COME ANDY MURRAY SCAMPO DA BAMBINO AL MASSACRO DELLA SCUOLA DI DUNBLANE

Di Fabrizio Falconi

Pochi sanno che il celebre Andy Murray, uno dei più grandi tennisti dell’ultimo decennio, e vincitore di tre tornei dello Slam (2 volte Wimbledon e un US Open), si salvò quando aveva solo 8 anni, dal massacro della scuola di Dunblane, la strage avvenuta il 13 marzo 1996 alla Primary School di Dunblane, in Scozia, dove un uomo armato, Thomas Watt Hamilton, uccise a colpi di pistola 16 scolari di età compresa tra i 5 e i 6 anni e la loro insegnante, prima di suicidarsi. Si tratta di uno dei peggiori massacri di questo genere avvenuti nel Regno Unito.
Alle 9.30 del mattino di quel giorno, un uomo di 42 anni, Thomas Watt Hamilton, armato di quattro pistole e munito di paraorecchie, fece irruzione nella palestra della Primary School di Dunblane, dove 29 bambini della prima elementare avevano da poco cominciato l’ora di ginnastica. Hamilton estrasse una dopo l’altra le pistole che aveva in dotazione, iniziando a sparare quasi immediatamente e facendo fuoco sui bimbi e sul personale docente: la mattanza durò circa due-tre minuti. Compiuta la strage, l’uomo rivolse la pistola contro di sé e si tolse la vita. Si calcola che Hamilton usò in tutto 105 proiettili.
Nel pomeriggio, il portavoce della polizia Louis Mann comunicò che i morti, oltre all’assassino, erano 17, 16 bambini e la loro maestra, Gwen Mayor. L’insegnante, che fu uccisa con sei pallottole (di cui una le aveva sfondato l’occhio destro), e 15 bambini erano morti sul colpo, mentre un altro bambino era deceduto dopo il ricovero in ospedale.
Per questo massacro la regina Elisabetta II d’Inghilterra proclamò il lutto nazionale.
L’esecutore della strage, Thomas Watt Hamilton, covava l’idea di vendicarsi dal 1975, anno in cui, ventunenne, fu cacciato dalla Stirling Scout Group, dov’era capo scout, per il sospetto di “attenzioni particolari” nei confronti dei bambini. Da allora, Hamilton iniziò a dedicarsi all’hobby delle armi da fuoco, anche se in questo passatempo incontrò spesso la diffidenza delle società di tiro, che sovente gli negarono la tessera. Dalla testimonianza di una vicina, che era entrata nella casa dell’assassino, si apprese che nella stanza di quest’ultimo stavano appese foto di ragazzini seminudi. Altri vicini raccontarono di aver visto molti giovani entrare ed uscire ogni giorno dalla casa di Hamiton.
Lo stesso Hamilton, cinque giorni prima della strage, aveva inviato un messaggio alla regina Elisabetta II, in cui c’era scritto: “Odio il mondo”.
Tra i superstiti della strage, vi furono anche due future star del tennis, i fratelli Andy e Jamie Murray, all’epoca rispettivamente di otto e nove anni. I due fratelli Murray al momento della sparatoria si trovavano in palestra, ma riuscirono a salvarsi, nascondendosi sotto una cattedra. Nel 2004, Andy Murray dedicò la sua vittoria nel torneo juniores di Flushing Meadows proprio alle vittime della strage, che accomunò ai bambini caduti nella strage di Beslan.
Il tennista dichiarò:
«Di quel giorno ricordo poco. So che ho realmente capito l’enormità di quello che era successo – ha raccontato – solo tre o quattro anni dopo, quando il peggio era passato, la gente cominciava pian piano a riprendersi e la vita a tornare alla normalità.»
Andy Murray tornò a parlare del massacro di Dunblane nella sua autobiografia Hitting Back, pubblicata nel 2009. Parlò dell’omicida in questi termini:
«La cosa più orrenda è che conoscevamo tutti quel ragazzo. Mia madre gli dava spesso un passaggio. È stato nella sua auto. È ovviamente qualcosa di terribile sapere che hai avuto un omicida seduto nella tua auto. Accanto a tua madre. »
Andy Murray decise però di raccontare in pubblico quanto successo il 13 marzo 1996 per la prima volta soltanto nel 2013, in un documentario della BBC.
Fabrizio Falconi – 2020
Nelle foto, sopra: Andy Murray oggi e sotto: una foto di Murray bambino a otto anni, con la maglietta della scuola di Dunblane.
Ha esordito come freelance per testate (Panorama, Paese Sera, Il manifesto), lavorando poi per quasi un decennio alla RAI, prima a RaiStereoUno, poi a Radiodue, sotto la direzione di Corrado Guerzoni. In televisione ha lavorato nel 1990 a Telemontecarlo, poi nel 1991 nella redazione di Mixer, per il quale ha realizzato reportage.
È caporedattore per la testata NewsMediaset del gruppo Mediaset. Dal novembre 2011 è caporedattore del canale all news Mediaset, TGcom24. In narrativa ha esordito nel 1985 con un volume di racconti, Prima di Andare, cui hanno fatto seguito opere di saggistica, narrativa e poesia.
È autore e contributore di diversi blog e siti on line, per argomenti che spaziano dalla spiritualità alla poesia, alla storia della conoscenza e delle radici filosofiche dell’Occidente.