Lei è una ragazzina palestinese, poco più che una bambina anche se credo preferirebbe essere chiamata giovane donna. Mi chiama “dear uncle” e io la chiamo “sweet niece”.
E’ innamorata della sua terra, la canta ovunque, scrive poesie e canzoni sulla sua patria.
Partecipa a convegni e conferenze con gli adulti, con i grandi e trova sempre posto per il suo impegno.
Mays mi ha contattato un giorno chiedendomi se le posso fare un ritratto. Glielo farò certamente, ma intanto le ho tradotto una poesia.
……..
Battito Palestinese
di
[Mays Abd El Hadi](https://www.facebook.com/mays.abdelhadi.7?__cft__[0]=AZXvVu2Te0SX09ycDgFRbRUDEs2aK1Qh0fDpJw9RLwV8_4ce6iKTvy-qCt5FPFMEst-P1HJE1ep9Jpd837-rHnQ_tzeJeg_dBkOMt1EoALMUi_c6B9Mfd9NPpsdjxiXeO_F3d7uAa-EG9G1kjVn7VFN9jH9HsOFvWfnJx5c5A5kWEW4gM3g3v11Nuzz86VyKa-U&__tn__=-]K-y-R)
trad. di Mario Rigli
Una speranza è aggrappata al mio cuore,
Per avere casa sulla terra
Con grano, sale, acqua e un tetto
Deve esserci un posto per me
Ove possa dimostrare il mio amore
Per le colline, le valli, le montagne
O occupanti, abbandonatelo ora …
Oh .. casa mia ..
Batte il mio cuore, freme la mia passione
Pulsa il mio sentimento delle lettere e di tutte le poesie