CORONAVIRUS, IN ITALIA NELLE ULTIME 24 ORE MORTE 475 PERSONE

DI MARINA POMANTE

Non diminuisce la mortalità del coronavirus. Purtroppo sono 475 in più nelle ultime 24 ore ed e anche il numero più alto dall’inizio dell’emergenza. Resta invariata la tendenza per la crescita contagi che si attesta al 13%. La nota assolutamente positiva è l’aumento boom dei guariti. “Dato importante, in totale sono 4.025, più 37% rispetto a ieri”, ha detto Borrelli.
In questo conteggio non sono pervenuti i dati della Campania, ha fatto sapere la Protezione Civile: sono 28.710 le persone attualmente positive al virus (2.648 in più rispetto a ieri). I morti sono 2.978 (475 in più nelle ultime 24 ore), i guariti sono 4.025 (1.084 in più rispetto a ieri). Tra i contagiati, 14.363 sono ospedalizzati, 2.257 sono in terapia intensiva e 12.090 si stanno curando a casa. Le persone che hanno contratto il virus dall’inizio dell’epidemia sono 35.713. Tra loro ci sono anche diversi medici, infermieri e altre figure che lavorano negli ospedali. Secondo una rielaborazione della Fondazione Gimbe aggiornata al 17 marzo, sono 2.629 gli operatori sanitari positivi, pari all’8,3% dei casi totali. Oggi è morto anche il segretario dei medici di Medicina generale di Lodi, Marcello Natali.
Il 13 marzo aveva mandato un ultimo messaggio, nel quale con un linguaggio medico spiegava di non riuscire a respirare. E poi, dopo aver salutato la moglie, Marcello Natali è morto, da solo, come tutte le vittime di questo maledetto virus.

A Cremona è nato Il primo ospedale da campo allestito per l’emergenza e sarà attivo fra due giorni nel parcheggio dell’ospedale. La struttura sarà in grado di fornire 60 posti letto, di cui 8 in terapia intensiva, e 60 operatori fra medici di primo e secondo livello e sanitari.

Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora sta prendendo in considerazione di porre il divieto completo delle attività all’aperto

“Abbiamo lasciato questa opportunità perché ce lo consigliava anche la comunità scientifica. Ma se l’appello di restare a casa non sarà ascoltato saremo costretti anche a porre un divieto assoluto”, ha spiegato.

E poi intervistato dal Tg1 ha affermato che “la serie A possa riprendere a giocare il 3 maggio, almeno questo è quello che speriamo. Valuteramo poi se a porte aperte o porte chiuse, dipendera’ dalla situazione”. E “Poi ci saranno le competizioni europee – ha aggiunto – che si incroceranno col calendario”.

Michael Ryan nel consueto briefing con i giornalisti a Ginevra ha elogiato i medici italiani  che stanno facendo un miracolo. Il direttore del dipartimento emergenze dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), ha indicato l’Italia e in particolare il personale medico impegnato nella lotta al coronavirus come un esempio di eccellenza in campo sanitario: “Il numero di pazienti entrati in terapia intensiva per il coronavirus e salvati da medici e infermieri in Italia è un miracolo”, ha detto elogiando “l’incredibile forza e coraggio” del personale sanitario. Ma ha lanciato un avvertimento: “È responsabilità dei governi proteggere gli operatori sanitari in prima linea con i dispositivi di protezione individuale”.

L’Italia è stata presa ad esempio per studiare le caratteristiche del virus. Inoltre l’alto numero delle vittime nel nostro Paese è legato anche, ma non solo, all’età media elevata della popolazione: “Il profilo di età della popolazione italiana, ha un ruolo, ha continuato, di solito siamo abituati a pensare che gli italiani siano fra i popoli più longevi, ma sfortunatamente in questa crisi avere una popolazione anziana non aiuta”. Ha pagato il fatto di essere il primo Paese in Europa a dover affrontare l’emergenza, quando ancora ogni provvedimento rappresentava un primo tentativo di contrasto della pandemia: “L’Italia ha effettuato molti test ed è andata incontro alla prima ondata di contagi molto prima degli altri Paesi europei, ha aggiunto. Anche per questo vediamo molte morti e molte persone in terapia intensiva, perché a volte la situazione si prolunga anche oltre le 4 settimane dopo che l’infezione ha inizio. Ci sono medici e infermieri enormemente coraggiosi che stanno operando con numeri incredibili, come gli oltre 2mila pazienti in terapia intensiva”.