ASINTOMATICI, UN ACCANIMENTO DIAGNOSTICO DA GIUSTIFICARE

Di Daniele Tedeschi

Gli asintomatici nelle “attività virali” sono una norma di cui nessuno si accorge se non effettuando eventualmente un esame diagnostico che ne riveli la presenza o la risposta anticorpale. Migliaia di virus quotidianamente ci colpiscono e non portano a malattia (asintomatico significa senza sintomi: senza malattia), questo è ciò che accade da millenni. Ad oggi non c’è mai stato un “accanimento diagnostico” nel cercare quante persone siano asintomatiche ai coronavirus ed ai vari virus dell’influenza se non con SARS-CoV-2.
L’errore che viene commesso quotidianamente durante i vari “quesiti diagnostici” su soggetti assolutamente sani è considerarli “Covid positivi”: Covid significa Corona Virus Disease ovvero Malattia da Coronavirus che di fatto e per assioma della medicina e della biologia non è presente nell’asintomatico.
La diffusione di un virus è assolutamente normale così come le sue mutazioni che vengono replicate continuamente se e solo se l’ospite vive (non malato mortalmente) inducendo così l’immunità di gregge e ciò avviene proprio grazie agli asintomatici ed agli ammalati.
Un virus che uccide non potrà più replicarsi dato che l’ospite non c’è più, un virus mutato che non uccide più si replicherà e farà si che l’immunità di gregge si completi naturalmente, questo è nella natura delle cose (di medicina e di biologia) da sempre. Se un parassita uccide l’ospite non potrà andare avanti, se un parassita mutando non uccide più l’ospite, sarà la specie (virale batterica etc…) che continuerà ad essere presente su questa Terra.
L’accanimento diagnostico sugli asintomatici è una scelta politica (ovviamente non sta a me né giudicare né valutare una scelta politica) che non ha un fondamento scientifico soprattutto se, come dimostrato negli ultimi mesi, esistono terapie adeguate anche a persone con diverse comorbidità (altre malattie).
E’ altresì una scelta politica (ribadisco che non ho da giudicare) ma non scientifica far si che i decessi (ogni giorno muoiono persone perché l’immortalità non fa parte dell’essere vivente) vengano registrati come Covid qualora, indipendentemente dalla vera causa di morte (incidente stradale, cancro, patologie dell’apparato cardio-vascolare) il paziente deceduto non abbia effettuato alcuna diagnostica per SARS-CoV-2 o sia risultato positivo al contatto con SARS-CoV-2. Se queste scelte sono indirizzate al governo dal comitato tecnico scientifico è opportuno che vengano giustificate scientificamente e non politicamente da tale comitato “scientifico” (che però è stato selezionato dalla politica, sigh!): in medicina ed in biologia si chiama “rationale” ovvero il motivo (scientifico, né amministrativo né politico) per il quale si giustifica un accanimento diagnostico o una terapia.

Inserisco una nota di rammarico rispetto ai nostri connazionali cremati durante il trimestre orribilis°°°: in scienza se un fatto non è immediatamente spiegabile o dimostrabile va spiegato secondo il criterio del “metodo scientifico” (Galileo Galilei) da circa 400 anni.
Il metodo scientifico si basa su alcuni presupposti, ad esempio che gli eventi naturali osservati hanno delle cause precise ed identificabili, che ci sono degli schemi utilizzabili per descrivere quanto accade in natura, che se un evento si verifica con una certa frequenza alla base c’è la stessa causa, che ciò che una persona percepisce può essere percepita anche da altri, che si applicano le stesse leggi fondamentali della natura, indipendentemente da dove e quando si verificano determinati eventi.

Il metodo scientifico o sperimentale si articola in due fasi
Fase induttiva (cioè dallo studio di dati sperimentali si giunge alla formulazione di una regola universale)
Fase deduttiva

La fase induttiva si divide inoltre in:
Osservazioni e misure (in questa fase si utilizza la strumentazione opportuna e si raccolgono i dati)
Formulazione di un’ipotesi, si tenta cioè di spiegare il fenomeno, mediante la “lettura” dei dati sperimentali.

La fase deduttiva si distingue in:
Verifica dell’ipotesi (si sottopongono i dati ad una verifica rigorosa, si fanno delle controprove, ecc.)
Formulazione di una teoria, nel caso in cui l’ipotesi venga confermata.

In pratica il metodo scientifico è un modo di conseguire informazioni sul meccanismo di eventi naturali proponendo delle risposte alle domande poste: per determinare se le soluzioni proposte sono valide si utilizzano dei test (esperimenti) condotti in maniera rigorosa.

La rigorosità del metodo scientifico risiede nel fatto che una teoria NON è MAI DEFINITIVA MA è SUSCETTIBILE DI MODIFICHE E SOSTITUZIONI, qualora vengano alla luce nuovi aspetti non ancora considerati.
Il metodo scientifico richiede una ricerca sistematica di informazioni e un continuo controllo per verificare se le idee preesistenti sono ancora supportate dalle nuove informazioni. Se i nuovi elementi di prova non sono favorevoli, gli scienziati scartano o modificano le loro idee originarie.
Il pensiero scientifico viene quindi sottoposto ad una costante critica, una modifica ma anche ad una rivalutazione: è questo che lo rende così grande ed universale. (Bibliografia: Enger – Ross – Concepts in biology – McGraw Hill 2002 —- Lilia Alberghini – Franca Tonini – Biologia – Arnoldo Mondadori Scuola 2005 (ISBN 88-247-2452-3) —- Isaac Asimov – Breve storia della biologia – Zanichelli 2005 (ristampa) (ISBN 88-08-02472-5)

°°°Far “sparire” cremandole, le persone decedute durante il trimestre orribilis ha di fatto cancellato 400 anni di storia dell’umanità riguardo al metodo scientifico sul quale ci si basa per ogni scoperta scientifica in qualsiasi ambito. Non mi permetto quindi di giudicare la politica, ma di certo un comitato tecnico scientifico, che ha consigliato tutto questo alla politica, è tutto fuorché scientifico nelle sue risultanze e decisioni.
Nel 2020 e non ai tempi del colera: rispondo già adesso riguardo i “rischi che avrebbero comportato i pazienti deceduti”: il <<Biorischio di livello 4>> e gli agenti di rischio biologico <<Categoria A UN 2814 >> sono previsti nelle attività di ricerca (in questo millennio e non nel secolo della peste quando si bruciava tutto). Cancellare con la cremazione ha significato eliminare la possibilità di capire cosa stesse succedendo, è stata eliminata la possibilità di utilizzare correttamente il metodo scientifico da parte di chi, ancora oggi, NEGA l’evidenza di ciò che oggi, e non tre mesi fa, stia succedendo. Negare l’evidenza degli errori commessi e molti ancora in corso NON fa parte del metodo scientifico checché il nome, e solo questo, del comitato resti ancora oggi “tecnico scientifico”.

Daniele Tedeschi BSc PhD
Biologo iscr. albo ONB AA_043982
Dottore di Ricerca e post-Doc
Direttore Scientifico Progetto Genobioma

#Daniele Tedeschi

Nato a Ragusa, Diploma Liceo Classico, Laurea in Biologia Università degli Studi di Pisa, Dottore di Ricerca Università di Pisa e Università di Messina, Post-Doc Università di Pisa, Albo dei Biologi, Pathobiology of Aging (UniPI Ita – NIH USA), Perfezionato in Citometria Clinica (Università di Pisa), Accreditamento Nazionale 5371-217998 in Genetica della Nutrizione Nutrigenetica e Nutrigenomica.
Dedica la propria vita scientifica alla Fisiopatologia e all’Epigenetica della Nutrizione e dell’Ambiente e la loro applicazione precoce dalla ricerca alla clinica. Non ha legami con movimenti o partiti politici, si considera un tecnico al servizio delle Persone e per il benessere e la ricerca della Cura per le Persone.
È Direttore Scientifico Naz. di Progetto GenobiomaTM, Scientific Advisor del Centre for Experimental Research on Human Microbiome (MI), componente per la Ricerca Scientifica del Gruppo Operativo Innovazione (GOI progetto mal secco) della Regione Sicilia. Coordinatore Scientifico Naz. Della ONLUS OSA per la ricerca scientifica etica dal 2015 al 2018 (MI), Consigliere Scientifico AIRMO dal 2013 al 2016 (Associazione Italiana Ricerca Malattie Oncologiche), Docente esterno Master di Biotecnologie Applicate alle BioBanche per i Tessuti Umani Facoltà di Medicina e Chirurgia di Messina 2016-17, Responsabile Naz. per la nutrizione dell’IVF Mediterranean Centre per gli studi sulla Infertilità, membro dell’International CoenzymeQ10 Association e della ISANH (International Society of Antioxidants for Nutrition and Health).
Dal 2014 è External Expert della Commissione Europea (codice iscrizione EX2014D213025) e per le Agenzie esecutive della CE: Technology Initiatives and joint research programmes; Public research funding bodies in Member States and Associated Countries; European Parliament Structural Reform Support Service.