Grazie doc!

Di Mario Rigli

In questo periodo oscuro, forse oscuro da ogni punto di vista, economico, sociale, dei rapporti fa bene al cuore imbattersi in accadimenti e persone rare. Accadimenti e comportamenti che immaginavi irrimediabilmente perduti. E sono le vicende della vita che ti aiutano nella scoperta.

In questo caso la “vicenda” è una colecistectomia (il dottore mi dirà poi se ho adoperato il termine giusto), un intervento chirurgico che Lisa ha dovuto affrontare quasi in urgenza.

Si sentono spesso episodi di malasanità, di ospedali e presidi che non funzionano, noi, Lisa ed io abbiamo visto al contrario che esistono alti esempi di professionalità sia di strutture che umana.

Tutto cominciò qualche tempo fa con delle coliche fortissime e la corsa notturna al pronto soccorso. E la grande professionalità fu apprezzabile a partire dal giovane medico di guardia che quasi subito arrivò al capezzale di Lisa. E poi il ricovero al pronto Soccorso.

Mi si dirà che è più facile trovare contatto umano nei piccoli presidi ospedalieri . L’Ospedale di cui si parla è il Serristori di Figline Valdarno, quella donazione che qualche secolo fa fu fatta agli abitanti della città. Ed è veramente una struttura a misura d’uomo, efficienza e rapporti di altissimo livello.

Ma la svolta ci fu nella visita chirurgica fatta qualche giorno dopo. Il dottore era un giovane chirurgo che svolgeva la sua attività oltre che al Serristori anche al Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri, questa volta un grande ospedale. Faceva la spola fra le sale operatorie dei due ospedali. Ci colpì subito il suo atteggiamento. La cordialità e l’attenzione erano palpabili.

Il dott. Stefano Caruso , questo è il suo nome, parco di parole, dava l’impressione di chi voglia più ascoltare e capire che parlare e pontificare, e le parole che pronunciava erano scelte accuratamente proprio per l’interlocutore. Un grande allievo di Ippocrate, quel giuramento che aveva prestato sembrava fosse tatuato nella sua anima. E poi sono andate avanti le visite sia al Serristori che a Ponte a Niccheri, ha voluto rifare personalmente esami come ecografia i cui referti gli lasciavano qualche dubbio, le telefonate anche in periodi festivi come il ponte di Novembre fra l’altro pure influenzato.

Una disponibilità senza pari.

E la mattina, appena ieri, dell’intervento. E’ venuto al reparto vestito ancora in borghese, casual, con le sue scarpe da ginnastica a sincerarsi dello stato psicologico di Lisa, e alla fine degli interventi, quando Lisa si stava riprendendo dall’anestesia è venuto ancora, questa volta, con la sua veste verde e la cuffia da chirurgo. Sempre scegliendo le parole ci ha detto dell’operazione e della convalescenza.

A casa sono andato a cercarlo in rete. Ho visto la sua pagina facebook. E non mi sono sorpreso affatto vedendolo sorridente nelle foto con la moglie e le due bambine. Lo stesso rapporto con i degenti, con gli altri, qui forse elevato a potenza. Ma quello che mi ha fatto contento è leggere i suoi post ed i suoi commenti. In questa terra piatta veramente dal punto di vista delle idee, il suo pensiero aveva tutte le rotondità dell’anima. Si ergeva spanne e spanne sopra questa platea feisbucchiana di analfabeti funzionali. Le sue idee, anche politiche, avevano la lucidità vera della razionalità.

Gli ho chiesto l’amicizia.

Ma volevo ringraziarlo.

Avrei potuto scrivere qualche verso, oppure fargli un ritratto con i miei cieli stellati, le mie scacchiere, i miei mondi e i miei mandala e forse un giorno succederà. Ma ho pensato al suo andare avanti e indietro da Firenze al Valdarno per i suoi malati, per i degenti , l’ho pensato come il nostro Fiume, come l’Arno che si sposta fra i due posti senza pausa. Gli ho voluto dedicare un mio brano musicale scritto qualche tempo fa.

….

[https://www.youtube.com/watch?v=YuM-UdsLCNM](https://www.youtube.com/watch?v=YuM-UdsLCNM&fbclid=IwAR0GZ8KYK6sQpt_ANFMcwOZ2d-ohuKKHbR2__qMU3f9s8VO43Z6Ly5mmRZs)

Te lo dedico volentieri Stefano(scusami del tu, ma non è così che si usa in rete e in fb?)

Grazie Doc, grazie davvero, grazie di cuore. Grazie da parte mia e di Lisa che ora, appena tornata dall’ospedale, un po’ spossata, dormicchia sul divano davanti al televisore.

Grazie.

Mario Rigli

Nato a Terranuova Bracciolini il 7-7-49. Si è occupato di poesia e narrativa da sempre. Ha partecipato, con importanti riconoscimenti, a numerosi premi letterari nazionali e internazionali. Nel corso del 1985 ha pubblicato il volume di racconti “Laurine” presso l’Editore “La Ginestra” di Firenze, ha ottenuto la targa di rappresentanza alla decima edizione del Premio Casentino, il Primo Premio Assoluto al “Cardo d’Argento”, il 1° assoluto a Concorso Internazionale “Natale di Pace” a Roma. Per il complesso della sua attività gli è stato conferito il riconoscimento “Gli Etruschi” a Roma. Nel 1986 ha conseguito il Premio Speciale “Trofeo delle Nazioni” a Roma, il 2° ex-aequo per la poesia al concorso “Federico Garcia Lorca” , il 6° premio per la narrativa alla XVI edizione del premio “San Valentino” di Terni, il Trofeo di Rappresentanza alla undicesima edizione del “Casentino”, il 5° ex-aequo per la poesia al premio “Città di Cava”: Nello stesso anno gli è stato conferito il riconoscimento “I Protagonisti”. Nel 1995 ha pubblicato la raccolta poetica “Immaginato nettare” con l’editore carta verde e nel 1998 la raccolta poetica “A ticket to hell” a due mani con il figlio Filippo sempre per l’editore Carta Verde. Suoi lavori recenti sono “Schegge di Luna” pubblicato in arabo nel 2013 ad Amman in Giordania traduzione e prefazione del poeta e traduttore Nizar Sartawi. Una pubblicazione a Mombay sempre nel 2013 in lingua hindi da parte della poetessa e traduttrice Vijaya Kandpal. La traduzione e la prefazione per il poeta arabo candidato al nobel per la poesia Munir Mezyed del volume “Le uve della vigna del cielo” pubblicato in Italia da Albatros nel 2011. Ha partecipato come unico autore italiano alla antologia poetica internazionale “The second genesis” pubblicata a Waipur India. Nel 2014 è stato coautore del libro “Intelligenze per la pace” insieme a Gianmario Lucini per le edizioni CFR. Nel 2014 ha scritto la prefazione e illustrato il libro “Le luci del Pratomagno di Ulisse Giovannuzzi. Nel 2015 ha scritto la postfazione del volume : “Storia di una mattonella di graniglia” di Fernando Poccetti. Nel 2016 ha tradotto in Italiano e ha fatto la prefazione per il volume “The birth of a poet” del poeta libanese Mohammad Ikbal Harb edito da Inner Child Press (Usa) e ha partecipato con sue poesie alle antologie internazionali “Morocco” e “Aleppo” sempre edite da Inner Child. Nel 2017 si è tenuta una sua retrospettiva nella sala del Consiglio Comunale di Terranuova Bracciolini, di pittura, scultura, poesia, narrativa e musica di quarant’anni del suo lavoro. Nel novembre del 2017, come paroliere è uscito il suo CD “Poesie in Musica” musicato, arrangiato e cantato da Fabio Martoglio. Le sue poesie sono tradotte in inglese, francese, spagnolo, portoghese, macedone, russo, arabo, hindi, pagasinian, tedesco . Suoi racconti e poesie sono presenti in antologie e riviste. Come pittore e scultore ha partecipato a molte mostre regionali e nazionali.