GRILLO, IL TOTALITARIO

DI TURI COMITO

Non c’è assolutamente niente di male nel credere nella democrazia diretta. In molti la esercitano con una certa frequenza. Ad esempio nelle riunioni di condominio. E non è che le cose vadano malissimo, in generale, nei condomini.
Beppe Grillo è un entusiasta, però, della democrazia diretta ovunque: dai condomini alle organizzazioni internazionali. Oggi, dice, si può fare perché viviamo nell’era digitale, lasciando intendere che siccome hai in mano 24 ore su 24 un cellulare connesso con Internet puoi fare valere la tua opinione su qualunque cosa in qualunque momento. C’è dell’utopia in questo e, credo, il fatto che ricompaia una utopia e che molti ci credano sia una cosa buona in generale. Io, personalmente, mi sono strarotto le palle di realismo, di pragmatismo, di buon senso e via cantando. Perché ognuno di questi concetti è nient’altro che l’appiattimento su quella ideologia totalitaria del “fare” (senza pensare) che è il liberismo.
Dico di più: ritengo che la perdita di utopie in cambio del pragmatismo sia una delle sciagure più devastanti dell’umanità.
Solo che credo che questa sua utopia sia perfino più devastante del pragmatismo.
Io non ho alcuna fiducia nella democrazia diretta digitale. E ancora meno nella democrazia diretta fuori dai condomini. Perché io sono fermamente convinto che la democrazia diretta sia fatta non dai soggetti ma dalle folle. Non dalla riflessione pacata degli individui che si confrontano con altri individui ma dai mal di pancia che individui condividono con altri individui generando follie collettive. Perché io sono convinto che non esiste nessuna possibilità che un individuo abbia idee chiare su qualunque argomento che interessa una comunità esprimendosi dunque con scienza e coscienza su quell’argomento. Anzi sono straconvinto che più il sapere e la conoscenza diventano “compartimentalizzati”, più aumenta la complessità di una società, più aumenta la conoscenza individuale specifica su qualche argomento allora più aumenta l’ignoranza di quell’individuo per tutti gli altri argomenti, che è la più grande delle disgrazie che possa accadere ad una comunità.
E credo, ancora, che la pervasività della tecnologia digitale nella vita degli individui abbia un effetto di massa che sovrasta tutti gli altri: il rincoglionimento al massimo grado. Poichè quella pervasività esiste e si propaga perché incentiva la pigrizia mentale degli individui, perché li rende sempre più dipendenti da quella tecnologia e sempre più attaccati al consumo compulsivo che quella tecnologia, dichiaratamente o trasversalmente, impone.
Ho, lo dico chiaramente, terrore di questo rincoglionimento di massa. Terrore della iperspecializzazione culturale degli individui e della ignoranza generale incontenibile che questa iperspecializzazione produce. Ho terrore dei sentimenti umani individuali quando diventano sentimenti di massa. Ho terrore di chi pensa, progetta, realizza e gestisce tecnologia digitale. Ho terrore della sua iperspecializzazione e della sua indifferenza per tutto quello che non è oggetto della sua iperspecializzazione.
In defintiva ho terrore di chi, come Grillo e i suoi seguaci, sogna un sistema sociale basato sulla democrazia diretta e, peggio del peggio, sulla democrazia diretta digitale.
Per me questa cosa sognata da Grillo significa questo: digitalizzazione del cervello degli individui, massificazione oltre ogni immaginazione delle peggiori pulsioni individuali e distruzione del libero pensiero.
Io continuo ad avere fiducia nella mediazione, nella rappresentanza, nella riflessione, nei tempi lunghi delle decisioni, nelle decisioni frutto di compromesso, nello sforzo di comprensione, nel confronto continuo e nella cultura generalista che si oppone alla cultura della iperspecializzazione.
Per me la democrazia diretta digitale o meno non è una opzione.
E’ un nemico peggiore perfino del liberismo.
E’, in prospettiva, il totalitarismo non di un individuo ma della folla.
Gli dei ci scampino (o almeno scampino me) dal conoscere questo orrore.
#TuriComito

Funzionario direttivo presso Regione Siciliana. Dipartimento di Bruxelles e degli Affari Extraregionali.
Regione Siciliana
Palermo, Italia