Eurogruppo, trovato l’accordo. Ora la palla passa ai leader

C’è l’accordo all’Eurogruppo sul documento conclusivo. Ora saranno i leader a dare risposte concrete. È Un piano del valore complessivo da 1.000 miliardi, che sarà messo in campo dall’Unione europea per fare fronte alla crisi economica conseguente all’emergenza coronavirus: così il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire ha dichiarato al margine del vertice.

Una riunione che è slittata di due ore dall’orario previsto. I leader dovevano riunirsi per le 17, ma comunque sono riusciti a sancire un sofferto accordo su una risposta congiunta allo shock economico provocato dalla pandemia influenzale. L’intesa promossa da Berlino e Parigi apre le porte a un uso flessibile del Meccanismo europeo di Stabilità e addirittura alla nascita di un fondo possibilmente finanziato da titoli in comuni, del valore di 500 miliardi di euro.

Anche il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni ha twittato: “Un pacchetto di dimensioni senza precedenti per sostenere il sistema sanitario, la cassa integrazione, la liquidità alle imprese e il Fondo per un piano di rinascita. L’Europa è solidarietà”.
Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, a conclusione del consiglio dei ministri finanziari dell’Eurozona, ha specificato: “Messi sul tavolo i bond europei, tolte dal tavolo le condizionalità del Mes. Consegniamo al Consiglio europeo una proposta ambiziosa. Ci batteremo per realizzarla”.

Poi ha aggiunto: “Consegniamo ai leader un pacchetto ambizioso di proposte, l’Italia si batterà con determinazione perché le decisioni del Consiglio siano all’altezza della sfida che l’Europa sta affrontando”, sottolineando che grazie all’iniziativa italiana l’agenda europea è cambiata e si è passati da un’unica proposta, il MES con condizionalità leggere, “a un pacchetto di quattro proposte”: 200 miliardi dalla Bei, 100 miliardi del nuovo programma SURE e proposta italo-francese di un Fondo per la Ripresa finanziato da debito comune europeo.
Il presidente del parlamento europeo David Sassoli soddisfatto ha dichiarato:
“Abbiamo avuto ragione ad avere fiducia nell’Europa. Le proposte formulate dell’Eurogruppo vanno nella giusta direzione, con la trasformazione del Mes in ‘Salva Europa’ dall’epidemia Covid-19, da usare subito per aumentare le capacità delle nostre strutture sanitarie, ospedali e centri di ricerca. Per salvare le vite dei cittadini europei”.

Il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno, ha detto “C’è stato un ampio sostegno per il Recovery Fund che vuole fornire fondi aggiuntivi attraverso il bilancio Ue. Sulla grandezza e sul finanziamento cercheremo la guida dei leader”. Per ora “dobbiamo combattere il virus e sostenere le economie”, ha aggiunto, quindi il fondo dovrà essere “disponibile non appena comincerà la ripresa”.

“Lavoro sempre molto duramente per non limitare il dibattito, ma anche per non anticipare le conclusioni”. Sui coronabond “dobbiamo essere pazienti”: così il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno a chi chiede se gli eurobond siano ancora sul tavolo al termine della riunione.


“Il solo requisito per accedere alla linea di credito del Mes sarà che gli Stati si impegnino a usarla per sostenere il finanziamento di spese sanitarie dirette o indirette, cura e costi della prevenzione collegata al Covid-19”: è quanto si legge nelle conclusioni dell’Eurogruppo. “La linea di credito sarà disponibile fino alla fine dell’emergenza. Dopo, gli Stati restano impegnati a rafforzare i fondamentali economici, coerentemente con il quadro di sorveglianza fiscale europeo, inclusa la flessibilità”.

“L’Europa è unita nella lotta contro il coronavirus. Sono incoraggiata nel vedere i ministri delle Finanze dell’Eurogruppo raggiungere un accordo innovativo”. Così la presidente della Bce, Christine Lagarde, su Twitter.

“L’Eurogruppo è d’accordo a lavorare ad un Recovery Fund per sostenere la ripresa. Il fondo sarà temporaneo e commisurato ai costi straordinari della crisi e aiuterà a spalmarli nel tempo attraverso un finanziamento adeguato. Soggetti alla guida dei leader, le discussioni sugli aspetti pratici e legali del fondo, la sua fonte di finanziamento, e strumenti innovativi di finanziamento, coerenti con i Trattati, prepareranno il terreno per una decisione”, si legge nelle conclusioni.

“Non ci sono gli Eurobond che voleva Conte, afferma Matteo Salvini, ma c’è il Mes, una drammatica ipoteca sul futuro, sul lavoro e sul risparmio dei nostri figli. Dal 1989 ad oggi l’Italia ha versato all’Europa 140 miliardi, ora per averne a prestito 35 ci mettiamo nelle mani di un sistema di strozzinaggio legalizzato. Oltretutto, senza nessun passaggio in Parlamento. Siamo fuori dalla legge, siamo alla dittatura nel nome del virus. Presenteremo mozione di sfiducia al ministro Gualtieri. Se il governo olandese festeggia, vuol dire che è una seconda Caporetto”.

Positivo anche il commento del ministro delle Finanze olandese, Wopke Hoekstra, che aveva osteggiato diverse richieste dell’Italia e di altri Stati: “Dopo una lunga e intensa conversazione negli ultimi due giorni, l’Eurogruppo è giunto oggi a una buona conclusione. Abbiamo raggiunto un accordo sensato per l’Europa e per l’Olanda, ha detto a sua volta su Twitter, di fronte alla crisi del Coronavirus”. 

L’Olanda ha però ribadito: “Siamo e resteremo contrari agli Eurobond. Pensiamo che questo” strumento “non aiuterà l’Europa e l’Olanda nel lungo termine”. 

In giornata anche Angela Merkel aveva ribadito il suo ‘no’ agli eurobond. “Non credo che si debba avere una garanzia comune dei debiti, quindi respingiamo gli eurobond”, è stata categorica la cancelliera tedesca. “Ci sono tanti altri strumenti di solidarietà, si possono trovare delle buone soluzioni”, ha sottolineato la Merkel. 

Intanto il direttore generale del Fmi (Fondo monetario internazionale), Kristalina Georgieva, ha detto che “siamo di fronte a una crisi come nessun’altra: la crescita globale sarà negativa nel 2020 e “anticipiamo il peggiore calo dalla Grande Depressione” del 1929. Georgieva ha sotolineato che le prospettive negative riguardano le economie avanzate e quelle in via di sviluppo. “Questa crisi non ha confini”, ha aggiunto, mettendo in evidenza che se la pandemia svanisce nella seconda parte dell’anno il Fmi prevede una “parziale ripresa nel 2021”.