La piazza principale di Santiago, alla diffusione dei primi dati è stata invasa dalla gente tra urla di gioia e abbracci. Un’enorme scritta con la parola “rinascita” è stata proiettata su un grattacielo.
Domenica 25 ottobre, data storica per i cittadini cileni che hanno votato a favore della cancellazione dell’attuale Costituzione.
Era stata scritta nel 1980 durante la dittatura militare del generale Augusto Pinochet.
Una vittoria schiacciante
Il referendum chiedeva se scegliere di scrivere e adottare una nuova Costituzione o mantenere quella in corso.
Alla domanda “Quiere usted una Nueva Constitución?”, cioè: (vuole una nuova Costituzione), ben il 78,20% ha risposto “apruebo” (approvo).
Una vittoria che era data per certa. Anche se i risultati hanno di gran lunga superato le attese. Con il 78,20% dei favorevoli, e con solo il 21,80% dei contrari.
Il Cile archivia definitivamente il tratto più oscuro e tragico della sua storia recente, e si prepara a una nuova Costituzione che sarà scritta con diversi principi.
Con una seconda scheda, i cileni hanno deciso che i rappresentanti che dovranno formulare la nuova Carta dovranno insediarsi entro maggio 2021. I membri, che saranno 155, verranno eletti direttamente badando alla parità di genere.
L’elettorato non ha accolto l’idea di un’assemblea mista, formata per metà da attuali parlamentari e per metà da membri eletti direttamente. L’Assemblea sarà quindi formata da uomini e donne estranei al mondo della politica e delle istituzioni.
Come si è arrivati al referendum?
Nell’ultimo anno si sono accentuate molto le proteste contro il governo del presidente conservatore Sebastián Piñera. Gli oppositori accusano che la Costituzione del 1980, voluta da un regime militare, favorisce le profonde disuguaglianze in Cile, oltre ad impedire qualsiasi cambiamento ad un sistema che predilige il privato rispetto al pubblico. A risentirne maggiormente sono ad esempio la Sanità e l’Istruzione.
Alcune tematiche che saranno di certo in primo piano nel nuovo testo riguarderanno il riconoscimento della popolazione indigena dei mapuche; la revisione dei contratti collettivi di lavoro; la riforma del sistema privato dell’assistenza sanitaria, dell’istruzione e delle pensioni.
le parole del presidente
In una dichiarazione, il presidente Sebastián Piñera ha detto che la nuova costituzione dovrà essere “una casa per tutti” e che nel nuovo testo si dovranno inglobare “l’eredità delle generazioni passate, la volontà delle generazioni presenti e le speranze delle generazioni a venire”.
Piñera ha tuttavia espresso timore sulla possibilità che non tutte le aspettative saranno soddisfatte. Concludendo ha detto che il referendum non chiude il capitolo ma apre la strada da percorrere in direzione di una Costituzione nuova e rinnovata.
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