerate pilastri del sistema nel quale viviamo e pure punti di riferimento vista la ormai nota ricetta che spinge alla aggregazione di banche e industrie come necessità vitale perché per competere a livello mondiale devi essere “grande”.
E’ interessante perché dà la misura della schiavitù mentale circolante per cui, visti i precedenti curricolari di queste organizzazioni, piuttosto che chiedere il loro smantellamento e la loro frantumazione ci si consola dicendo: “opperbacco, visto come funzionano in america le cose? gli hanno fatto la multa”.
Già, la multa gli hanno fatto.
Come se alla banda di ladri di appartamento invece che smantellarla gli si facesse una contravvenzione e di chiedesse con rispetto se per caso avesse qualche consiglio su come migliorare l’antifurto di casa.
Il livello di riflessione politica ormai è quello. Non c’è nient’altro da aspettarsi.
Solidarietà alle oneste bande di ladri che, poveracci, rischiano la galera per sfondare un portoncino e portarsi via qualche spicciolo lasciato dimenticato sul tavolo.
Ché gli altri soldi, quelli veri, li tiene al sicuro la banca. Di ladri.

#TuriComito

Funzionario direttivo presso Regione Siciliana. Dipartimento di Bruxelles e degli Affari Extraregionali.
Regione Siciliana
Palermo, Italia