ESAMI RAI. BOCCIATI IL FIGLIO DEL PRESIDENTE DELL’ODG E LA FIDANZATA DI DI MAIO

Di Giorgio Consolandi

 

Tra i bocciati eccellenti alla prova pre-selettiva Rai dello scorso 10 ottobre, figurano Virginia Saba e Gianluca Verna.
La prima è la fidanzata del ministro Di Maio, mentre il secondo è il figlio di Carlo Verna, il presidente dell’Ordine dei giornalisti.

Virginia Saba è una giornalista iscritta all’Ordine della Sardegna, ma ha concorso per il Molise. Lavora da anni alla Camera dei deputati per il Movimento 5 Stelle e di lei si dice che abbia interessi culturali vari. Non ha “passato” la prova che è comunque stata contestata, poiché lo svolgimento è avvenuto in corso di piena pandemia.
Stessa sorte è toccata a Gianluca Verna che ha concorso per la Basilicata e che si è ritrovato trombato dagli esiti dell’esame.

In altri momenti i figli di, i fidanzati di, i parenti e gli amici di… nel corso di prove o concorsi, potevano contare sull’appoggio del parente o dell’amico famoso e importante che col semplice atto del sollevare il telefono si preoccupava di assicurare benevolenza al suo protetto da parte della commissione d’esame.
Evidentemente le cose stanno cambiando davvero e se la lettura dello stato del cambiamento si deduce dai segnali che riguardano la politica di Palazzo o le amministrazioni locali, ulteriore elemento è la visione di ciò che si muove anche dietro le quinte, come appunto un concorso in Rai.

Sembrerebbero quindi allontanarsi i tempi di quando le “segnalazioni” che arrivavano dal ministro o dal prelato, facevano sbilanciare il piatto della bilancia in favore del candidato caldeggiato.
Viene allora da tributare elogi per la bocciatura piuttosto che per una più scontata ammissione in odore di “aiutino da casa…”.
In fondo è ovvio pensare che il, farcela con le proprie forze, attenga non propriamente ad una memoria di italica cattiva abitudine. E invece almeno per quanto riguarda la Saba e Verna, dobbiamo ricrederci e prendere consapevolezza di un recupero di maggiore credibilità nei concorsi pubblici.

Per lunghi tempi le speranze di illustri sconosciuti erano vanificate, malgrado il valore, dallo sgambetto che i più protetti potevano operare a proprio vantaggio. Ai più fortunati poteva al massimo accadere di ritrovarsi ai primi posti delle file dei “non eletti”, con la speranza di rinunce volontarie, tali da far scattare la scelta verso i gradini più bassi della graduatoria.

Se ci sia una inversione di tendenza conclamata è prematuro decretarlo, ma questi segnali ben dispongono il cittadino verso una ritrovata speranza nelle Istituzioni.

Da libereNotizie

#GiorgioConsolandi

Giorgio Consolandi – Romano di nascita, apolide per istinto. Impegnato ideologicamente per il sociale, sento forte da sempre il dovere del perseguimento della giustezza e la difesa dei deboli. Contrasto con ogni mezzo i soprusi, sebbene consapevole che il concetto di società perfetta, rimarrà utopico.
Ateo perché rifiuto il concetto di creatore, pongo l’uomo al centro dell’universo e lo rendo responsabile delle sue scelte.
Mi interesso di politica poiché credo sia necessaria una visione ampia di tutte le attività umane e della regolamentazione di esse, sono tuttavia consapevole della fallibilità e dell’imperfezione della politica, più che disilluso, continuo ad essere un sognatore e lotto perché i sogni si concretizzino.
La scrittura come forma espressiva del pensiero ed il pensiero come strumento motore della scrittura mi inducono a raccontare i miei pensieri e le mie analisi personali, le critiche, le esaltazioni, le allucinazioni ed i miraggi che la vita mi infligge senza compassione e senza chiedere permesso.
Se cade il mondo io non mi sposto, cerco invece, in un esercizio vano e disperato, di trattenerlo ancorato alla logica ed alla ragione, al sentimento ed all’amore, ma sono sempre più solo.
Sostengo ed attuo la difesa degli animali, la loro tutela contro inutili sofferenze ed abusi.
Sono figlio degli anni ’60 e ne porto addosso emozioni e pulsioni che la mia generazione ha ricevuto. Ho coscienza di far parte di un segmento storico, giudicato con impietosa severità da chi ci ha succeduto. La mia generazione ha prodotto contraddizioni morali, etiche, religiose e anche sociali, ma ha determinato la crescita del Paese.
I miei J’accuse sono sassi gettati nel lago, lo so che qualcuno è sempre pronto ad accodarsi alla lotta, ne sono convinto!